Conversano: differenze tra le versioni
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'''Conversano''' (''Cunversène'' in [[dialetto barese|dialetto locale]]) è un <!-- NON RIPORTARE QUI IL TITOLO DI CITTÀ: È GIÀ STATO INDICATO SOTTO --> [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:25737}} abitanti della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]].
Sorge sui primi rilievi della [[Murgia]], a 219 [[m s.l.m.]] Di origine preromana, nell'[[XI secolo]] divenne sede di una contea estesa su una parte significativa della Puglia centro-meridionale, la cui importanza non venne sminuita che con il tramonto della struttura feudale. Importante diocesi e centro religioso sin dal [[Medioevo]], la cittadina è oggi sede della [[diocesi di Conversano-Monopoli]].
Dal 2011 al comune di Conversano è riconosciuto il titolo di [[città d'Italia|città]].<ref>Decreto del Presidente della Repubblica del 30 dicembre 2010.</ref>
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=== Periodo Murattiano (1805-1815) e Risorgimento ===
L'abolizione dei diritti feudali ([[1806]]) e il decreto di soppressione del monastero di San Benedetto ([[1810]]) non rappresentarono per la cittadina che un momento fugace di apertura degli spazi di libertà economica; la restaurazione borbonica anzi reintrodusse uno stato di generale oppressione che, come in molte altre città del regno, determinò gli sviluppi dell'azione della Carboneria (già esistente sul territorio nel periodo murattiano). Conversano vide infatti la crescita di due ''vendite'' [[Carboneria|carbonare]], attorno alle quali si raccoglieranno
Dal [[1849]] fu addirittura il vescovo locale, Giuseppe Maria Mucedola, di radicate idee [[Vincenzo Gioberti|giobertiane]], a diventare il più acceso sostenitore a Conversano dell'unità d'Italia, tanto che sollecitò alcuni dei discepoli della [[diocesi di Conversano-Monopoli|diocesi]], tra i quali Pietro de Bellis, a partecipare ai moti insurrezionali del [[1859]] contro il governo borbonico. Durante il suo episcopato ([[1849]]-[[1865]]) promosse il locale seminario, che divenne in breve punto di riferimento per alcuni tra i più brillanti docenti del Mezzogiorno tanto da attrarre studenti da tutta la [[Puglia]], talvolta più per amore degli studi che per effettiva vocazione. Per tale ragione, nel [[1876]] fu aperto un convitto per i laici che ne avessero voluto frequentare le lezioni.
=== Età contemporanea ===
Dopo l'unità d'Italia, alcune vicende hanno contraddistinto la storia di Conversano: nel [[1877]] vi si costituì una delle prime [[Mutuo Soccorso|società operaie di mutuo soccorso]] italiane. Nel [[1886]] una rivolta della popolazione nei confronti dei soprusi del
Nel [[1921]], prima quindi della [[marcia su Roma]], il giovane deputato socialista locale [[Giuseppe Di Vagno]] fu assassinato da una squadra fascista al termine di un comizio nel vicino comune di [[Mola di Bari]].
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{{citazione|D'azzurro, alla [[Torre (araldica)|torre]] d'oro, [[Attributi araldici di modifica#Terrazzato|terrazzata]] di verde, [[Fiancheggiato|fiancheggiata]] da cinque [[Dado (araldica)|dadi]] d'oro, marcati di nero, [[Uno sull'altro|ordinati in palo]], tre a destra e due a sinistra, e sormontata nel capo dal lambello del medesimo.|D.C.G. 2 luglio 1936}}
La corona ricorda che Conversano è stata sede di contea dalla metà dell'[[XI secolo]]. La torre simboleggia la posizione strategica della città e le sue vetuste e forti mura, che l'hanno resa una
Dei detti casali due (Sassano e Monterone) erano ad occidente della città, e tre (Iavorra, Agnano e Castiglione) ad oriente.
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{{Vedi anche|Monastero di San Benedetto (Conversano)}}
Il monastero di san Benedetto da Norcia è un complesso conventuale che secondo una tradizione non attestata da fonti, il primo insediamento di [[monaci benedettini]] a Conversano risalirebbe al [[VI secolo]]. Di sicuro esso nel [[X secolo]] godeva di un certo benessere, rafforzato nel [[1098]] dal primo conte di Conversano Goffredo d'Altavilla. Nel [[1266]] [[papa Clemente IV]] affidò il monastero, già dal 1110 sotto la protezione papale, ad un gruppo di monache cistercensi esuli dalla [[Grecia]] guidate da Dameta Paleologo; e nonostante fosse ora occupato da un ordine religioso femminile con "In temporalibus e spiritualibus" concesse loro un potere straordinario presente solo in poche parti del mondo cristiano. Infatti le badesse di questo monastero potevano indossare, al pari dei vescovi, la
Con l'avvento di [[Gioacchino Murat]] "Deleatur hoc monstrum Apuliae" (Che questo monstrum delle Puglie venga distrutto) che sanciva la fine della feudalità e la bolla di [[papa Pio VII]] "[[De utiliori]]" che cambiava l'organizzazione ecclesiale come previsto dal concordato firmato tra la Santa Sede e il [[Regno delle Due Sicilie]], ha termine la storia unica in Italia e particolare di questo monastero benedettino della Puglia.
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=== Chiesa di Santa Maria dell'Isola ===
Sorge a circa 2 km dal centro cittadino, lungo l'antico tracciato viario che conduceva - e conduce tuttora - a Bari. Venne costruita nel [[1462]] presso un'antica chiesa rupestre poi abbandonata. Secondo la leggenda infatti intorno alla metà del XV secolo la Vergine Maria sarebbe apparsa ad una fanciulla, indicandole il luogo dove avrebbe trovato una grotta con un suo dipinto. L'edificazione della chiesa fu patrocinata dai conti Giovanni Antonio Orsini del Balzo e [[Giulio Antonio Acquaviva]]. Sin dall'inizio essa venne affidata all'[[Ordine dei Frati Minori]] osservanti detto degli ''Zoccolanti'', che l'amministrarono fino ai primi anni del [[XIX secolo]].
[[File:Campanile conversano.JPG|thumb|Un campanile]]
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All'antica Norba si accedeva per tre porte: una al largo, chiamato attualmente della Corte, demolita verso il 1835, l'altra, ove ora è l'arco Carelli e la terza ove è l'Arco delle Gabelle, così denominato perché posto in prossimità delle gabelle, degli edifici medioevali dove venivano riscosse le tasse sul macinato. Dalla prima partiva una strada per Bari, dalla seconda per Altamura e dalla terza per Castiglione. Successivamente all'espansione, l'arco delle gabelle fungeva da porta di comunicazione tra la cittadella medievale e il primo borgo realizzato fuori dalla cinta medievale nel XV secolo e denominato Casalvecchio<ref>{{Cita pubblicazione|autore=C. Canali|titolo=Una fonte fiorentina ... il terremoto del 1456 ... e il caso di Conversano|rivista=Bollettino della Società di Studi Fiorentini|volume=2021-2022|numero=n. 30-31.}}</ref>, l'arco Carelli tra la cittadella e il Casalnuovo e la porta del largo faceva comunicare la cittadella con le campagne e la strada per Cozze e Bari.
Osservando una pianta della città si intuisce che Conversano attualmente si espande in modo predominante verso occidente come ha voluto l'architetto Sante Simone
=== Frazioni ===
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