Fillocrono: differenze tra le versioni
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Il '''fillocrono''', talvolta chiamato anche '''fillocrone''', è l'intervallo che intercorre tra l'emissione delle [[Foglia|foglie]] presenti su due [[Fitomero|fitomeri]], ossia su due moduli ripetitivi, ognuno dei quali costituito da una o più foglie attaccate al [[Fusto (botanica)|fusto]] in corrispondenza di un nodo o un internodo, che nel complesso costituiscono il fusto di una [[Plantae|pianta]], successivi. Tale intervallo, chiamato per la prima volta con il nome di "fillocrono" in una pubblicazione del 1965,<ref name=Bunting1966>{{cita libro|titolo=The growth of cereals and grasses: proceedings of the Twelfth Easter School in Agricultural Science, University of Nottingham|anno=1965|editore=Butterworths|città=[[Londra]]|pp=20-38|cognome=Bunting|nome=A. H.|capitolo=Some aspects of the morphology and physiology of cereal in the vegetative phase|cognome2=Drennan|nome2=D. S. H.|curatore1=Milthorpe, F. L. |curatore2=Ivins, J. D.}}</ref> viene utilizzato da botanici e agronomi per descrivere la crescita e lo sviluppo delle piante, in particolare dei [[Cereale|cereali]], e può essere registrato sia con misurazioni del tempo standard, sia con misurazioni dei [[Somma termica|gradi-giorno]].<ref name=Basso>{{cita pubblicazione|titolo=Efficienza d'uso dell'acqua nelle produzioni vegetali
a diverse scale spazio-temporali|rivista=[[Italian Journal of Agronomy]]|anno=2006|numero=3|
Il fillocrono non deve essere confuso con il [[plastocrono]], poiché mentre il primo è, come detto, l'intervallo che intercorre tra l'emissione delle foglie presenti su un fitomero e quella delle foglie sul fitomero successivo, il secondo è l'intervallo che intercorre tra la comparsa di due diversi abbozzi fogliari, detti anche primordi fogliari, a fianco del [[meristema]] apicale.<ref name=Riso>{{cita pubblicazione|titolo=Il riso|
== Variazione ==
Studi effettuati su decine di [[cultivar]] di cereali hanno mostrato che il fattore avente maggior impatto sul valore del fillocrono è certamente la temperatura - in particolare, è stato osservato come la diminuzione di tale valore sia correlata con l'aumento della temperatura con un andamento leggermente curvilineo - tuttavia, è risultata evidente l'influenza di altri fattori, comunemente detti "secondari", tra cui si possono annoverare il [[genotipo]] della pianta, la variazione della quantità di luce che le giunge, il livello di [[Anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]] dell'ambiente ad essa circostante, le modalità con cui viene [[Irrigazione|irrigata]] nonché la [[salinità]] dell'acqua utilizzata, le proprietà fisiche e chimiche del [[suolo]] in cui è messa a dimora, qual è, ad esempio, la disponibilità di [[azoto]], e il periodo di piantumazione nonché la profondità a cui essa è avvenuta.<ref name=McMaster1997>{{Cita pubblicazione|cognome=McMaster|nome=Gregory S.|rivista=Advances in Agronomy|volume=59|anno=1997|editore=Academic Press|città=Londra|pp=63-118|titolo=Phenology, Development, and Growth of the Wheat (Triticum aestivum) Shoot Apex: A Review|doi=10.1016/S0065-2113(08)60053-X|accesso=5 aprile 2023}}</ref><ref name="McMaster2005">{{Cita pubblicazione|cognome=McMaster|nome=Gregory S.|titolo=Phytomers, phyllochrons, phenology and temperate cereal development|rivista=[[The Journal of Agricultural Science]]|data=20 luglio 2005|volume=143|numero=2-3|
== Note ==
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