Sant'Antioco (Italia): differenze tra le versioni
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L'antico centro romano sorgeva, come si può desumere facilmente ancora oggi prestando attenzione alla disposizione degli assi viari maggiori e minori, nell'area comprendente le attuali vie Garibaldi, XX Settembre, Mazzini, Eleonora d'Arborea, Cavour, in località detta "Su Narboni". Qui, e precisamente all'incrocio tra le attuali via XX Settembre e Eleonora d'Arborea (presumibilmente nell'area dove sorgeva il foro, non ancora localizzato), si trova un mausoleo noto come Sa Presonedda o Sa Tribuna databile al I sec. a.C., grosso modo coevo al ponte romano, situato in corrispondenza dell'istmo, e al tempio d'[[Iside]] e [[Serapide]] le cui rovine non sono oggi più apprezzabili. Della Fontana romana che si trova nell'attuale piazza Italia non è rimasto nulla dell'impianto antico<ref>P.Bartoloni, Il Museo archeologico... cit. pag. 39.</ref>. Copiosi i mosaici, alcuni dei quali furono adoperati per lastricare la Basilica di Santa Croce in Cagliari<ref>G.Pinna, Sant'Antioco, Ricerca e storia dell'identità, Zonza editori, Cagliari 2007, pag. 85</ref>
La tradizione colloca nel II sec. d.C. la vicenda del santo eponimo dell'isola, quel medico forse [[Mauretania|mauritano]] di nome [[Antioco di Sulcis|Antioco]] che patì il proprio martirio a Sulci sotto gli [[Imperatori adottivi#Antonini (138-192)|Antonini]], presumibilmente durante il regno dell'[[imperatore romano|imperatore]] [[Adriano]] (117-138 d.C.)<ref>Cfr. per es. R.Lai, M.Massa, Sant'Antioco da primo evangelizzatore di Sulci a glorioso Protomartire "Patrono della Sardegna" (ed. Arciere, Cagliari 2011).</ref>.
=== Dall'età medievale a quella contemporanea ===
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