Franco Freda: differenze tra le versioni
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Era stabilito che [[Mariano Rumor]],<ref name=eco>Dondi Mirco. L'eco del boato. Laterza. 2015. pag.329-336.</ref> dopo le bombe del 12 dicembre 1969, che secondo il [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]] avrebbero dovuto essere solo dimostrative senza morti, avrebbe dichiarato lo [[stato d'assedio]], aprendo la strada ad un [[governo militare]], sostenuto dall'[[estrema destra]], come era successo in [[Grecia]] con la [[dittatura dei colonnelli]].<ref>Dondi Mirco, 12 dicembre 1969. Laterza. 2018 pag. 270.</ref> Invece i sedici morti di [[Strage di piazza Fontana|Piazza Fontana]] avevano scosso l'opinione pubblica, i [[partiti]] erano pronti alla [[guerra civile]] e Mariano Rumor ci ripensò, non dichiarò lo stato d'assedio, vanificando il [[Terrorismo|lavorio terroristico]] del [[Servizio informazioni difesa|SID]], dell'[[Ufficio Affari Riservati]], direttore [[Elvio Catenacci]], della [[CIA]] che finanziava il SID,<ref>[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/03/21/piazza-fontana-matrice-estera.html ''Piazza Fontana, matrice estera '']. Daniele Mastrogiacomo. Repubblica. Archivio. 21 marzo 2001.</ref> dell'[[Aginter Press]] per mezzo di [[Guido Giannettini]], di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano delle Chiaie]] di [[Avanguardia Nazionale]] e di Franco Freda e [[Giovanni Ventura]] di Ordine Nuovo.<ref>{{Cita libro|autore=Maurizio Dianese|autore2=Gianfranco Bettin|titolo=La strage. Piazza Fontana. Verità e memoria|città=Milano|editore=Feltrinelli|anno=2002}}</ref>
Secondo le indagini del PM [[Guido Salvini (giudice)|Guido Salvini]], confermate dalle testimonianze di [[Vincenzo Vinciguerra]], gli ordinovisti avevano progettato un attentato contro [[Mariano Rumor]]. Nel movimento ordinovista il rancore nei confronti di Rumor era giunto al punto che si progettò di [[Delitto politico|assassinarlo]] fin dal 1970. «Bisogna spazzare via Rumor» affermò [[Carlo Maria Maggi (terrorista)|Maggi]], responsabile di Ordine nuovo del Triveneto con [[Carlo Digilio]] e [[Maurizio Tramonte]]. Maggi e [[Marcello Soffiati]] proposero tre volte a Vincenzo Vinciguerra, dal 1971 al 1972, di uccidere Rumor nella sua abitazione di [[Vicenza]].<ref>Sull’eliminazione di Rumor nel 1970: Archivi processi Piazza Fontana (Appf), Faldone rosa 23, Interrogatorio di Martino Siciliano, 14 ottobre 1995, pdf, p. 111. Sulle affermazioni di Maggi contro Rumor riportate da Digilio: Appf, Faldone rosa 22, pdf, p. 1211 e p. 1295. Sulle affermazioni di Maggi contro Rumor riportate da Tramonte: Appf, Faldone rosa 28, Interrogatorio di Maurizio Tramonte, 21 dicembre 2000, pdf, p. 549. Sulla proposta a Vinciguerra: Appf, Faldone rosa 22, Tribunale di Milano, Strage alla questura di Milano, Sentenza 11 marzo 2000, pdf, p. 902. Rumor come obiettivo da colpire: Ivi, p. 1209. Sull’intenzione di uccidere Rumor: Tribunale di Brescia, Procedimento penale 03/08, Memoria del pubblico ministero, 3 febbraio 2011, Interrogatorio di Angelo Izzo, pdf, p. 1047, anche in http://www.28maggio74.brescia.it/Memoria_Pubblico_Ministero_Strage_Piazza_Loggia.pdf, visto il 26 luglio 2018.</ref> In quello stesso periodo Freda conobbe in cella [[Gianfranco Bertoli]] e [[Giancarlo Esposti]], i quali entrambi avrebbero tentato in due diverse occasioni nei due anni successivi (di cui il primo con un tentativo conclusosi con la [[Strage della Questura di Milano|strage della questura di Milano]]) di assassinare il presidente Rumor.
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