== Società ==
Molti abitanti, provenienti dalle piùda diverse regioni d'Italia (ed ultimamentee anche dall'estero, soprattutto dalla [[Romania]], dalla [[Bulgaria]], e dall'[[Albania]]), che si sono trasferiti nel tempo a Colleferro, trovando impiego alla Snia, all'Italcementi e in molti altri stabilimenti che, via via, si sono creati nelle vicinanze.
=== Evoluzione demografica ===
=== Qualità della vita ===
Per l'intensa attività industriale e soprattutto chimica, Colleferro ha dovuto far fronte a un notevole sovraccarico di inquinanti che hanno contaminato terreni e falde acquifere nel territorio comunale e nella [[Valle del Sacco]] in generale.
In particolare, il [[β-esaclorocicloesano|beta-esaclorocicloesano]] venne usato abbondantemente fino agli [[anni 1970|anni settanta]] per la produzione di [[insetticidi]], quindipoi limitato e infine proibito nel [[2001]]<ref>Marco Guglielmo, ''Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio'', in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n. 1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21. Il provvedimento per cui si è proibito l'esaclorocicloesano è la [[Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti]].</ref>.
Con le acque piovane che colavano nei terreni delle discariche a cielo aperto e si convogliavano nei fossi detti "Fosso Savo" e "Fosso Cupo" si creò un inquinamento costante nel [[Sacco (fiume)|Fiume Sacco]], il quale, esondando periodicamente, nei decenni successivi portò gli inquinanti sui terreni agricoli limitrofi a destinazione agricola, generando problemi in tutta la [[catena alimentare]]<ref name=laReg>Marco Guglielmo, ''Valle del Sacco: dall'emergenza al rilancio'', in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n. 1, maggio-giugno 2009, pp. 14-21.</ref>.
L'emergenza ambientale è stata affrontata con fondi regionali e con [[bonifica agraria|bonifiche]]. Studi sul terreno nell'area industriale di Colleferro sono stati finanziati dalla Regione Lazio, e da essi emerge che ci sono ancora livelli molto elevati di "[[esaclorocicloesano]], DDE (Diclorodifenildicloroetilene), e [[DDT (insetticida)|DDT]] nei terreni agricoli, e presenza di [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]], [[cromo]], [[arsenico]], [[diossine]] e altre sostanze tossiche nell'area industriale di Colleferro". Nel [[2006]] è stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-ambientale", poi prorogato a più riprese fino ad oggi<ref name="laReg"/>.
Nel [[2005]] è stato approvato un progetto di monitoraggio di lungo periodo della salute della popolazione nell'area della Valle del Sacco, in carico al dipartimento di epidemiologia della [[Azienda sanitaria locale|ASL]] Roma E in collaborazione con le ASL Roma G e Frosinone e con l'Istituto superiore di sanità, al fine di verificaleverificare lo stato di salute dei cittadini dell'area. È stato riscontrato un quadro di mortalità e morbosità tra i peggiori nei tre comuni della provincia di Roma rispetto al resto della Regione<ref name=laReg2>"La salute dei cittadini", in ''La Regione'', magazine di Sviluppo Lazio, anno 1, n.1, maggio-giugno 2009, p. 21.</ref>. Nel [[2012]] lo stabilimento dell'Italcementi è stato sequestrato per emissione di sostanze nocive.<ref>{{Cita news|url=https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-11/sotto-sequestro-stabilimento-italcementi-121116.shtml?uuid=AblU4jrG|titolo=Sotto sequestro lo stabilimento Italcementi di Colleferro. L'azienda: stop a fasi secondarie della produzione|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|data=11 ottobre 2012|accesso=28 giugno 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210613205945/https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-11/sotto-sequestro-stabilimento-italcementi-121116.shtml?uuid=AblU4jrG|dataarchivio=13 giugno 2021|urlmorto=no}}</ref>
== Cultura ==
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