Capriata: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 2001:B07:6473:22DB:8E9:E745:1F49:897A (discussione), riportata alla versione precedente di Quinlan83 Etichette: Rollback SWViewer [1.6] |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 3:
[[File:Santa croce, navata, capriate.JPG|thumb|Le capriate del soffitto della [[Basilica di Santa Croce]] a [[Firenze]]]]
La '''capriata,''' oppure '''incavallatura''', è un [[elemento architettonico]], tradizionalmente realizzato con il legno, formato da una [[travatura reticolare]] piana posta in verticale
==Storia==
[[File:Charpente.Notre.Dame.Paris.5.png|thumb|Struttura lignea della copertura di Notre Dame a Parigi]]
[[File:Interior de la cubierta del Mercado del Val (Valladolid).jpg|thumb|Capriata in metallo in un edificio industriale]]
Il concetto costruttivo della capriata matura intorno al IV secolo d.C. seppure a partire dalla conformazione di coperture a falde di templi e basiliche, che già in epoca greca presentavano complesse strutture lignee con travi inclinate sostenute da murature, pilastrini, travi orizzontali, senza però giungere, secondo la maggior parte degli studiosi,
''Città e monumenti dei greci d'Occidente'', 2006, pag.101</ref>
La capriata venne massicciamente usata in epoca [[Architettura paleocristiana|paleocristiana]] come copertura per le prime [[Basilica (architettura cristiana)|basiliche]] cristiane, anche se non ci rimane alcuna struttura originale e non si può conoscere la conformazione di tali capriate. La caratteristica della capriata di non generare spinte laterali permetteva alle basiliche paleocristiane di avere mura abbastanza esili completamente lisce, senza bisogno di [[contrafforte|contrafforti]], caratterizzandone così l'aspetto esteriore che denuncia, con la sua semplicità, la concezione strutturale della copertura.
Nel periodo [[architettura romanica|romanico]] iniziò la graduale sostituzione, nella copertura delle chiese, delle capriate con le [[volta (architettura)|volte]], prima nelle più piccole [[navata|navate]] laterali delle chiese, poi, via via che gli artefici acquisivano dimestichezza e perizia con la nuova tecnica, vennero iniziate
Nonostante quindi che l'architettura monumentale a partire dal periodo romanico preferisse la volta, la capriata si diffuse ugualmente in tutta l'Europa medievale dando vita a numerose varianti. Nelle regioni mediterranee si perfezionò il tipo più essenziale
Nel [[Medioevo]] si era soliti dipingere le capriate con motivi decorativi spesso a colori vivaci come si può rilevare in alcune chiese medievali di Firenze.
Nel Rinascimento la capriata fu studiata nel suo funzionamento e nelle sue varianti dai vari trattatisti come per esempio [[Mariano di Jacopo|Mariano di Jacopo detto il Taccola]], [[Leonardo da Vinci]], [[Sebastiano Serlio]].
[[Andrea Palladio]] invece disegna sempre la capriata con monaco e spesso saettoni, ben collegati con la catena, in una struttura razionale
Nel XVIII secolo la capriata fu studiata sul piano teorico, giungendo alla piena comprensione del funzionamento statico, il cui principio diede vita a strutture ben più complesse come le [[Travatura reticolare|travature reticolari]] ad aste e nodi.
Solo in seguito nel XIX secolo, la capriata fu codificata nell'immagine manualistica che si impose definitivamente
==Elementi==
*Due '''[[Puntone|puntoni]]''' (o ''braccia'' o ''biscantieri''): sono le [[trave|travi]] inclinate che determinano la pendenza del tetto.
*'''[[Catena (edilizia)|Catena]]''' (o ''corda'' o ''[[tirante]]''): è l'elemento orizzontale che costituisce la base del triangolo e che supporta sforzi di [[Trazione (fisica)|trazione]] che altrimenti, sotto forma di forza orizzontale, andrebbero a gravare
[[File:Capriata all'italiana.jpg|thumb|upright=1.8|Una capriata all'italiana: elementi e dettagli costruttivi]]
*'''[[Monaco (architettura)|Monaco]]''' (o ''ometto'' o ''colonnello''): è l'elemento verticale presente all'interno della capriata e ha il compito di irrigidire la struttura; la riduzione della distanza tra il monaco e la catena indica chiaramente un problema alla struttura stessa.
Riga 49 ⟶ 46:
Nelle capriate in legno il monaco viene collegato alla catena in due modi differenti:
*con dei ferri
*con una connessione, più o meno rigida, paragonabile al collegamento a [[cerniera (meccanica)|cerniera]], realizzando una travatura reticolare vera e propria. Questo tipo di connessione, propria del [[Medioevo]], garantisce una maggiore efficienza, cosicché a parità di materiale, una capriata con collegamento monaco-catena a cerniera resiste a carichi superiori rispetto alla capriata utilizzata dopo il [[Rinascimento]].
|