Storia di Cosa nostra: differenze tra le versioni

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La stagione dei "cadaveri eccellenti" e la "mattanza" scatenata dai Corleonesi con cadenza quasi quotidiana provocarono lo sdegno dell'[[opinione pubblica]] su scala nazionale e regionale, che contribuì alla nascita di un vasto [[movimento antimafia]].<ref name=":18" /> A farsi interprete del nuovo clima di opposizione alla violenza mafiosa fu, per prima, la [[Chiesa cattolica]] siciliana: le [[Omelia|omelie]] dell'arcivescovo di Palermo, monsignor [[Salvatore Pappalardo (cardinale)|Salvatore Pappalardo]], tenute in occasione dei [[Rito funebre|funerali]] di diversi "cadaveri eccellenti", divennero dei veri e propri atti d'accusa contro le aberrazioni del potere mafioso (e contro l'inerzia dello Stato nella lotta a Cosa nostra).<ref name=":033">{{DBI|nome=PAPPALARDO, Salvatore|nomeurl=salvatore-pappalardo|autore=Sergio Tanzarella|volume=81|anno=2014}}</ref> A causa di queste sue posizioni, la [[messa]] di [[Pasqua]] del [[1982]] celebrata dal cardinale Pappalardo nel [[carcere dell'Ucciardone]] fu disertata da tutti i detenuti.<ref name=":74">[[Felice Cavallaro]], ''Mafia. Album di Cosa nostra'', con introduzione di [[Giuseppe Ayala]], [[Rizzoli]], 1992. ISBN 978-8817842242.</ref>
 
Anche sul piano politico si registrò un significativo cambiamento: i governi di «[[solidarietà nazionale]]» avviati, (con l'appoggio del P.C.I. di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]]), dalla [[Democrazia Cristiana]], (su scala nazionale da [[Aldo Moro|Moro]], [[Benigno Zaccagnini|Zaccagnini]] ed [[Giulio Andreotti|Andreotti]] e in Sicilia da [[Piersanti Mattarella]], [[Rosario Nicoletti]] e [[Michele Reina]],) furono vissutivisti come un tradimento da Cosa nostra, che reagì ammazzando prima Reina e poi Mattarella (facendo quindi prevalere la linea "oltranzista" dei Corleonesi su quella "distensiva" di [[Stefano Bontate|Bontate]]), ma ciò determinò una presa di distanza nei confronti dell'organizzazione mafiosa da parte della [[Primavera (politica)|corrente andreottiana]], la quale iniziò a schierarsi a favore di iniziative legislative antimafia.<ref name=":15" /><ref name=":112">{{Cita web|url=https://archiviopiolatorre.camera.it/img-repo/fondo_zupo/Sez._I_serie_0004_Vol_010.pdf|titolo="Ordinanza-sentenza emessa nel procedimento penale contro Greco Michele + 18 per gli omicidi Reina-Mattarella-La Torre-Di Salvo". Tribunale di Palermo - Ufficio Istruzione processi penali - (N. 3162/89 A - P.M.; N. 1165/89 R.G.U.I.). Cancelliere: A. Radica; G.I.: G. Natoli, Palermo.|editore=Camera dei Deputati - Archivio Pio La Torre|volume=10|pp=1580-1699|accesso=11 aprile 2024|urlarchivio=|dataarchivio=|urlmorto=no}}</ref><ref>Mario Fontana, Corte di Appello di Palermo, I Sezione Penale, sentenza del 2 maggio 2003 nei confronti di Andreotti Giulio.</ref>
 
In quegli anni a Palermo iniziarono inoltre a nascere diverse [[Associazione (diritto)|associazioni]] e comitati organizzati che si schierarono apertamente contro la mafia, la [[droga]] e il [[degrado urbano]], come il ''Coordinamento antimafia'' costituito dai familiari di alcuni "cadaveri eccellenti".<ref name=":71" /><ref name=":74" /> Il 26 febbraio [[1983]] i comitati studenteschi e i [[Parroco|parroci]] del territorio, con l'adesione del cardinale Pappalardo e di forze eterogenee (dalla [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|C.G.I.L.]] alla [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|C.I.S.L.]], dal [[Partito Comunista Italiano|P.C.I.]] alle [[Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani|A.C.L.I.]] e gli [[Scautismo|Scout]], nonché tante altre associazioni sia [[Laicità|laiche]] che [[Chiesa cattolica|cattoliche]]), diedero luogo ad una storica marcia antimafia che sfilò lungo il famigerato «triangolo della morte» [[Bagheria]]-[[Casteldaccia]]-[[Altavilla Milicia|Altavilla]] con la partecipazione di circa 10.000 persone.<ref name=":18" />