Guglielmo Zucchi: differenze tra le versioni
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|AnnoMorte = 1377
|Epoca = 1300
|Attività =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , venerato dalla [[Chiesa cattolica]] come beato
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La vita di Guglielmo si distinse per un fervente zelo religioso e un'impareggiabile dedizione alla [[carità]]. Una leggenda popolare narra che, nonostante donasse incessantemente ai bisognosi, la sua borsa non si svuotasse mai, permettendogli di continuare le sue opere di bene. Questo fenomeno miracoloso diede origine al modo di dire locale che equiparava la generosità inesauribile a "possedere la borsa di fra Guglielmo". Questa espressione divenne comune fra coloro che si trovavano sollecitati a offrire elemosine, solitamente replicando con umiltà di non disporre delle risorse prodigiose attribuite a Guglielmo.
Morì nella sua città natale il 7 febbraio 1377 e fu sepolto nel chiostro del convento domenicano di San Marco.
== Culto ==
La crescente venerazione da parte della popolazione locale portarono in seguito alla traslazione delle sue spoglie nella [[cripta]] della chiesa, per facilitarne l'accesso ai devoti. La procedura per la sua beatificazione prese avvio nel [[1438]], testimoniando il profondo impatto spirituale che Guglielmo ebbe lasciato nella sua comunità.
Il 30 aprile [[1662]], i resti di Guglielmo furono solennemente trasferiti sotto l'altare maggiore della chiesa<ref>{{Cita|Giuseppe Antonio Chenna|p. 197}}.</ref>, rimanendovi fino al 7 agosto [[1796]], quando le truppe francesi profanarono
I restauri della cattedrale nel [[1876]] necessitarono di un ulteriore spostamento temporaneo delle reliquie nella chiesa della santissima Trinità, fino al loro definitivo collocamento il 24 aprile [[1879]] all'interno di una teca in vetro nella cappella del Rosario del [[duomo di Alessandria]].
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