Jacques Callot: differenze tra le versioni

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Successivamente, nel [[1608]] si trovò a [[Roma]], presso l'incisore di [[Troyes]] [[Philippe Thomassin]], dove perfezionò la pratica con il bulino, copiando le opere di maestri italiani e fiamminghi. In questa fase rimase attratto dalle opere di [[Agostino Carracci]].
 
Nel [[1612]] si trasferì a [[Firenze]], restandovi per nove anni sotto la protezione di [[Cristina di Lorena]]. Qui incise, presso l'incisore [[Giulio Parigi]], nel [[1616]] circa le ''Tentazione di sant'Antonio'', nel [[1617]] la serie dei ''Capricci di varie figure'', ispirata al teatro, al costume popolare e al Carnevale, tra il 1619 e il 1620 le sei tavole di corredo alla prima edizione del ''Solimano'' di [[Prospero Bonarelli della Rovere|Prospero Bonarelli]], infine nel [[1620]] la ''Fiera dell'[[Impruneta]]''. A [[Firenze]] sperimentò la tecnica dell'[[acquaforte]] che diverrà una delle sue modalità espressive preferite. Le sue [[Incisione francese nel XVII secolo|incisioni]] evidenziarono un linguaggio artistico piuttosto personale e originale, a metà strada tra il galante e il grottesco, sorretto da un gusto compositivo estremamente raffinato.<ref>"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.4</ref>
 
Nel [[1621]] si stabilì a Nancy, dove incise i disegni riportati dalla Penisola: i ''Gobbi'', i ''[[Balli di Sfessania]]'' e la ''Grande Passione''.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Ferrari-Barassi |nome=Elena |titolo=Black Slaves' Music and Dance in the Sixteenth and Sventeenth Centuries: Spanish, Italian and French Reflections |rivista=Music in Art: International Journal for Music Iconography |volume=45 |numero=1–2 |data=2020 |pp=87–114 |issn=1522-7464 }}</ref> Con il ciclo degli ''Zingari'' intensificò il suo interesse per i fatti quotidiani e per una visione sempre più realistica del mondo.
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Dal suo cognome derivano le cosiddette ''figurine alla Callot'' che sono miniature comiche o grottesche eseguite, per decorare tabacchiere e scatoline, in oro o in argento, o dipinte su porcellana. In Italia sono anche conosciute come ''caramogi''.
 
== Opere ==
 
=== Le Miserie della guerra ===