Domenico Morone: differenze tra le versioni

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[[File:Domenico morone, san francesco, da s. clemente a verona 0.jpg|miniatura|verticale|sinistra|''San Francesco'', parte di [[San Francesco, san Bernardino, san Bartolomeo e san Rocco|un polittico]] del 1470, museo di Castelvecchio]]
 
Ben poco si conosce della formazione e della prima produzione di Domenico. Secondo ''[[Le Vite]]'' del [[Vasari]] egli apprese l'arte pittorica sotto dei non ben precisati discepoli di [[Stefano da Verona]].<ref name=Eberhardt-91/><ref name=Vasari263>{{cita|Vasari, 1568|p. 263}}.</ref><ref group=N>Sulla formazione di Domenico Morone, [[Giorgio Vasari]] racconta: «imparòImparò l'arte della pittura da alcuni che furono discepoli di Stefano, e dall'opere che egli vide e ritrasse del detto [[Stefano da Verona|Stefano]], di [[Jacopo Bellini|Iacopo Bellini]], di [[Pisanello|Pisano]] e d'altri». In {{cita|Vasari, 1568|p. 263}}.</ref> È probabile che, come altri del suo tempo, abbia esordito in adolescenza come [[miniatura|miniatore]]; d'altronde, se si esclude questa forma d'arte, il panorama veronese per quanto concerne la pittura risultava essere assai scarso nel periodo di tempo che va dalla morte del [[Pisanello]] a quando lo stesso Domenico iniziò a cimentarsi con le opere di grandi dimensioni.<ref>{{cita|Marinelli, 1990|pp. 625, 630-631}}.</ref><ref name=magnagnato149/>
 
È stata avanzata la concreta ipotesi che sia stato studente di [[Francesco Benaglio]] per via di una certa similitudine negli stili e in particolare «nell'espressione fissa delle figure, le loro proporzioni poco organiche, il tipo del Bambino, e il modo di inserire frutti simbolici che rivelano la dipendenza della corrente padovano-[[Francesco Squarcione|squarcionesca]]».<ref name=Eberhardt-91/> La somiglianza tra i due artisti fu tale che alcune ''Madonne,''<ref group=N>Nello specifico quelle conservate al [[museo Jacquemart-André]] di [[Parigi]], nella [[Accademia di belle arti Tadini]] di [[Lovere]], a [[Rochester (New York)|Rochester]], al [[museo Correr]] di [[Venezia]], nel museo di Castelvecchio di Verona e nella collezione di [[Harry Elkins Widener]] oggi a [[Washington]]. In {{cita|Eberhardt, 1974|p. 91}}.</ref> ora attribuite al Benaglio, furono in tempi più remoti accostate erroneamente proprio a Domenico.<ref name=Treccani/><ref name=Eberhardt-91/><ref>{{cita|Marinelli, 1990|p. 632}}.</ref> Infine fu prospettata la possibilità che intorno ai venti o trent'anni abbia soggiornato per un periodo a [[Mantova]] per proseguire la sua preparazione, ma al riguardo non vi sono prove concrete.<ref name=Marinelli,1990-p622/> Secondo [[Giuseppe Fiocco]] potrebbe aver frequentato a Venezia, probabilmente insieme a [[Giovanni Mansueti]], la scuola di [[Gentile Bellini]].<ref name=TreccaniFiocco/>