Elasmosaurus platyurus: differenze tra le versioni
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== Classificazione e specie ==
[[File:Vertebrae of Elasmosaurus and Cimoliosaurus.jpg|thumb|Vertebre cervicali e dorsali di ''[[Cimoliasaurus magnus|Cimoliasaurus]]'' (sopra) e di ''Elasmosaurus'', illustrazione di Cope, 1869]]
Sebbene Cope avesse originariamente riconosciuto ''Elasmosaurus'' come un [[Plesiosauria|plesiosauro]], in un articolo del 1869 lo collocò, insieme a ''[[Cimoliasaurus magnus|Cimoliasaurus]]'' e ''[[Crymocetus]]'', in un nuovo ordine di [[rettili]] [[Sauropterygia|sauropterigi]] che nominò Streptosauria, o "lucertole invertite", per via dell'orientamento delle loro vertebre, che risultavano invertite rispetto a quanto osservato in altri vertebrati.<ref name="Page"
[[File:The Snake-necked Elasmosaurus.jpg|thumb|Ricostruzione obsoleta di due individui con il collo serpentino arricciato, di [[Charles R. Knight]] (1897)]]
Negli anni successivi, gli Elasmosauridae divennero uno dei tre gruppi in cui furono classificati i plesiosauri; gli altri erano i [[Pliosauridae]] e i [[Plesiosauridae]] (a volte fusi in un unico gruppo).<ref name="okeefe2001">{{cita libro| nome1 = F.R. | cognome1 = O'Keefe | titolo = A Cladistic Analysis and Taxonomic Revision of the Plesiosauria (Reptilia: Sauropterygia) | editore = Acta Zoologica Fennica | volume = 213 | pp = 1–63 | data = 2001 | url = http://mds.marshall.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1051&context=bio_sciences_faculty | accesso
Nel 1940, Theodore White pubblicò un'ipotesi sulle interrelazioni tra le diverse famiglie di plesiosauri. Considerava gli Elasmosauridae i più vicini ai Pliosauridae, notando i loro coracoidi relativamente stretti e la loro mancanza di interclavicole o clavicole. La sua diagnosi degli Elasmosauridae notò anche la moderata lunghezza del cranio (cioè un cranio mesocefalico); le costole del collo hanno una o due teste; la scapola e la coracoide si contattano sulla linea mediana; l'angolo esterno posteriore smussato della coracoide; e la coppia di aperture (fenestrae) nel complesso scapola-coracoideo è separata da una barra ossea più stretta rispetto ai pliosauridi. La variabilità citata nel numero di teste sulle costole del collo deriva dalla sua inclusione di ''[[Simolestes]]'' tra gli Elasmosauridae, poiché le caratteristiche "sia del cranio che del cingolo scapolare si confrontano più favorevolmente con ''Elasmosaurus'' che con ''[[Pliosaurus]]'' o ''[[Peloneustes philarchus|Peloneustes]]''". White considerava addirittura ''Simolestes'' come un possibile antenato di ''Elasmosaurus''.<ref name="white1940">{{cita pubblicazione| nome1 = T.E. | cognome1 = White | data = 1940 | rivista = Journal of Paleontology | titolo = Holotype of ''Plesiosaurus longirostris'' Blake and Classification of the Plesiosaurs | volume = 14 | numero = 5 | pp = 451–467 }}</ref> Oskar Kuhn adottò una classificazione simile nel 1961.<ref name="persson1963"/>
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Welles contestò la classificazione di White nella sua revisione dei plesiosauri del 1943, sottolineando che le caratteristiche di White sono influenzate sia dalla conservazione che dall'[[ontogenesi]]. Welles divise i plesiosauri in due [[Superfamiglia (tassonomia)|superfamiglie]], i [[Plesiosauroidea]] e i [[Pliosauroidea]], in base alla lunghezza del collo, alle dimensioni della testa, alla lunghezza dell'ischio e alla snellezza dell'omero e del femore (propodialia). Ogni superfamiglia era ulteriormente suddivisa in base al numero di teste sulle costole e alle proporzioni dell'epipodialia. Pertanto, gli elasmosauridi avevano colli lunghi, teste piccole, ischi corti, propodialia tozza, costole a testa singola ed epipodialia corta.<ref name="welles1943"/> Pierre de Saint-Seine nel 1955 e [[Alfred Sherwood Romer|Alfred Romer]] nel 1956 adottarono entrambi la classificazione di Welles.<ref name="persson1963"/> Nel 1962, Welles suddivise ulteriormente gli elasmosauridi in base al fatto che possedessero barre pelviche formate dalla fusione degli ischi, con ''Elasmosaurus'' e ''[[Brancasaurus brancai|Brancasaurus]]'' uniti nella [[sottofamiglia]] [[Elasmosauridae|Elasmosaurinae]] dalla condivisione di barre pelviche completamente chiuse.<ref name="welles1962"/>
L'analisi filogenetica dei plesiosauri di Carpenter del 1997 ha sfidato la tradizionale suddivisione dei plesiosauri in base alla lunghezza del collo. Mentre i [[Polycotylidae|polycotylidi]] facevano precedentemente parte dei Pliosauroidea, Carpenter spostò i polycotylidi rendendoli il [[Gruppo gemello (cladistica)|gruppo gemello]] degli elasmosauridi sulla base di somiglianze, implicando così che polycotylidi e pliosauroidi avessero evoluto i loro colli corti in modo [[Evoluzione convergente|indipendente]].<ref name="carpenter1997"/> Anche il contenuto di Elasmosauridae ricevette un maggiore controllo. Sin dalla sua assegnazione iniziale agli Elasmosauridae, le relazioni di ''[[Brancasaurus brancai|Brancasaurus]]'' erano considerate ben supportate, e una posizione elasmosauride fu recuperata dall'analisi di O'Keefe, del 2004,<ref name="okeefe2004">{{cita pubblicazione|nome1 = F.R. |cognome1 = O'Keefe | titolo = Preliminary description and phylogenetic position of a new plesiosaur (Reptilia: Sauropterygia) from the Toarcian of Holzmaden, Germany | rivista = Journal of Paleontology | volume = 78 | numero = 5 | pp = 973–988 | doi = 10.1666/0022-3360(2004)078<0973:PDAPPO>2.0.CO;2 | anno = 2004 | url = http://doc.rero.ch/record/14995/files/PAL_E2146.pdf }}</ref> e dall'analisi di Franziska Großmann, del 2007.<ref name="grossman2007">{{cita pubblicazione| nome1 = F. | cognome1 = Großman | titolo = The taxonomic and phylogenetic position of the Plesiosauroidea from the Lower Jurassic Posidonia Shale of south-west Germany | rivista = Palaeontology | volume = 50 | numero = 3 | data = 2007 | doi = 10.1111/j.1475-4983.2007.00654.x | pp = 545–564 }}</ref> Tuttavia, l'analisi di Ketchum e Benson lo ha invece incluso in [[Leptocleidia]]<ref name="ketchum2010">{{cita pubblicazione| cognome1= Ketchum | nome1 = H.F. | cognome2 = Benson | nome2 = R.B.J. | anno=2010 |titolo = Global interrelationships of Plesiosauria (Reptilia, Sauropterygia) and the pivotal role of taxon sampling in determining the outcome of phylogenetic analyses | rivista = Biological Reviews | volume = 85 | numero = 2 | pp = 361–392 }}</ref>, e la sua inclusione in quel gruppo è rimasta coerente nelle analisi filogenetiche successive.<ref name="benson2013">{{cita pubblicazione| cognome1 = Benson | nome1 = R.B.J. | cognome2 = Ketchum | nome2 = H.F. | cognome3 = Naish | nome3 = D. | cognome4 = Turner | nome4 = L.E. | titolo = A new leptocleidid (Sauropterygia, Plesiosauria) from the Vectis Formation (Early Barremian–early Aptian; Early Cretaceous) of the Isle of Wight and the evolution of Leptocleididae, a controversial clade | rivista = Journal of Systematic Palaeontology | volume = 11 | numero = 2 | data = 2013 | doi = 10.1080/14772019.2011.634444 | pp = 233–250}}</ref><ref name="benson2014">{{cita pubblicazione | cognome1 = Benson | nome1 = R.B.J. | cognome2 = Druckenmiller | nome2 = P.S. | titolo = Faunal turnover of marine tetrapods during the Jurassic–Cretaceous transition | volume = 89 | numero = 1 | rivista = Biological Reviews | pp = 1–23 | data = 2014 }}</ref><ref name="otero2016"/> La loro analisi spostò anche ''[[Muraenosaurus leedsii|Muraenosaurus]]'' in [[Cryptoclididae]], e ''[[Microcleidus]]'' e ''[[Occitanosaurus tournemirensis|Occitanosaurus]]'' in [[Plesiosauridae]];<ref name="ketchum2010"/> Benson e Druckenmiller hanno isolato gli ultimi due nel gruppo [[Microcleididae]], nel 2014, e hanno considerato ''Occitanosaurus'' come una specie di ''Microcleidus''.<ref name="benson2014"/> Questi generi erano stati precedentemente considerati elasmosauridi da Carpenter, Großmann e altri ricercatori.<ref name=
All'interno degli Elasmosauridae, ''Elasmosaurus'' stesso è stato considerato un "taxon jolly" con relazioni altamente variabili.<ref name="serratos2017"/> L'analisi di Carpenter del 1999 suggeriva che ''Elasmosaurus'' fosse più basale (cioè meno specializzato) rispetto ad altri elasmosauridi con l'eccezione di ''[[Libonectes morgani|Libonectes]]''.<ref name=Carpenter1999/> Nel 2005, Sachs suggerì che ''Elasmosaurus'' fosse strettamente imparentato con ''[[Styxosaurus]]''<ref name=Sachs2005/>, e nel 2008 Druckenmiller e Russell lo collocarono come parte di una politomia con due gruppi, uno contenente ''Libonectes'' e ''[[Terminonatator ponteixensis|Terminonatator]]'', l'altro contenente ''[[Callawayasaurus colombiensis|Callawayasaurus]]'' e ''[[Hydrotherosaurus alexandrae|Hydrotherosaurus]]''.<ref name="druckenmiller2008">{{cita libro|cognome1=Druckenmiller |nome1=P.S. |cognome2=Russell |nome2=A.P. |anno=2007 |titolo=A phylogeny of Plesiosauria (Sauropterygia) and its bearing on the systematic status of ''Leptocleidus'' Andrews, 1922 |url=http://mapress.com/zootaxa/2008/f/z01863p120f.pdf |editore=Zootaxa |volume=1863 |pp=1–120 |accesso=9
[[File:Lost Elasmosaurus vertebra.png|thumb|Vertebra incompleta "perduta" che, quando è stata riscoperta nel 2013, ha aumentato il numero delle vertebre del collo a 72, una caratteristica distintiva di questo genere]]
'''Topologia A:''' Benson ''et al.'' (2013)<ref name="benson2013"/>
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=== Specie precedentemente assegnate ===
[[File:Laelaps-cope.jpg|thumb
Dopo la descrizione della [[specie tipo]], ''E. platyurus'', Cope, Williston e altri autori descrisse e assegnarono al genere diverse specie. Tuttavia, nessuna di queste specie è ancora oggi riconducibile con certezza al genere ''Elasmosaurus'', e la maggior parte di esse o è stata spostata in generi a sé stanti o sono considerate nomi dubbi, ''[[nomina dubia]]'' (ossia senza caratteristiche distintive, e quindi di dubbia origine e validità).<ref name=Sachs2005/><ref name=Carpenter1999>{{cita pubblicazione|cognome=Carpenter |nome=K. |anno=1999 |titolo=Revision of North American elasmosaurs from the Cretaceous of the western interior |rivista=Paludicola |volume=2 |numero=2 |pp=148–173|url=https://www.researchgate.net/publication/40662805}}</ref><ref name=Brown1993>{{cita pubblicazione |cognome=Brown |nome=D. S. |anno=1993 |titolo=A taxonomic reappraisal of the families Elasmosauridae and Cryptoclididae (Reptilia: Plesiosauroidea) |rivista=Revue de Paléobiologie |volume=7 |pp=9–16}}</ref>
Accompagnando la sua descrizione del 1869 di ''E. platyurus'', Cope nominò un'altra specie di ''Elasmosaurus'', ''E. orientalis'', sulla base di due vertebre dorsali dal New Jersey.<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Cope|nome1=E. D.|titolo=On the reptilian orders Pythonomorpha and Streptosauria|rivista=Proceedings of the Boston Society of Natural History|data=1869|volume=12|pp=265–268|url=https://www.biodiversitylibrary.org/page/9493892#page/273/mode/1up|accesso=12
[[File:Plesiosaurus constrictus.jpg|thumb|left|Vertebra di ''[[Plesiosaurus dolichodeirus|Plesiosaurus]] constrictus'', che Cope assegnò a ''Elasmosaurus'']]
Nella stessa pubblicazione del 1869 in cui nominò ''E. platyurus'' ed ''E. orientalis'', Cope assegnò una specie aggiuntiva, ''E. constrictus''<ref name="Synopsis"/>, basata su un centro parziale di una vertebra cervicale trovata nei depositi di argilla risalenti al [[Turoniano]] a [[Steyning]], nel [[Sussex]]. Fu descritto dal paleontologo britannico [[Richard Owen]] come ''[[Plesiosaurus dolichodeirus|Plesiosaurus]] constrictus'' nel 1850; Owen nominò la specie in base alla larghezza estremamente stretta della vertebra tra le pleurapofisi, o ai processi che si articolano tra le costole. Lo considerava parzialmente un artefatto di conservazione, ma non riusciva a comprendere come la compressione interessasse solo la porzione centrale e non le estremità articolari del centrum.<ref name="owen1850">{{cita libro|cognome1 = Owen |nome1 = R. | capitolo = Order – Enaliosauria | titolo = A History of British Fossil Reptiles | volume = 1 | editore = Cassell & Company Ltd | città = Londra | pp = 215–217 | data = 1850}}</ref> Cope riconobbe questa come una condizione naturale e considerò ''constrictus'' come "una specie di ''Elasmosaurus'' o un suo stretto parente".<ref name="Synopsis"/> Nel 1962, Welles considerò ''P. constrictus'' come un ''[[nomen dubium]]'', data la sua natura frammentaria.<ref name="welles1962">{{cita pubblicazione| cognome = Welles | nome = S.P. | titolo = A new species of elasmosaur from the Aptian of Columbia and a review of the Cretaceous plesiosaurs | rivista = University of California Publications in the Geological Sciences | volume = 44 | pp = 1–96 | data = 1962 | url = https://books.google.com/books?id=5yw-AQAAIAAJ}}</ref><ref name="sachsea2016">{{cita pubblicazione | cognome1 = Sachs | nome1 = S. | cognome2 = Wilmsen | nome2 = M. | cognome3 = Knüppe | nome3 = J. | cognome4 = Hornung | nome4 = J.J. | cognome5 = Kear | nome5 = B.P. | titolo = Cenomanian–Turonian marine amniote remains from the Saxonian Cretaceous Basin of Germany | rivista = Geological Magazine | data = 2017 | pp = 237–246 | doi = 10.1017/S0016756815001004 | volume = 154 | numero = 2 }}</ref> Per Ove Persson lo ritenne valido nel 1963, notando la cresta longitudinale sui lati del centro come una caratteristica degli elasmosauridi.<ref name="persson1963">{{cita pubblicazione| cognome1 = Persson | nome1 = P.O. | titolo = A revision of the classification of the Plesiosauria with a synopsis of the stratigraphical and geographical distribution of the group | data = 1963 | rivista = Lunds Universitets Arsskrift | volume = 59 | numero = 1 | pp = 1–59 | url = http://paleoarchive.com/literature/Persson1963-RevisionClassificationPlesiosauria.pdf | accesso
[[File:The Osteology of the Reptiles p139.png|thumb
Cope scoprì un altro scheletro di elasmosauride nel 1876, su cui nominò una nuova specie, ''E. serpentinus'', nel 1877, e lo distinse per la mancanza di compressione nelle vertebre posteriori del collo, la presenza di poche costole sessili tra le prime dorsali e la presenza di "angoli deboli" sotto le vertebre caudali anteriori. Cope aveva anche scoperto un altro grande scheletro che somigliava molto ai resti conosciuti di ''E. orientalis'' dallo scisto nero del "letto del Cretaceo n. 4", che scavò con l'aiuto di George B. Cledenning e del capitano Nicholas Buesen.<ref name="cope1877">{{cita pubblicazione|cognome1 = Cope |nome1 = E.D. | titolo = Report on the Geology of the Region of the Judith River, Montana: And on Vertebrate Fossils Obtained on Or Near the Missouri River | data = 1877 | volume = 3 | numero = 3 | rivista = Bulletin of the United States Geological and Geographical Survey of the Territories | url = https://www.biodiversitylibrary.org/item/98702#page/643/mode/1up | pp = 565–598 | accesso
Successivamente, una serie di 19 vertebre cervicali e dorsali provenienti dalla regione del Big Bend del Missouri (parte della formazione Pierre Shale) furono trovate da John H. Charles. Cope, dopo aver ricevuto le ossa presso l'Accademia di Scienze Naturali, le considerò un'altra specie di ''Elasmosaurus''. Le vertebre erano, secondo Cope, le più corte tra i membri del genere (avvicinandosi a quelle di ''Cimoliasaurus''), ma le considerava comunque appartenenti ad ''Elasmosaurus'' a causa della loro forma compressa. Cope nominò la specie ''E. intermedius'', nel 1894.<ref name="cope1894">{{cita pubblicazione| cognome1 = Cope | nome1 = E.D. | titolo = On the Structure of the Skull in the Plesiosaurian Reptilia, and on Two New Species from the Upper Cretaceous | rivista = Proceedings of the American Philosophical Society | volume = 33 | numero = 144 | pp = 109–113 | data = 1894 }}</ref> Tuttavia, nella sua revisione del 1906 dei plesiosauri nordamericani, Williston considerò le vertebre come "tutte più o meno mutilate" e non trovò differenze distinte tra i resti di ''E. intermedius'' ed ''E. platyurus''.<ref name="williston1906"/> Nel 1952, Welles affermò che, se ''E. intermedius'' fosse valido, "doveva essere riferito a un genere pliosaurico";<ref name="welles1952"/> tuttavia, procedette a etichettarlo come ''nomen dubium'', nel 1962.<ref name="welles1962"/> Tre vertebre più corte trovate accanto a ''E. intermedius'', assegnate da Cope al nuovo genere e specie ''Embaphias circulosus'',<ref name="cope1894"/> furono anche considerate da Welles un ''nomen dubium'', nel 1962.<ref name="welles1962"/>
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Williston nominò una serie di altre nuove specie di ''Elasmosaurus'' nella sua revisione del 1906.<ref name="everhart2006">{{cita pubblicazione| cognome1 = Everhart | nome1 = M.J. | titolo = The occurrence of elasmosaurids (Reptilia: Plesiosauria) in the Niobrara Chalk of Western Kansas | rivista = Paludicola | data = 2006 | volume = 5 | numero = 4 | pp = 170–183 | url = https://www.researchgate.net/publication/40662835}}</ref> Nel 1874, lui e Mudge scoprirono un esemplare a Plum Creek, nel Kansas.<ref name="williston1906"/> Sebbene inizialmente lo assegnò nel 1890 a una nuova specie di ''Cimoliasaurus'', ''C. snowii'',<ref name="williston1890">{{cita pubblicazione| cognome1 = Williston | nome1 = S.W. | titolo = Structure of the Plesiosaurian Skull | data = 1890 | rivista = Science | volume = 16 | numero = 405 | pp = 262 }}</ref> successivamente riconobbe la natura elasmosauride del suo [[Omero (anatomia)|omero]] e dei coracoidi. Pertanto, ribattezzò la specie ''E. snowii''. Anche un secondo esemplare, scoperto da Elias West nel 1890, fu da lui assegnato a ''E. snowii''.<ref name="williston1906"/> Nel 1943, Welles trasferì ''E. snowii'' nel suo genere, ''Styxosaurus'',<ref name="welles1943"/> dove la specie è rimasta. Tuttavia, l'esemplare occidentale fu assegnato a ''Thalassiosaurus ischiadicus'' (vedi sotto) da Welles nel 1952;<ref name="welles1952"/> Carpenter lo restituì a ''S. snowii'', nel 1999.<ref name=Carpenter1999/><ref name="everhart2006"/> Williston riassegnò anche la specie ''E. ischiadicus'' dal genere ''[[Polycotylus]]'', dove l'aveva inizialmente collocato quando gli diede il nome nel 1903. I resti tipo furono scoperti da lui nella stessa spedizione del 1874 con Mudge. Williston assegnò un altro esemplare scoperto da Mudge e H. A. Brous, nel 1876.<ref name="williston1906"/> Nel 1943 entrambi gli esemplari furono assegnati al nuovo genere ''Thalassiosaurus'' da Welles,<ref name="welles1943"/> che poi assegnò quest'ultimo al nuovo genere e specie ''Alzadasaurus kansasensis'', nel 1952.<ref name="welles1952"/> Glenn Storrs considerò entrambi gli elasmosauridi indeterminati nel 1999;<ref name="storrs1999">{{cita pubblicazione| cognome1 = Storrs | nome1 = G.W. | titolo = An examination of Plesiosauria (Diapsida: Sauropterygia) from the Niobrara Chalk (Upper Cretaceous) of central North America | rivista = University of Kansas Paleontological Contributions | volume = 11 | data = 1999 | pp = 1–15 | url = https://www.academia.edu/3012858}}</ref> Nello stesso anno, Carpenter assegnò entrambi a ''Styxosaurus snowii''.<ref name=Carpenter1999/><ref name="everhart2006"/>
[[File:North American Plesiosaurs Elasmosaurus, Cimoliasaurus, and Polycotylus Plate 4.png|thumb|left|Resti di ''E. nobilis'' (ora ''[[Styxosaurus|Styxosaurus snowii]]'')]]
Un esemplare di elasmosauride fu trovato da Handel Martin nella [[Contea di Logan (Kansas)|contea di Logan, Kansas]], nel 1889. Williston lo descrisse come una nuova specie, ''E. (?) marshii'', nonostante nutrisse dubbi sulla sua riferibilità al genere e riconosceva che forse appartenesse a un altro genere.<ref name="williston1906"/> Nel 1943, Welles trasferì ''E. (?) marshii'' in un genere a sé stante, ''Thalassonomosaurus'';<ref name="welles1943"/> tuttavia, Carpenter affondò ''T. marshii'' sinonimizzandolo in ''Styxosaurus snowii'', nel 1999.<ref name=Carpenter1999/> Un'altra specie, ''E. nobilis'', fu nominata da Williston da resti molto grandi scoperti da Mudge nel 1874 nella [[contea di Jewell|contea di Jewell, Kansas]].<ref name="williston1906"/> Welles chiamò ''E. nobilis'' come una specie di ''Thalassonomosaurus'', ''T. nobilis'', nel 1943,<ref name="welles1943"/> ma anch'esso fu considerato parte di ''S. snowii'' da Carpenter.<ref name=Carpenter1999/> Infine, due vertebre dorsali eccezionalmente grandi raccolte da Charles Sternberg nel 1895 furono nominate ''E. sternbergii'' da Williston, ma furono considerate indeterminate da Storrs.<ref name="everhart2006"/><ref name="storrs1999"/> Williston menzionò tre ulteriori specie di ''Elasmosaurus'', che avrebbe illustrato e descritto in un secondo momento.<ref name="williston1906"/> Fece nuovamente riferimento a una nuova specie di ''Elasmosaurus'', proveniente dal Kansas, nel 1908.<ref name="willistion1908">{{cita pubblicazione|cognome1 = Williston |nome1 = S.W. | titolo = North American Plesiosaurs: ''Trinacromerum'' | rivista = Journal of Geology | volume = 16 | numero = 8 | data = 1908 | pp = 715–736
Diverse specie [[russia|russe]], basate su resti vertebrali scarsamente conservati, furono assegnate a ''Elasmosaurus'' da N. N. Bogolubov, nel 1911. Una era ''E. helmerseni'', che fu descritta per la prima volta da W. Kiprijanoff, nel 1882, da Maloje Serdoba, Saratov, come ''Plesiosaurus helmerseni''. Parte del materiale proveniente dalla [[Scania (provincia)|Scania]], [[Svezia]], fu assegnato a ''P. helmerseni'' nel 1885 da H. Schröder.<ref name="persson1959">{{cita pubblicazione| cognome1 = Persson | nome1 = P.O. | titola = Reptiles from the Senonian (U. Cret.) of Scania (S. Sweden) | rivista = Arkiv för Mineralogi och Geologi | volume = 2 | numero = 35 | data = 1959 | pp = 431–519 | url = http://paleoarchive.com/literature/Persson1959-ReptilesSenonianScania.pdf | accesso
Altre due specie russe furono descritte da autori successivi. A. N. Riabinin descrisse una singola falange di una pinna nel 1915 come ''E. (?) sachalinensis''; la specie prende il nome dall'isola di [[Sakhalin]], dove N. N. Tikhonovich la trovò nel 1909.<ref name="averianov2005"/> Tuttavia, questo esemplare non può essere identificato in modo più specifico di un elasmosauride indeterminato, identificazione seguita da Persson<ref name="persson1963"/>, Pervushov e colleghi.<ref name="pervushov1999"/> Storrs, Arkhangelsky ed Efimov furono meno specifici, etichettandolo come un plesiosauro indeterminato;<ref name="storrs2000">{{cita libro| cognome1 = Storrs | nome1 = G.W. | cognome2 = Arkhangelsky | nome2 = M.S. | cognome3 = Efimov | nome3 = V.M. | capitolo = Mesozoic marine reptiles of Russia and other former Soviet republics | titolo = The Age of Dinosaurs in Russia and Mongolia | data = 2000 | editore = Cambridge University Press | città = Cambridge | url = https://books.google.com/books?id=NzVGpo3M998C | pp = 187–210}}</ref> questa classificazione fu seguita da Alexander Averianov e V. K. Popov, nel 2005.<ref name="averianov2005">{{cita pubblicazione| cognome1 = Averianov | nome1 = A. O. | cognome2 = Popov | nome2 = V. K. | titolo = The first plesiosaur from the Primorye krai | rivista = Doklady Biological Sciences | data = 2005 | volume = 401 | numero = 1 | pp = 133–135 }}</ref> Nel 1916, Pavel A. Pravoslavlev nominò ''E. amalitskii'' dalla regione del [[fiume Don]], sulla base di un esemplare contenente vertebre e ossa degli arti. Persson lo considerava una specie valida e un membro relativamente grande degli elasmosauridi;<ref name="persson1963"/> tuttavia, come ''E. (?) sachalinensis'', Pervushov e colleghi consideravano ''E. amalitskii'' un elasmosauride indeterminato.<ref name="pervushov1999"/>
[[File:Mauisaurus.jpg|thumb|alt=Drawing of various bones|Resti di ''E. haasti'' (ora ''[[Mauisaurus haasti|Mauisaurus]] haasti'')]]
In una revisione del 1918 della distribuzione geografica e dell'evoluzione di ''Elasmosaurus'', Pravoslavlev assegnò provvisoriamente altre tre specie precedentemente nominate ad ''Elasmosaurus'';<ref name="pravoslavlev1918"/> le sue opinioni tassonomiche non sono state ampiamente seguite. Uno di questi era ''E. chilensis'', basata su ''Plesiosaurus chilensis'', nominata per una singola vertebra caudale da Claude Gay, nel 1848.<ref name="gay1848">{{cita libro| cognome1 = Gay | nome1 = C. | serie = Historia Física y Política de Chile [Physical and Political History of Chile] | titolo = Zoologia, Vol. 2 | pp = 130–136 |
Nel 1949, Welles nominò una nuova specie di ''Elasmosaurus'', ''E. morgani'', che prende il nome da uno scheletro ben conservato trovato nella [[Contea di Dallas (Texas)|contea di Dallas, Texas]].<ref name="welles1949">{{cita pubblicazione| cognome1 = Welles | nome1 = S.P. | titolo = A new elasmosaur from the Eagle Ford Shale of Texas | rivista = Fondren Science Series | volume = 1 | data = 1949 | pp = 1–40 | url = https://sites.smu.edu/shulermuseum/publication_pdfs/fondren_sci/v1-Welles1949.pdf | accesso
Persson assegnò un'altra specie ad ''Elasmosaurus'' insieme alla sua descrizione del 1959 dei resti di "''E.''" ''helmerseni'' dalla Svezia, precisamente ''E.'' (?) ''gigas''. Era basato sul ''Pliosaurus'' (?) ''gigas'' di Schröder, così chiamato nel 1885 per due vertebre dorsali; uno è stato ritrovato in [[Prussia]], l'altro a Scania. Sebbene fossero incompleti, Persson riconobbe che le loro proporzioni e la forma delle loro estremità articolari differivano notevolmente dai pliosauroidi, e invece combaciavano con quelle degli elasmosauridi. Dato che, al momento della scrittura di Persson, "non [c'era] nulla che contraddicesse il fatto che siano più simili ad ''Elasmosaurus''" , li assegnò ad ''Elasmosaurus'' "con esitazione". Theodor Wagner aveva precedentemente assegnato ''gigas'' a ''Plesiosaurus'', nel 1914.<ref name="persson1959"/> A partire dal 2013, questa discutibile attribuzione rimane invariata.<ref name="sorenson2013">{{cita pubblicazione | cognome1 = Sørensen | nome1 = A.M. | cognome2 = Surlyk | nome2 = F. | cognome3 = Lindgren | nome3 = J. | titolo = Food resources and habitat selection of a diverse vertebrate fauna from the upper lower Campanian of the Kristianstad Basin, southern Sweden | data = 2013 | volume = 42 | rivista = Cretaceous Research | pap = 85–92 }}</ref> Un'altra specie proveniente dalla Russia, ''E. antiquus'', fu nominata da Dubeikovskii e Ochev nel 1967<ref name="storrs2000"/> dalla cava di [[fosforite]] di Kamsko-Vyatsky, ma Pervushov e colleghi nel 1999, seguiti da Storrs e colleghi nel 2000, la reinterpretarono come una specie elasmosauride indeterminato.<ref name="pervushov1999"/><ref name="storrs2000"/>
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