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In quegli anni partecipò alla costruzione del [[supercalcolatore]] ''[[APE100|Array Processor with Emulator]]'' (APE) (letteralmente “processore vettoriale con emulatore”) progettato da [[INFN]] e compensato con 2 miliardi di [[lira italiana|lire]], rivenduto a [[ENEA]] poi tramite [[Alenia Spazio]]<ref>Senato della Repubblica, XII legislatura, seduta 185, del 23 giugno 1995, Interpellanza Regis-Maffini-Perin, resoconto stenografico assemblea, pag. 11</ref>. APE aveva uno schema architetturale parallelo chiamato ''[[Single instruction multiple data|Single Instruction Multiple Data]]'' (SIMD) in cui le unità di elaborazione erano replicate mentre rimaneva unica la sequenza di operazioni (e l'elaboratore che le controllava). In tale costrutto, tutti i nodi computazionali eseguivano simultaneamente e parallelamente la stessa operazione aritmetica su una molteplicità di dati pari al numero dei nodi stessi. L'APE fu specificatamente progettato e costruito per consentire delle simulazioni numeriche di [[teorie di gauge]] e, in particolare, di [[cromodinamica quantistica]] su reticolo.
 
Nel 1990 LABEN creò una sua unità distaccata denominata "Unità LABEN in Tecnopolis", con sede in Puglia a [[Valenzano]] nel Centro Studi e Applicazioni in Tecnologie Avanzate (CSATA). Questa succursale raccoglieva un gruppo di sviluppo di software spaziale in vista dei programmi del modulo [[Columbus (modulo)|Columbus]] e dello shuttle [[Hermes (shuttle)|Hermes]] di [[Agenzia spaziale europea|ESA] ]. Negli anni successivi il gruppo fu incorporato nella società Space Software Italia (SSI), controllata di Alenia Spazio con sede a [[Taranto]] .
 
Nel 1995 venne incorporata la PROEL Tecnologie di [[Firenze]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1995-10-20&atto.codiceRedazionale=S-22563|titolo=LABEN - S.p.a. PROEL TECNOLOGIE - S.p.a. |data=29 ottobre 1995|accesso=6 maggio 2018}}</ref> che divenne la divisione dedicata agli studi e alla prototipizzazione di motori per la [[Propulsione elettrica per uso spaziale|propulsione elettrica spaziale]]<ref>{{cita web|url=http://erps.spacegrant.org/uploads/images/images/iepc_articledownload_1988-2007/2001index/2002iepc/papers/t08/261_1.pdf|titolo=PLEGPAY: A Plasma Contactor Experiment on the International Space Station|accesso=6 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181123134759/http://erps.spacegrant.org/uploads/images/images/iepc_articledownload_1988-2007/2001index/2002iepc/papers/t08/261_1.pdf|dataarchivio=23 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref> e la [[Propulsore ionico|propulsione ionica]] basati sul concetto di ''[[Radio-frequency with Magnetic-field ion Thruster]]'' (RMT).