Cultura hacker: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Una delle prime testimonianze di come inizialmente fossero considerati gli hacker ci viene fornita dal giornalista americano [[Steven Levy]]:
{{Citazione| Pensavo che fossero una sottocultura di fissati, un po’ sfigati, ma quando cominciai le mie ricerche sul campo, quello che trovai fu il gruppo di persone più straordinarie che avessi mai visto in vita mia.<ref>{{Cita web |url=https://www.wired.it/tv/steven-levy-wired-com-cultura-hacker-straordinaria/ |titolo=Steven Levy: “La cultura hacker è straordinaria” |accesso=8 febbraio 2018 |dataarchivio=9 febbraio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180209002805/https://www.wired.it/tv/steven-levy-wired-com-cultura-hacker-straordinaria/ |urlmorto=sì }}</ref>}}
 
[[Stewart Brand]] descrive gli [[hacker]]s come quella fetta di intellettuali che è stata la più interessante ed efficiente dalla stesura della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione degli Stati Uniti d’America]] (1787). Sempre secondo Brand, non vi è stata altra comunità intellettuale capace di rendere libera e alla portata di tutti una tecnologia come hanno fatto loro. Non solamente sono riusciti nel loro intento, ma hanno anche agito con un totale disinteresse rispetto al [[capitalismo]] americano, anzi riuscendo perfino a condizionarlo. Riorganizzando l’[[Era dell'informazione|Era dell’informazione]] attorno all’individuo, attraverso strumenti come il [[personal computer]], gli hackers potrebbero addirittura aver salvato l’economia americana.<ref name=Levy>Levy, S: "Hackers: Heroes of the Computer Revolution", Anchor Press/Doubleday, 1984. {{ISBN|0-385-19195-2}}</ref> Li definisce non meramente come tecnici, bensì come: {{Citazione|[...]nuovo gruppo elite, con un proprio strumento(noi), una propria lingua e personalità, proprie leggende e humour. Questi magnifici uomini, con le loro macchine volanti, esplorano tecnologie all’avanguardia[…]<ref>{{Cita libro| titolo=From Counterculture to Cyberculture | url=https://archive.org/details/fromcountercultu0000turn_n9w9 | autore=Fred Turner |editore=University of Chicago Press | anno= 2006| ISBN=978-0-22681-742-2}} </ref>}}