Flash mob: differenze tra le versioni

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Alla nascita, il fenomeno dei ''flash mob'' non ha scopi precisi, se non quello di spezzare la quotidianità dei partecipanti e del pubblico casuale con un evento fuori dall'ordinario. Nato quindi anche con uno spirito di purificazione, in quanto si propone un'azione priva di ritorno economico (''in primis'') per chiunque, il termine non è usato per eventi e performance organizzate a fini politici, commerciali, di lucro o di protesta. Successivamente però, il ''modus operandi'' del ''flash mob'' e il termine stesso è stato utilizzato sempre più spesso per motivazioni pubblicitarie o politiche, ad esempio per organizzare una protesta lampo come nel caso di [[Firenze]], dove si è svolta una lettura collettiva contro la [[legge 133]], del nono articolo della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], oppure il caso di [[Ceccano]], dove è stato creato un cordone umano attorno ai binari del treno e ricreata una simulazione di allarme atomico per promuovere la campagna in favore dei [[referendum abrogativi in Italia del 2011|referendum abrogativi del 2011]]. {{citazione necessaria|Quest'abitudine da parte del mondo del marketing e della pubblicità di inglobare e usare ogni nuovo fenomeno sociale a proprio favore, senza neanche provare prima a capirlo, in questo caso ha di fatto snaturato l'idea che la massa ha del ''flash mob''.}}
 
[[File:Pillow Fight.jpg|thumb|Ragazzi intenti in una battaglia con i cuscini (''Pillow Fight'')]]
Per quanto riguarda i ''pillow fight'' (le battaglie con i cuscini (in inglese ''pillow fight''), e i [[gavettone|gavettoni]], spesso queste manifestazioni non vengono considerate veri e propri ''flash mob'', in quanto eventi con origini precedenti al fenomeno e un'identità più forte rispetto alle altre tipologie di flash mob. Di fatto però, soprattutto nel caso dei ''pillow fight'', benché i partecipanti conoscano subito l'"attrezzatura necessaria", questi eventi condividono in pieno lo spirito del fenomeno. Ad esempio, la ''Roman Pillow Fight'', giunta nel 2014 alla nona edizione, ogni aprile porta, in [[piazza Santa Maria in Trastevere]], una ricorrenza accolta ormai quasi come una tradizione. Le mobilitazioni di massa che hanno precisi scopi sono chiamate invece ''[[smart mob]]s'', termine utilizzato nella teorizzazione del fenomeno ad opera del sociologo [[Howard Rheingold]] nel suo ''Smart Mobs: The Next Social Revolution''.
 
==Tipi di ''flash mob''==