Gavi: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Forte di Gavi}}
{{NN|storia|agosto 2015}}
[[File:Il forte di Gavi.jpg|sinistra|senza_cornicethumb|347x347px|destra|Quadro che rappresenta Gavi e il suo Forte dei primi del 900 olio su tavola.]]
[[File:Gavi 972.jpg|sinistradestra|miniatura|Il primo documento scritto, conservato presso l'Archivio di Stato di Genova, risale al 972.]]
[[File:Gavi.JPG|thumb|left|Via Goffredo Mameli|245x245px]]
Ritrovamenti di reperti in pietra levigata fanno risalire la presenza dell'uomo nelle terre di Gavi a oltre 2000 anni fa. Il nome deriva probabilmente dall'esistenza della stazione [[Neolitico|neolitica]] di Cavatium da cui il latino Gavium<ref>''La Stampa'', Speciale Gavi, 1998.</ref>. Si ritiene che Gavi ospitasse un [[Civiltà romana|presidio romano]] a difesa della [[via Postumia]].
 
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Data la sua strategica posizione di confine, Gavi ed in particolar modo la sua fortezza si trovarono coinvolte nella maggior parte dei conflitti che interessavano la Repubblica ed il confinante Ducato di Savoia, poi Regno di Sardegna. Durante l'epoca napoleonica il Forte fu occupato dall'esercito francese, nelle cui file militava tra gli altri [[Ugo Foscolo]].
[[File:La fortezza di Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|308x308px|Il Forte di Gavi visto dall'alto, scatto da drone di Maurizio Ravera|alt=Gavi]]
La sconfitta di Napoleone e la conseguente cessione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna come conseguenza degli accordi del [[Congresso di Vienna]], e la riorganizzazione del Regno d'Italia a seguito del Risorgimento, provocarono il successivo trasferimento amministrativo di Gavi, che venne aggregata alla Provincia di Alessandria (1859).
 
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=== Simboli ===
[[File:Gavi-Stemma.svg|bordo|sinistradestra|senza_cornicethumb|161x161px]]
Lo stemma del comune di Gavi è stato riconosciuto con decreto del [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|capo del governo]] del 7 aprile 1933.<ref>{{cita web|titolo= Gavi, decreto 1933-04-07 DCG, riconoscimento di stemma |url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?1680 |sito= Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|[[Fasciato]] di rosso e d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.}}
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture civili ===
[[File:La fortezza di Gavi come si presenta oggi.jpg|sinistra|senza_cornicedestra|261x261px]]
 
==== Forte di Gavi ====
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{{vedi anche|Forte di Gavi}}
 
[[File:Palazzo municipale di Gavi.jpg|sinistra|senza_cornicedestra|229x229px]]
==== Palazzo municipale ====
Sulla sinistra della Chiesa sorge il palazzo municipale, in cui risiedevano ''ab antiquo'' i Consoli e il Podestà, che amministravano la cosa del Comune. Non si sa nulla della sua data di fabbricazione, e certamente attraverso i secoli subì numerosi rimaneggiamenti. Esiste ancora nel portico lo stemma comunale (scudo a tre fasce) che era impresso anche sulle tre porte del Borgo: Pedaggio, Borgonuovo e Chiappa. Nell'anno 1589 fu rifabbricata, ridotta e restaurata la sala Consiliare. Infatti, nel 1853 mentre si praticava una nicchia per collocarvi il busto del cittadino benemerito avv. Gaetano Romano (fondatore della scuola gratuita cui destinò l'intero suo patrimonio di 50.000 lire, scuola ancora esistente in cui hanno sede le Elementari); si rinvenne una pietra di cava del paese che accennava appunto ai lavori del 1589.[[File:Gavi-Portino2.jpg|sinistradestra|miniatura|Il portino]]
 
==== Il Portino ====
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=== Architetture religiose ===
[[File:Santuario di Nostra Signora della Guardia.jpg|sinistradestra|miniatura|309x309px]]
 
==== Santuario di Nostra Signora della Guardia ====
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Il Santuario di Nostra Signora della Guardia, a croce greca, fu costruito dalla popolazione del luogo nel [[1861]], su un'altura che domina la zona. Conserva al suo interno la bella statua lignea di Nostra Signora della Guardia, costruita nel 1746, ex voto di un gaviese, Giacomo Bertelli, che aveva avuto l'abitazione miracolosamente risparmiata dai bombardamenti, durante l'assedio austro-piemontese.<ref name="gavi.al.it"/>
 
[[File:Parrocchia di San Giacomo Maggiore Gavi.jpg|sinistra|senza_cornicedestra|331x331px]]
==== Chiesa di San Giacomo Maggiore ====
{{Vedi anche|Chiesa di San Giacomo Maggiore (Gavi)}}
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Chiesa parrocchiale, appartenente all'[[Arcidiocesi di Genova]], costruita in [[Arte romanica|stile romanico]] con pietre di [[arenaria]] tratte da una cava nei pressi del [[Forte di Gavi|forte]]. Viene citata per la prima volta nelle cronache il 15 agosto 1172, quando i consoli di [[Alessandria]] vi giurarono fedeltà ai marchesi di Gavi.<ref name="Cornelio Desimoni 1815"/> È stata rimaneggiata nel [[XVII secolo|'600]] e nel [[XVIII secolo|'700]]; ulteriori restauri furono condotti nel [[XX secolo]]<ref>{{Chiese italiane|27917|Chiesa di San Giacomo Apostolo <Gavi>|stampa=sì}}</ref>. La chiesa è sovrastata da un [[tiburio]] che funge da campanile. L'impianto è di tipo basilicale a tre navate, con la centrale elevata sulle altre, ripartite internamente da colonne. La facciata è ornata da una serie di archetti ciechi, ed è movimentata al centro da un imponente [[Portale (architettura)|portale strombato]], sormontato da un rosone e da una bifora. Nella lunetta dell'architrave è rappresentata l'Ultima Cena.
 
[[File:Convento di Nostra Signora delle Grazie in Gavi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|323x323px|'''Convento di Nostra Signora delle Grazie''']]
==== Convento di Nostra Signora delle Grazie della Valle ====
Il convento francescano di Valle, situato fuori porta, costruito nel XVIII secolo<ref name="gavi.al.it">{{cita web|url=http://www.comune.gavi.al.it/monumenti_oratori.asp|titolo=Monumenti - Gli Oratori|sito= Comune di Gavi |accesso=29 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160201114017/http://www.comune.gavi.al.it/monumenti_oratori.asp|dataarchivio=1 febbraio 2016|urlmorto=sì}}</ref> su un preesistente ospizio per i pellegrini dedicato a [[San Bernardino da Siena|san Bernardino]], conserva la statua del santo e un dipinto della Vergine risalenti al [[XV secolo]],<ref name="gavi.al.it"/> un gruppo ligneo rappresentante ''L'estasi di san Francesco'' e una statua marmorea di ''[[San Bovo di Voghera|San Bovo]]'' del [[1702]]. All'interno sono visitabili la sacrestia con mobili settecenteschi e il chiostro con logge al primo piano.<ref name="gavi.al.it"/>
 
[[File:Oratorio dei Bianchi in Gavi.jpg|sinistra|senza_cornicedestra|339x339px]]
==== Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo (Bianchi) ====
È il più antico degli oratori. I capitoli della sua confraternita, composti nel 1723 e approvati nel 1736, affermano essere la confraternita antichissima per tradizione. Istituita circa 400 anni prima dei capitoli, risale al 1200, all'epoca in cui erano attive in tutta Italia le processioni dei Flagellanti e dei Disciplinati. Di queste una passò in quell'anno a Gavi tramite Voltaggio e Genova.
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Nel 1825 la Confraternita viene aggregata alla Arciconfraternita di Morte e Orazione di Roma con l'incarico di seppellire gratuitamente i morti poveri, indossando la cappa nera; conservando l'uso della cappa bianca per le funzioni ordinarie. Questa Confraternita aveva anche in comune con la Confraternita dei Rossi, sorta più tardi, il Monte del grano per anticipare la semente ai contadini. Aveva inoltre accanto un Ospedale, "non ricco ma sufficiente per i poveri del Comune"<ref name="ReferenceA"/>.
 
[[File:Oratorio dei Turchini di Gavi.jpg|sinistra|senza_cornicedestra|338x338px|Oratorio di Nostra Signora dell'Assunta di Gavi]]
==== Oratorio di Nostra Signora dell'Assunta (Turchini) ====
Chiesa ad una sola navata che risale al 1575 le cui mura e volte portano affreschi in buono stile. L'oratorio è ricco di arazzi e paramenti preziosi: possiede pure alcuni tabarini per cappe pregevolissimi. Inoltre, nella chiesa è contenuta una statua in legno dell'Assunta, opera del gaviese Bartolomeo Carrega, discepolo del Montecucco.
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Le cappe utilizzate per le funzioni ordinarie sono di color turchino.<ref name="ibidem"/>
 
[[File:Oratorio della SS. Trinità - Oratorio dei Rossi.jpg|sinistradestra|senza_cornicethumb|344x344px]]
==== Oratorio della Santissima Trinità (Rossi) ====
Le prime notizie su questa Confraternita sono del 1601: in quell'anno quattordici terziari dell'Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola chiesero all'arcivescovo di Genova di poter fondare una confraternita dedicata alla Trinità.<ref>Alberto Casella, ''La Charitas paolana nel Terzo ordine, nelle confraternite e nelle pie unioni: i casi di Genova e Gavi (XVII secolo)'', in Mario Sensi (a cura di), ''Commende, osservanza e riforma tra Italia, Francia e Spagna. Atti del Convengo di Studi'', Roma, 22-24 novembre 2007, Curia Generalizia dell'Ordine dei Minimi, Roma 2004, pp. 359-409.{{Cita web|url= http://www.oratoriodeirossi.altervista.org/alterpages/files/14casella.pdf}}</ref> Nel 1609 venne aggregata all'Arciconfraternita di Roma, sebbene non ne abbia goduto i benefici che tra il 1691 ed il 1723. Verso il 1600 Marco Elia Fossati fondò la Cappella e l'attuale chiesa venne edificata in sostituzione di quella.
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La Confraternita si occupava del Monte del grano, che aveva per anticipare la semente ai contadini, in comune con la Confraternita dei Bianchi: inoltre, ospitò la statua di Nostra Signora della Guardia durante la costruzione del Santuario.<ref name="ibidem"/>
 
[[File:La Pieve di Santa Maria di Lemoris sul Lemme.jpg|sinistra|senza_cornicedestra|344x344px|'''La Pieve di Santa Maria di Lemoris''']]
==== La Pieve di Santa Maria di Lemoris o di Lemme ====
Situata sulla strada per San Cristoforo, era l'antica chiesa principale, costruita prima del 1000 forse sui resti di un preesistente tempio longobardo-bizantino, su una roccia sporgente sul Lemme, a strapiombo sull'ampia ansa creata dal fiume. Da tempo sconsacrata e abbandonata, nel sito rimangono i resti della facciata e della campata centrale con l'abside (originariamente era a tre navate). Sostituita in seguito dalla parrocchiale di San Giacomo.