Alimento: differenze tra le versioni
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Sono comprese le bevande, le gomme da masticare e qualsiasi sostanza, compresa l'acqua, intenzionalmente incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione o trattamento. [...]
Non sono compresi: i mangimi; gli animali vivi, a meno che siano preparati per l'immissione sul mercato ai fini del consumo umano; i vegetali prima della raccolta; i medicinali; i cosmetici; il tabacco e i prodotti del tabacco; le sostanze stupefacenti o psicotrope; residui e contaminanti.|Articolo 2 del [[Regolamento dell'Unione Europea|regolamento (CE)]] n. 178/2002<ref>
=== Funzioni ===
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== Storia ==
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== Nell'organismo umano ==
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Per gli [[Homo sapiens|esseri umani]] gli alimenti sono molteplici, selezionati nel corso dei millenni in funzione della loro reperibilità e della loro possibilità di fornire sostentamento biologico. Ogni popolazione attribuisce agli alimenti e al loro consumo anche significati e valori [[simbolo|simbolici]] e culturali.
Per esempio, è provato che una dieta povera possa avere un impatto dannoso sulla salute umana e animale, causando nell'uomo malattie da carenza, come [[scorbuto]], [[Beri-beri]], [[rachitismo]], mentre una dieta eccessiva può creare condizioni sanitarie a rischio come l'[[obesità]] e comuni malattie croniche sistemiche come le [[malattie cardiovascolari]], il [[diabete]] e l'[[osteoporosi]]. La ''povertà'' della dieta viene ovviamente collegata alle esigenze alimentari specifiche dell'organismo considerato, che possono variare considerevolmente anche tra specie affini, dove possono essere differenti gli [[amminoacidi essenziali]] o le stesse vitamine. Il [[Rattus norvegicus|ratto]], ad esempio, è in grado di sintetizzare autonomamente la [[vitamina C]] necessaria al proprio organismo, la [[Cavia porcellus|cavia]] no<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = A rat mutant unable to synthesize vitamin C|autore = Y. Mizushima|autore2 = T. Harauchi|autore3 = T. Yoshizaki|autore4 = S. Makino|rivista = Cellular and Molecular Life Sciences (Experientia)|volume = 40|numero = 4|editore = [[Springer (azienda)|Springer]]|città = Berlino|data = 15 aprile 1984|lingua = en|ISSN = 1420-682X|doi = 10.1007/BF01952551|PMID = 6714365|url = https://link.springer.com/article/10.1007%2FBF01952551|accesso = 12 maggio 2015|abstract = si
L'esistenza di un legame tra ciò di cui ci si alimenta, lo stato di salute e lo svilupparsi di alcune malattie, è riconosciuta fin dall'antichità. Nel [[475 a.C.]] [[Anassagora]] sosteneva che nel cibo esistono dei ''principi'' che vengono assorbiti dal corpo umano e usati come componenti "generativi" (una prima intuizione dell'esistenza dei principi nutritivi). Nel [[400 a.C.]] [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] diceva "''Lascia che il cibo sia la tua medicina, e la medicina sia il tuo cibo''". Nel 1747 il medico inglese [[James Lind]] condusse il primo esperimento di nutrizione, scoprendo che il succo di [[limone]] era in grado di far guarire dallo [[scorbuto]]. Solo negli [[anni 1930]] si scoprì che questa proprietà era dovuta alla [[vitamina C]] contenuta nei limoni.
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===== Pesce, molluschi e crostacei =====
{{...|biologia}}
[[File:Food italy 2011-by-RaBoe-20.jpg|thumb|[[Frittura di paranza|Fritto misto]] di mare all'italiana.]]
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===== Insetti =====
{{...|biologia}}
[[File:Giant water bugs on plate.png|thumb|Cimici d'acqua fritte.]]
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{{Vedi anche|Sicurezza alimentare}}
I più frequenti problemi causati alla salute dal consumo alimentare sono di origine [[Microbiologia alimentare|microbiologica]]. I batteri della [[salmonella]], per esempio, sono una delle cause più diffuse di malattie, specialmente a causa della scarsa cottura del [[Gallus gallus domesticus|pollo]] e delle [[uovo (alimento)|uova]]. La cosiddetta "intossicazione alimentare", è generalmente causata da [[batterio|batteri]], da [[tossina|tossine]], da [[virus (biologia)|virus]], e da [[parassita|parassiti]]. Ogni anno, circa 7 milioni di persone soffrono di intossicazione alimentare{{
Più raramente, può anche accadere che l'alimento sia contaminato chimicamente: per esempio da scorretto immagazzinaggio, o dall'uso di saponi e di disinfettanti non appropriati. L'alimento può anche essere alterato da una vasta gamma di corpi estranei provenienti dalla fabbricazione, a seguito cottura, dall'imballaggio, dalla distribuzione o dalla vendita. Questi corpi estranei possono includere parassiti, capelli, estremità di sigaretta, trucioli e tutti gli altri agenti inquinanti. In ogni caso tutti gli alimenti vanno incontro a una progressiva ed inevitabile trasformazione dal punto di vista chimico, microbiologico, fisico, organolettico e strutturale nel tempo, in accordo alla [[Prima Legge di Parisi della Degradazione Alimentare]].
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== Dieta, morale, etica ==
I [[vegetarianesimo|vegetariani]] scelgono di rinunciare all'alimento proveniente dalle fonti animali o varianti di essi. Altri scelgono una dieta più sana, priva di grassi animali o di zucchero raffinato, aumentando il consumo di fibra e di antiossidanti dietetici.<ref>{{cita web |url=http://www.balancek.com/info/foodsIT.html |titolo=Copia archiviata |accesso=31 ottobre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110217054400/http://balancek.com/info/foodsIT.html
=== Nutrizione ===
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Secondo i filosofi della condivisione, i governi e le istituzioni internazionali devono rispettare e adottare la sovranità alimentare. Essi ritengono inoltre che il diritto al cibo prevalga sugli accordi commerciali e altre politiche internazionali. Nell'attuale emergenza alimentare i negoziati commerciali relativi al cibo e all'agricoltura devono cessare e deve iniziare il lavoro per un nuovo dialogo sul commercio sotto gli auspici dell'ONU. Le politiche di aggiustamento strutturale imposte dalla Banca mondiale e dal Fmi, l'accordo sull'agricoltura della Wto e il paradigma del libero mercato hanno minato le economie locali e nazionali, eroso l'ambiente e danneggiato i sistemi alimentari locali provocando l'odierna crisi alimentare.
I filosofi della condivisione approvano in pieno i dodici princìpi della ''dichiarazione per un cibo e un'agricoltura sani'' che devono orientare la politica alimentare e agricola per fare sì che contribuisca alla salute e alla ricchezza delle nazioni e del mondo. Una politica alimentare e agricola sana: costituisce il fondamento di società sicure e prospere, comunità sane e persone sane; dà a tutti accesso a cibi acquistabili e nutrienti; impedisce lo sfruttamento degli agricoltori, dei lavoratori e delle risorse naturali, il predominio dei genomi e dei mercati e il trattamento crudele degli animali da parte di qualunque nazione, società o individuo; accresce la dignità, la sicurezza e la qualità della vita di tutti coloro che lavorano per nutrire gli altri; impegna risorse per insegnare ai bambini le tecniche e le conoscenze essenziali per la produzione, la preparazione, la nutrizione e il piacere del cibo; protegge le risorse finite dei suoli produttivi, l'acqua dolce e la diversità biologica; cerca di eliminare i combustibili fossili da ogni anello della catena alimentare e di sostituirli con risorse ed energie rinnovabili; prende spunto da una base biologica anziché industriale; alimenta la diversità in tutte le sue forme: diversità delle specie domestiche e selvatiche, diversità dei cibi, dei sapori e delle tradizioni, diversità della proprietà; richiede un dibattito nazionale sulle tecnologie impiegate nella produzione e permette alle regioni di adottare proprie linee guida in questo campo; impone la trasparenza affinché i cittadini sappiano com'è prodotto il cibo che mangiano, da dove viene e che cosa contiene; promuove strutture economiche e sostiene programmi per agevolare lo sviluppo di reti regionali di fattorie e il cibo giusto e sostenibile.<ref>{{Cita web |url=http://fooddeclaration.org/ |titolo=Food Declaration<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=26 gennaio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117215830/http://fooddeclaration.org/
La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (''International Covenant on Economic Social and Cultural Rights'', Icescr) e la Convenzione sui diritti dell'infanzia, tra gli altri, propugnano il diritto al cibo. Esso è stato definito legalmente dal Committee for Economic, Social and Cultural Rights degli Stati Uniti (1999) come «il diritto di ogni uomo, donna e bambino soli e in comunione con altri di avere sempre accesso materiale ed economico a cibo sufficiente o ai mezzi per procacciarselo in modo conforme alla dignità umana». Secondo i filosofi della condivisione, poiché la grande maggioranza di coloro che soffrono la fame nel mondo sono piccoli contadini o lavoratori senza terra, il diritto al cibo deve essere inteso come diritto a nutrire sé e la propria famiglia. L'Icescr sottolinea tre responsabilità specifiche dello Stato: rispettare, tutelare e tradurre in pratica il diritto al cibo. Le prime due implicano che i governi devono fare sì che né lo Stato né gli individui facciano alcunché che privi le persone dei mezzi per nutrirsi. Le responsabilità di rispettare e tutelare sono fondamentali per il concetto di diritto legale al cibo, che spesso è interpretato falsamente come il diritto di ricevere cibo o aiuti alimentari.<ref>F.M. Lappé, J. Collins e P. Rosset, ''World Hunger: Twelve Myths'', Grove Press, New York, 1998</ref> L'obbligo di tradurre in pratica il diritto al cibo significa che i governi devono facilitare l'accesso al cibo e alle risorse per produrre cibo, e quando l'accesso non è possibile con i propri mezzi i governi hanno la responsabilità di fornirlo direttamente.<ref>Icescr (ONU), ''General Comment 12: The Right to Adeguate Food, Economic and Social Council of the United Nations'', Ginevra, 1999; FAO, ''Voluntary Guidelines to Support the Progressive realization of the Right to Adequate Food in the Context of the National Food Securety'', FAO, Roma, 2004; Fian, ''Justiciability of the Right to Food'', Fian, Heidelberg, 2009</ref>
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* Mead, Margaret. The Changing Significance of Food. In Carole Counihan and Penny Van Esterik (Ed.), Food and Culture: A Reader. UK: Routledge, 1997. ISBN 0-415-91710-7.
* Messer, Ellen; Derose, Laurie Fields and Sara Millman. Who's Hungry? and How Do We Know?: Food Shortage, Poverty, and Deprivation. United Nations University Press, 1998. ISBN 92-808-0985-7.
* {{Cita pubblicazione|pubblicazione=National Institute of Health
* Nicklas, Barbara J. Endurance Exercise and Adipose Tissue. CRC Press, 2002. ISBN 0-8493-0460-1.
* Parekh, Sarad R. The Gmo Handbook: Genetically Modified Animals, Microbes, and Plants in Biotechnology. Humana Press, 2004. ISBN 1-58829-307-6.
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