Samantha Lewthwaite: differenze tra le versioni
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=== Falso passaporto ===
Nel febbraio del [[2012]] la sezione antiterrorismo della polizia di [[Nairobi]] emise un mandato d'arresto nei confronti di una donna bianca che utilizzava il falso nome di Natalie Faye Webb. La polizia era a conoscenza che la donna aveva utilizzato un falso passaporto [[
La polizia disse al riguardo: "Crediamo che non sia un pesce piccolo. È tra i numerosi cittadini britannici di cui i nostri servizi segreti sono a conoscenza in relazione ai piani dei terroristi di attaccarci".<ref name=":12" /> La donna era entrata in Kenya nel novembre del [[2011]] utilizzando il passaporto e poi si unì agli altri membri della cellula di [[Mombasa]].<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|titolo=From Ulster to a Kenyan wanted list: Timeline|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=1 marzo 2012|p=4}}</ref> Si scoprì che la vera Natalie Webb era un'infermiera inglese che viveva nelle contee d'origine e che era stata vittima di un furto di identità. Una "grande squadra" di investigatori dell'[[Counter Terrorism Command|SO15]], il comando antiterrorismo del servizio di polizia metropolitana, si recò a Nairobi per assistere nelle indagini la polizia keniota. In quel periodo vennero lanciati tentativi per localizzare la Lewthwaite in [[Gran Bretagna]].<ref name=":7" />
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=== Collegamenti con Johannesburg ===
In seguito alla rinnovata pubblicità sulle attività della Lewthwaite nel 2013, [[Naledi Pandor]], [[Ministri dell'interno del Sudafrica|ministro degli Affari interni sudafricano]], rilasciò una dichiarazione in cui affermava che il passaporto era stato "acquisito in modo fraudolento" utilizzando documenti di registrazione della nascita a nome di Natalie Faye Webb, ed era stato rilasciato da l'agenzia passaporti di [[Durban]].<ref name=":15">{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Erin Conway-Smith|titolo=Fugitive mother worked at a halaal meat pie company before moving to Kenya: The South Africa connection|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=27 settembre 2013|p=18}}</ref> Pandor affermò di aver stabilito che la Lewthwaite era entrata per la prima volta in [[Sudafrica
Ulteriori indagini rivelarono che la Lewthwaite, utilizzando l'identità di Natalie Webb, aveva lavorato come specialista IT in una fabbrica di [[Ḥalāl|carne ḥalāl]] a [[Lenasia]], [[Johannesburg]], e aveva vissuto in proprietà in affitto nei sobborghi di Mayfair e Bromhof di Johannesburg. I registri di credito mostrarono che Samantha Lewthwaite aveva accomulato una serie di debiti non pagati da prestiti bancari, carte di credito e conti di negozi di abbigliamento in
Samantha Lewthwaite diede alla luce il suo quarto figlio, una femmina, in un centro parto privato a Johannesburg nel luglio del [[2010]]. Il Daily Telegraph riferì di essersi registrata presso la clinica alla fine della gravidanza e sotto il nome di Asmaa Shahidah Bint-Andrews. La Lewthwaite partorì dopo aver frequentato quattro appuntamenti prenatali.<ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/africaandindianocean/southafrica/10400432/Samantha-Lewthwaite-gave-birth-to-fourth-child-at-private-Johannesburg-health-clinic.html|titolo=Samantha Lewthwaite gave birth to fourth child at private Johannesburg health clinic|autore=Aislinn Laing|autore2=Mike Pflanz|sito=The Daily Telegraph|data=23 ottobre 2013|lingua=Inglese}}</ref> Gli investigatori dell'antiterrorismo dissero al giornale che si ritiene che il padre del bambino sia Abdi Wahid, un ex ufficiale della [[Kenya Navy|marina keniota]] che disertò per aderire ad al-Shabaab.<ref name=":11" />
=== Arresto di Jermaine Grant ===
Nel dicembre del 2011, la polizia keniota fece irruzione in una proprietà a Mombasa e arrestò Jermaine Grant, noto anche come Ali Mohammed Ibrahim, un musulmano britannico di [[Newham]] di 29 anni convertito all'[[islam]] di origine [[
La polizia keniota rivelò che Grant era già noto a loro dopo essere stato arrestato nel campo profughi di [[Dadaab]], nel nord del [[Kenya]], nel 2008 mentre tentava di recarsi in Somalia travestito da donna che indossava un [[burqa]]. Lui e altri due uomini, anche loro con indosso il burqa, stavano presumibilmente viaggiando per incontrare un leader di Al-Qaeda. Sei ore dopo il loro arresto, un gruppo di 20 combattenti di Al-Shabaab liberò tutti e tre gli uomini dopo aver fatto irruzione nella centrale di polizia di Dadajbula dove erano trattenuti.<ref name=":16" /><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=David Brown|titolo=Police photo increases bomb plot suspicion on woman with 7/7 link|pubblicazione=The Times|data=5 marzo 2012|p=9}}</ref> Si ritiene che uno degli altri due uomini fosse Saleh Ali Saleh Nabhan, poi ucciso dai [[Navy SEAL|Navy SEAL statunitensi]] durante l'[[operazione Celestial Balance]], un attacco contro un campo di addestramento di Al-Qaeda in Somalia nel [[2009]]. Una donna che era con il gruppo al momento del loro arresto, ma non venne fermata, venne successivamente identificata dalla polizia keniota come la Lewthwaite.<ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Mike Pflanz|titolo=Widow of 7/7 bomber 'seen with al-Qaeda'|pubblicazione=The Daily Telegraph|data=8 marzo 2012|p=7}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=David Brown|titolo=7/7 bomber's widow was on bus 'with man wearing burka'|pubblicazione=The Times|data=8 marzo 2012|p=5}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=Inglese|autore=Dipesh Gadher|autore2=Flora Bagenal|titolo=7/7 widow linked to Eton bomb plot: A British convert is close to an Al-Qaeda cell that targeted high society|pubblicazione=The Sunday Times|data=15 luglio 2012|p=16}}</ref>
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Nel [[2014]] l'agenzia di stampa russa Regnum comunicò che la Lewthwaite era stata uccisa in [[Ucraina]] da un cecchino russo. Secondo fonti russe, la Vedova Bianca sarebbe andata a combattere i ribelli filorussi come cecchino e sarebbe stata eliminata durante un combattimento. La notizia, anche se riportata dal [[The Daily Telegraph]], non ottenne mai un riscontro ufficiale in quanto i russi non fornirono mai delle prove al riguardo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/11/12/vedova-bianca-jihad-uccisa-in-ucraina_3ec517aa-132d-4072-9250-55600486d0c4.html|titolo=Vedova bianca jihad uccisa in Ucraina|sito=ANSA|data=13 novembre 2014}}</ref>
Secondo fonti di intelligence, la Lewthwaite avrebbe eseguito un intervento di chirurgia plastica e sarebbe ingrassata per alterare il suo aspetto.<ref name=":22" /><ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it/primopiano/esteri/terrorismo_vedova_bianca_londra_samantha_lewthwaite-4201060.html?refresh_ce|titolo=Terrorismo, individuata la vedova bianca, la donna più ricercata del mondo: «Pronta a colpire a Londra»|sito=Il Mattino|data=30 dicembre 2018}}</ref
Secondo il quotidiano Mirror Online, i servizi d’intelligence somali scoprirono il coinvolgimento della donna nelle decapitazioni dell’Isis dei giornalisti James Foley e Steven Sotloff e del cooperante David Haines.<ref name=":22" /> Sempre quanto riportato dal quotidiano, un ufficiale dei servizi segreti somali comunicò che erano a conoscenza del fatto che la Lewthwaite fosse circondata da altri jihadisti britannici che svolgerebbero il ruolo di luogotenenti.<ref name=":22" />
Nel [[2018]] venne comunicato che secondo alcune fonti vicine all'[[Secret Intelligence Service|MI6]], Samantha Lewthwaite, avrebbe una vasta gamma di contatti nello Yemen dove starebbe compiendo una enorme azione di reclutamento di donne kamikaze e jihadisti per conto di [[Al-Shabaab]].<ref name=":
Nel febbraio del [[2022]] suo zio disse che pensava che fosse morta, mentre due analisti della sicurezza comunicarono che molto probabilmente era protetta in una località remota in Somalia o Tanzania.<ref>{{Cita web|url=https://www.arabnews.com/node/2025301/world|titolo=Uncle of British terrorist Samantha Lewthwaite reckons her to be dead|sito=Arab News|data=15 febbraio 2022|lingua=Inglese}}</ref>
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