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Dapprima l'argomento viene affrontato dal '''punto di vista filosofico''' e delle differenti cause che provocano l'amore. A ciascuna causa viene riservato un capitolo speciale: troviamo i casi di chi s'innamora in sogno, o in seguito a una descrizione, o per un semplice sguardo, o di chi invece s'innamora solo alla lunga, o ancora di chi rimane colpito da determinate qualità e non ne ammette altre. Una delle principali preoccupazioni contemporanee al poeta era che l'amore fosse peccaminoso. Ibn Hazm sostiene con forza che l'amore non è in alcun modo proibito dalla [[Shari'a|legge coranica]], infatti, tra gli amanti ci sono molti [[califfo|califfi]] o [[imam]] che sono considerati giusti, ma anzi viene sostenuto il valore sacro dell'amore, citando il Corano<ref name=
{{Citazione|L'unione degli amanti è vita rinnovata, esistenza sublime, gioia e gioie durature e, soprattutto, è una grande misericordia di Dio|Ibn Hazm|Il collare della colomba}}
L'amore secondo il letterato non deriva dalla concezione platonica di anime separate rispetto alla loro essenza nell'[[iperuranio]], come sostenevano altri suoi contemporanei, ma è invece una forza inarrestabile che deriva solo dall''''affinità delle anime'''. Mentre la nascita dell'amore deriva dalla '''bellezza''', ma non tanto quella esteriore, bensì dell''''anima''', proprio per questo motivo le cause dell'amore possono essere studiate solo tramite la [[metafisica]]<ref>{{Cita|Lopez Pita|p.78}}</ref>.
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Seguono i motivi per cui l'amore può terminare quali l'oblìo, la morte degli amanti, il tradimento. Al tempo stesso queste azioni possono essere causate dall'amore: le malattie d'amore sono frequenti tra gli amanti che non riescono a godere della loro unione amorosa. L'amore a quel punto diventa una forza negativa che offusca la mente dell'amante portandolo alla completa follia. Lo scrittore porta persino degli esempi di personaggi in cui il dolore e il delirio per l'amore hanno causato la morte, come: Ibn Al-Tubni o Ibn Quzman<ref name=Lopez2/>.
L'opera si conclude con due capitoli morali: sulla turpitudine del peccato e sugli alti meriti della [[castità]], dove ci si rivelano brillantemente il teologo, il giurista eminente e il futuro polemista<ref name=Lopez1>{{Cita|Lopez Pita|pp.75-77}}</ref>. Secondo Ibn Hazm uomo e donna sono stati creati uguali da Dio nell'inclinazione verso il [[peccato]], entrambi sono guidati dalla ragione e dalla [[concupiscenza]]. All'interno dei peccati presta particolare attenzione all'[[adulterio]] e alle relazioni illecite che vengono condannate<ref name=
Nonostante questa scansione che può sembrare molto rigorosa, Ibn Hazm all'interno dei singoli capitoli porta avanti digressioni sulla sua personale esperienza, ma gli stessi temi si mescolano. Spesso nei singoli capitoli sono presenti esempi di abitanti della [[Cordova]] contemporanea allo scrittore<ref name=
== Note ==
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