Lo scudo di Talos: differenze tra le versioni

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Allo scoppio delle [[guerre persiane]] il ragazzo, come tutti gli iloti, è condotto a [[Sparta]] per essere scelto da Brithos come aiutante dei soldati in guerra. Talos parte dunque per la guerra insieme a lui e combatte alle [[battaglia delle Termopili|Termopili]], assistendo, inconsapevole, alla morte del suo vero padre durante la famosa battaglia. Il re [[Leonida I|Leonidas]] e i suoi uomini si trovano circondati dai persiani, così il sovrano rimanda Talos, Brithos e Aghìas a Sparta per recapitare un messaggio agli [[Efori]].
 
Al loro rientro in patria, però, i tre guerrieri superstiti sono accusati di diserzione e codardia, poiché un agente della [[Crypteia|Krypteia]], una sorta di servizio segreto spartano, aveva sostituito il messaggio del re con uno vuoto, senza che loro se ne accorgessero: incapace di sopportare la vergogna Aghìas si suicida impiccandosi in casa sua, mentre Brithos, fuggito una notte per uccidersi a sua volta, è salvato da Talos e dal suo compagno Karas, che lo trasporta nella sua capanna e lo convince a riscattarsi. Con il suo aiuto Brithos inizia così una guerra solitaria combattendo tutto l'autunno, l'inverno e la primavera in tutta la Grecia a fianco di Talos che lo aiuta comeda arciere per uccidere gli emissari e le truppe [[impero achemenide|persiane]] di [[Mardonio (generale)|Mardonio]], che andavano in lungo e in largo a depredare le messi dei contadini, e infine ritrova la gloria morendo eroicamente nella vittoriosa [[battaglia di Platea]], alla quale Talos assiste impotente.
 
===Seconda parte===