Domenico Morone: differenze tra le versioni
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Domenico Morone nacque a [[Verona]], e in questa città trascorse gran parte della vita. Il padre, Agostino, originario di [[Morbegno]] (oggi in [[provincia di Sondrio]], in [[Lombardia]]), era giunto in riva all'[[Adige]] intorno al 1425 ed esercitava la professione di «stropezzator» (lavoratore di pelli) presso la contrada della Braida, come riferisce un [[estimo]] del 1433.<ref>{{cita|Brenzoni, 1956|p. 5}}.</ref> Nel 1436 sposò Donna Maddalena, figlia di un certo Bertoldo mugnaio di [[Illasi]] e vedova di Nicolao de Alemanea. La coppia andò a vivere in contrada San Vitale, dove Agostino è registrato nel 1443 come «Agustinus pelacanus quidam Petri, per soldi 4».<ref>{{cita|Brenzoni, 1956|pp. 5-6}}.</ref>
La più antica menzione di Domenico comparve in un'anagrafe della suddetta contrada risalente al 1455-1456 in cui venne riportato il seguente testo: «magister Augustinus pelacanuus ann. 50 - Domina Magdalena ejus uxor ann. 56 - Domincis ejus filius ann. 13 - Benvenuta ejus neptis ann. 17 - Libera filia suprascripti magistri Augustini ann. 9». Dunque, stando a questo documento, Domenico dovrebbe essere nato nel 1442, che è la data di nascita tradizionalmente accettata, anche se un documento del 1461, in cui viene registrato già come «pictor», fa ritenere che questa possa essere anticipata di qualche anno, tra il 1438 e il 1439 circa. Della sorella Libera, di cinque anni più giovane, si sa poco o nulla. Il cognome Morone si formò soltanto agli inizi del secolo successivo e questo rende difficile ricostruire maggiori dettagli della sua famiglia.<ref>{{cita|Brenzoni, 1956|pp. 3, 5}}.</ref><ref name=Treccani>{{Treccani|domenico-morone_(Dizionario-Biografico)/|Domenico Morone}}</ref><ref name=Eberhardt-91>{{cita|Eberhardt, 1974|p. 91}}.</ref>
Intorno al 1469 il giovane Domenico sposò Donna Cecilia, che gli darà sette figli: Chiara (nata nel 1469 circa), Francesca (1471 circa), Francesco (1471 circa), Gabriello (1472 circa), Antonio (1474 circa), Lodovico (1476 circa), Maria (1478 circa). Di questi, a quanto ne sappiamo, solo [[Francesco Morone|Francesco]] e Antonio seguirono la professione paterna di pittori, il primo ottenendo una discreta fama mentre del secondo non si conosce alcuna opera.<ref>{{cita|Brenzoni, 1956|p. 3}}.</ref>
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