Sottomarino: differenze tra le versioni

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Sorte altrettanto misteriosa è toccata al sottomarino russo ''[[K-129 (Golf II)|K-129]]'', della [[Classe Golf I/V|classe Golf]], che affondò nel 1968 nell'[[oceano Pacifico]] e che fu oggetto di una spettacolare quanto segreta operazione di recupero da parte statunitense, nella quale venne messa in campo una nave appositamente costruita, la ''Glomar Explorer'', di proprietà del miliardario [[Howard Hughes]].<ref>{{cita web | url = http://www.fas.org/irp/program/collect/jennifer.htm | titolo = Project Jennifer - Hughes Glomar Explorer |accesso=20 marzo 2009}}</ref>
 
Particolarmente tragici e spettacolari furono invece gli eventi che videro l'affondamento del ''[[K-219]]'', un'unità della [[classe Yankee I/II|classe Yankee]] che già dal suo ingresso in servizio fu vittima di una serie di incidenti. Il ''K-219'' andò perso il 6 ottobre [[1986]] in seguito ad un'esplosione avvenuta due giorni prima in uno dei 16 silos nei quali erano stivati i missili balistici. L'esplosione, avvenuta in seguito a una falla che danneggiò uno dei missili e ne causò la fuoriuscita del propellente, danneggiò lo scafo in modo gravissimo e provocò un incendio che non poté essere domato anche dopo ore e che continuò fino a quando l'unità non affondò. Anche le [[testata nucleare|testate nucleari]] del missile interessato dall'esplosione furono danneggiate e si registrò una contaminazione da [[plutonio]]. Peggio ancora, a causa dell'esplosione l'impianto di refrigeramento del reattore nucleare fu danneggiato in modo irreparabile. Si rischiò quindi di incorrere nella fusione del nocciolo, che poté essere evitata solo grazie al sacrificio dell'ufficiale addetto agli armamenti e del marinaio [[Sergej Anatol'evič Preminin]], che riuscirono dopo numerosi tentativi a spegnere il reattore e a evitare la catastrofe, recandosi direttamente all'interno del reattore e spegnendolo manualmente. Sfortunatamente però Sergej Preminin dopo aver adempiuto al suo dovere rimase intrappolato nel reattore a causa di una depressione che rese impossibile la riapertura della botola d'accesso. Preminin morì, dopo alcuni disperati tentativi da parte dei suoi compagni di riaprire la botola, a causa delle elevatissime temperature all'interno del reattore. Per il suo sacrificio estremo Preminin ricevette l'[[ordine della Stella Rossa]].<ref>{{cita web | url = http://www.chinfo.navy.mil/navpalib/cno/n87/usw/issue_28/yankee.html | titolo = Loss of a Yankee SSBN | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070205125624/http://www.chinfo.navy.mil/navpalib/cno/n87/usw/issue_28/yankee.html | dataarchivio = 5 febbraio 2007 }}</ref>
 
Ultimo grave avvenimento che causò la morte di più di un centinaio di persone e che scosse l'opinione pubblica fu l'affondamento del ''[[K-141 Kursk|Kursk]]'' il 12 agosto [[2000]], quando in seguito all'esplosione di un siluro nel compartimento armi l'unità andò quasi completamente distrutta. Vani furono i tentativi di salvare i 23 membri<ref>{{cita web|url=https://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C07E4DA1E31F934A15753C1A9669C8B63&scp=9&sq=Kursk&st=cse|titolo='None of Us Can Get Out' Kursk Sailor Wrote|autore=Michael Wines|editore=The New York Times|data=27 ottobre 2000|accesso=10 aprile 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/10/27/agonia-dei-superstiti-sul-kursk.html|titolo=L'agonia dei superstiti sul Kursk|autore=Alberto Stabile|editore=La Repubblica|accesso=10 aprile 2009}}</ref> dell'equipaggio sopravvissuti ma rimasti intrappolati all'interno dello scafo. Diversi tentativi da parte di unità russe e in seguito anche da parte di [[sommozzatore|sommozzatori]] norvegesi e inglesi fallirono e i 23 superstiti morirono verosimilmente per asfissia una volta terminate le scorte di ossigeno.<ref>{{cita web|url=https://edition.cnn.com/2001/WORLD/europe/10/27/kursk.inside/index.html|titolo='Hell' inside Kursk revealed|data=8 novembre 2001|autore=CNN|accesso=10 aprile 2009}}</ref>