Piemonte: differenze tra le versioni
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→Festa del Piemonte-Festa dël Piemont: vedi anche |
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Ormai dal lontano [[1967]], ogni terza domenica di luglio, si celebra la [[Festa del Piemonte]], facendola coincidere con la commemorazione della storica [[Battaglia dell'Assietta]]. In questo giorno, migliaia di persone, oltre ai sindaci di [[Val di Susa]] e [[Val Chisone]], salgono fino ai 2566 metri del [[Testa dell'Assietta|colle dell'Assietta]], dandosi appuntamento per celebrare la ''Festa dël Piemont''.
La Festa solitamente si svolge con due giorni di rievocazione storica, della quale sono parte essenziale i figuranti del
La rievocazione inizia il sabato sera con la distribuzione del rancio serale e la fiaccolata successiva, accompagnata da musiche, danze e canti popolari. Alla domenica mattina, la giornata inizia con l'alzabandiera e la [[
A presidiare la zona [[Carlo Emanuele III]] aveva disposto 13 battaglioni formati da truppe sabaude e austriache al comando del generale [[Giovanni Battista Cacherano di Bricherasio]] e le trincee erano state costruite in modo da permettere una difesa a 360 gradi.<ref>I trinceramenti del Colle dell'Assietta, dopo oltre due secoli e mezzo, sono tuttora visibili, e costituiscono un unicum nel grande quadro dell'architettura militare dei secoli XVII e XVIII, anche per l'estrema povertà del materiale utilizzato, oltreché per l'artigianalità tipica della struttura. Il trinceramento in pietra e terra era l'unico possibile a quelle quote, ma si dimostrò altrettanto efficiente rispetto alle ben più costose fortificazioni a valle.</ref> In appoggio all'esercito piemontese vi erano anche gruppi organizzati di combattenti [[valdesi]], abituati già a compiere con successo atti di guerriglia nelle valli che conoscevano molto bene. I piemontesi lasciarono avvicinare il nemico e appena gli avversari furono a tiro, aprirono contro di loro un violento fuoco di sbarramento. In quei quattrocento metri di distanza da percorrere per raggiungere la vetta, sul campo morirono quasi cinquemila soldati francesi e duecento austro-piemontesi.<ref>Michele Ruggiero, ''Storia della Valle di Susa'', Alzani Editore, Pinerolo, 1996.</ref>
Finita la rappresentazione della battaglia, vi è la distribuzione della polenta per tutti, cotta nelle cucine da campo degli Alpini. La festa prosegue sino al tramonto, con nuove musiche, danze e canti, sia piemontesi che occitani.
La Festa è stata istituzionalizzata con la legge regionale n. 15/2022.
== Galleria dei capoluoghi ==
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