Fortezza: differenze tra le versioni

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Opere di natura provvisoria erano anche le [[Batteria (militare)|batterie]], a volte dotate di elementi architettonici davvero minimi rispetto ai lavori in terra e tuttavia inserite nel dispositivo organico di difesa permanente. Si prevedeva di trasportarvi i cannoni al momento opportuno, installati sul normale affusto ruotato, al limite fissato a delle piattaforme in cemento con un sistema elastico di bloccaggio, mentre i cannoni da fortezza avevano affusti dedicati spesso fissati definitivamente alla struttura. Le opere come i forti e le batterie costituivano anelli o linee ad arco difensive di città o valichi, e si prevedeva che nei loro intervalli sorgessero, al momento opportuno, opere campali anche imponenti da cui il nome di "campo trincerato" dato alla fortificazione [[Ottocento|ottocentesca]] e del primo [[Novecento]].
 
In una pagina dell{{'}}''[[EncyclopediaEnciclopedia Britannica]]'' del [[Settecento]] ci sono dettagliati richiami all'arte di erigere fortificazioni campali, con disegni di palizzate, terrapieni, abbattute di rami, [[Cavallo di frisia|cavalli di frisia]], fossati, dove la differenza fra queste strutture e quelle permanenti pare essere solo l'assenza delle parti in muratura. In un film statunitense, ''[[Ritorno a Cold Mountain]]'', viene ricostruita la scena dell'attacco nordista alle fortificazioni campali durante l'[[assedio di Petersburg]], in [[Virginia]], nel [[1864]], fortificazioni estese e possenti, in terra e legno, con gabbioni e fascine di protezione. I gabbioni erano grossi ed alti cesti da riempire di terra alla bisogna.
 
Si assisterà poi alla nascita del sacco di sabbia, usato in milioni di esemplari fino a tutt'oggi. Riconducibili a questa forma di difesa sono gli sbarramenti e i fortini di bidoni colmi di terra o cemento, di sacchi di sabbia o materiali edili di svariata natura (anche [[Barriera di sicurezza|barriere stradali]] ''New Jersey''), osservabili nei filmati di cronaca attuali.