Domenico Morone: differenze tra le versioni

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[[File:Chiesa di San Bernardino - Sala Morone 01.jpg|miniatura|[[Libreria Sagramoso]] (detta anche "Sala Morone"), vista verso la cattedra, chiesa di San Bernardino, Verona]]
 
Ma è nel 1503 che portò a termine, dopo diversi anni di lavoro, quello che fuè considerato probabilmente il suo capolavoro: l'affresco della [[libreria Sagramoso]] presso il convento di San Bernardino, dove già aveva più volte prestato la sua arte.<ref name=Brenzoni13-14/> Alcuni autori avanzarono dubbi sull'attribuzione a Domenico dell'opera, tuttavia la maggioranza ritenne che fosse lui l'autore principale anche se sicuramente dovette avvalersi di aiuti, tra cui certamente quello del figlio Francesco, ma anche, secondo quanto sostenuto dallo storico dell'arte [[Giuseppe Fiocco]], degli allievi [[Girolamo dai Libri]], [[Paolo Morando]] e [[Michele da Verona]]. La realizzazione di una così imponente opera si dovette al progetto di fra' Ludovico della Torre da Verona e al lascito dei coniugi Donato Sagramoso e Anna di Niccolò Tramarino, che furono riportati in fondo al cospetto della Vergine in trono col Bambino e presentati da san Francesco e santa Chiara. Ai lati e sulla parete di ingresso, 28 figure intere di santi [[francescani]] raffigurati a due a due sopra piedistalli e divisi da pilastri dipinti. In alto un ornato con 18 medaglioni in cui si trovavano le raffigurazioni di beati francescani e santi mentre, sulla porta d'entrata, furono raffigurati i papi francescani.<ref name=Eberhardt-96/><ref>{{cita web|url=https://www.sanbernardinoverona.it/it/1-San-Bernardino/5-Sala-Morone.html|autore=Frati Minori Convento San Bernardino|accesso=26 ottobre 2023|titolo=Sala Morone}}</ref><ref>{{cita|Benini, 1995|p. 92}}.</ref><ref>{{cita|Bisognin, 2009|pp. 64-68}}.</ref> E'È stato osservato, inoltre, che l'impianto iconografico della librerailibreria richiama l'arte [[miniatura|miniatoria]] veronese, in particolare nel [[fregio]], dimostrando ulteriormente checome Domenico padroneggiasse anche tale tecnica.<ref name=magnagnato149>{{cita|Magagnato, 1991|p. 149}}.</ref>
 
[[File:Domenico morone, madonna col bambino, dalla coll. bernasconi, vr.jpg|miniatura|sinistra|''[[Madonna col Bambino (Domenico Morone)|Madonna col Bambino]]'', museo di Castelvecchio, Verona]]
 
Negli stessi anni della libreria, sempre coadiuvato dal figlio, probabilmente dipinse una ''[[Madonna col Bambino (Domenico Morone)|Madonna col Bambino]]'' che a lungo fu attribuita a Girolamo dai Libri per via della dolcezza dei tratti della vergine. Nell'opera l'influsso del Mantegna apparveappare oramai parzialmente abbandonato a favore delle nuove correnti artistiche. Le sue dimensioni particolari fecero supporre che fosse in realtà un frammento di un'opera più grande.<ref>{{cita|Marinelli, 1983|pp. 54-55}}.</ref><ref>{{cita|Catalogo Museo di Castelvecchio, 2018|p. 262}}.</ref>
 
I lavori degli [[anni 1500]] potrebbero essere le ultime realizzate dal Morone, infatti, del decennio successivo, si ritrovaronoritrovano nei documenti anagrafici solo scarne notizie. Nel 1514 fu registrato settantenne e residente in contrada San Vitale con la famiglia, mentre tre anni più tardi fu trascritto con l'età di 78 anni circa. Quella del 1517 fu l'ultima menzione di Domenico che probabilmente morì da lì a poco. Vasari raccontò che «fu sepolto in San Bernardino, dove sono le dette opere di sua mano, lasciando erede delle facultà e della virtù sua Francesco Morone, suo figliuolo».<ref name=Brenzoni13-14/><ref name="cita|Brenzoni, 1956|p. 6"/><ref name="Vasari, 1568 264">{{cita|Vasari, 1568|p. 264}}.</ref>
 
== Stile e critica==