Per la pace perpetua: differenze tra le versioni

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Il diritto cosmopolitico deve essere limitato al diritto per ciascuno di muoversi liberamente e proporre relazioni commerciali con i cittadini di altri Stati: chi è ospite non può minacciare o disgregare l'esistenza dello Stato in cui è ospitato ma nello stesso tempo si garantisce all'ospite, fino a quando dimostra un comportamento pacifico, il diritto di non essere trattato ostilmente. In realtà Kant, pur sostenendo "l'originaria proprietà comune della terra" (e in ciò consiste il suo cosmopolitismo) afferma il solo "diritto di visita", non il "diritto di ospitalità", secondo una concezione che costituisce un importante contributo per l'[[internazionalismo]] liberale.
 
== Primo supplemento. Garanzia della pace perpetua ==
== Articolo segreto ==
 
Tale garanzia viene fornita dalla Natura, “dal cui corso meccanico scaturisce evidente la finalità di trarre dalle discordie degli uomini, anche contro la loro volontà, la concordia”. La pace perpetua è il frutto necessario delle guerre.
«''Le massime dei filosofi sulle condizioni di possibilità della pace pubblica devono essere consultate dagli stati armati per la guerra.''»
 
== Secondo supplemento. Articolo segreto per la pace perpetua ==
In un trattato di diritto pubblico un articolo segreto sembra una contraddizione, probabilmente la motivazione di questa scelta risiede nel fatto che chi l'ha redatto trovi pericoloso annunciarsi come autore di questo articolo.
 
Questo articolo è stato inserito nell'ultima edizione, con queste parole Kant non vuole intendere che i filosofi diventino politici o i politici filosofeggino, ma appare piuttosto come una pretesa di dialogo: è importante il libero confronto delle idee.
Questo articolo è stato inserito nella seconda edizione (1796).
 
«''LeIl principio è il seguente: “Le massime dei filosofi sullecirca le condizioni diche possibilitàrendono dellapossibile la pace pubblica devono essere consultateprese in considerazione dagli statiStati armati per la guerraguerra”.''»
 
Questo articolo è stato inserito nell'ultima edizione, conCon queste parole Kant non vuole intendere che i filosofi diventino politici o i politici filosofeggino, ma appare piuttosto come unaun pretesainvito dial dialogo: è importante il libero confronto delle idee.
 
== Appendice I. Sulla discordanza tra morale e politica in ordine alla pace perpetua ==
 
Il politico, in contrapposizione al filosofo, si serve delle massime sofistiche seguenti:
 
1. ''Fac et excusa''. Usa la tua autorità per perseguire i tuoi scopi; la giustificazione, a fatto compiuto, si presenterà da sé in modo semplice e la violenza si lascerà scusare molto più facilmente e brillantemente che se si volessero prima meditare motivi convincenti e rimanere ad aspettare i contro-argomenti;
 
2. ''Si fecisti, nega''. Nega che la colpa del male che hai commesso, per esempio per portare il tuo popolo alla disperazione e così alla rivolta, sia tua; afferma bensì che sia colpa dell'indocilità dei sudditi o anche, nell'occupazione di un popolo confinante, della natura dell'essere umano, il quale, se non previene l'altro con la violenza, può sicuramente contare sul fatto che questi prevarrà su di lui;
 
3. ''Divide et impera''. Ovvero: se nel tuo popolo ci sono certi capi privilegiati che ti hanno eletto loro capo supremo (primus inter pares), dividili fra loro e separali dal popolo: sostieni allora quest'ultimo, con la simulazione di una libertà maggiore, e così tutto dipenderà dalla tua volontà incondizionata. O, nel caso di stati esteri, eccitare discordia fra loro è un mezzo abbastanza sicuro per sottometterli uno dopo l'altro, con l'apparente scopo di soccorrere il più debole.
 
Però, dice Kant, la vera politica non può procedere di un passo senza essersi prima assoggettata alla morale. Il diritto degli esseri umani, in sostanza, deve essere considerato sacro, anche se ciò costasse grandi sacrifici al potere dominante. Non è possibile fermarsi nel mezzo e inventare il termine medio – fra diritto e utile – di un diritto pragmaticamente condizionato; ma la politica deve inginocchiarsi davanti al diritto. E in compenso può sperare di arrivare, sebbene lentamente, al sommo grado di brillantezza costante.
 
== Appendice II. Dell'accordo della politica con la morale secondo il concetto trascendentale del diritto pubblico ==
 
“Tutte le azioni riferite al diritto di altri uomini, la cui massima non sia compatibile con la pubblicità, sono ingiuste”: questa proposizione è, per Kant, la formula trascendentale del diritto pubblico. Questo principio non è da considerarsi come meramente etico (appartenente alla dottrina della virtù), ma anche come giuridico (riguardante il diritto degli esseri umani).
 
L’autore propone infine un altro principio del diritto pubblico, trascendentale e affermativo, la cui formula potrebbe essere questa: “Tutte le massime che hanno bisogno della pubblicità (per non fallire il loro scopo) si accordano congiuntamente sia con il diritto sia con la politica”.
 
Infatti, se possono conseguire il loro scopo solo mediante la pubblicità, allora devono necessariamente essere conformi allo scopo generale del pubblico (la felicità). Ma se questo scopo deve essere conseguibile solo mediante la pubblicità, cioè mediante l'eliminazione di ogni diffidenza nei confronti delle sue massime, esse devono necessariamente essere in armonia anche con il diritto del pubblico; infatti in questo soltanto è possibile l'unione degli scopi di tutti.
 
Conclude Kant: “Se è un dovere e nel contempo una fondata speranza realizzare uno stato di diritto pubblico, anche solo mediante un’approssimazione procedente all'infinito, allora la pace perpetua, destinata a succedere a quelli che fino ad ora sono stati falsamente chiamati trattati di pace (propriamente armistizi), non è una vuota idea, bensì un compito che, assolto per gradi, si avvicina costantemente al proprio scopo (poiché i periodi di tempo nei quali si compiranno simili progressi diventano sperabilmente sempre più brevi).
 
== Note ==
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* I. Kant, ''Per pace perpetua. Un progetto filosofico'', a cura di [[Nicolao Merker]], introduzione di [[Norberto Bobbio]], Editori Riuniti, Roma, 1985.
* [[Daniele Archibugi]] e [[Franco Voltaggio]], a cura di, ''Filosofi per la pace'', Editori Riuniti, Roma, 1999.
* Augusto Guerra, ''La pace perpetua'', in: ''Introduzione a Kant'', Laterza, Roma-Bari, 1980, pp. 172-181.
 
==Voci correlate==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s10.html Testo online]; traduzione di [[Maria Chiara Pievatolo]] sulla base degli appunti di [[Giuliano Marini]]
* Anita Prati, Immanuel Kant: [https://www.settimananews.it/profili/immanuel-kant-la-pace-progetto-filosofico/ “Per la pace perpetua”] (consultato il 13 maggio 2024)
*{{cita web|https://librivox.org/zum-ewigen-frieden-ein-philosophischer-entwurf-by-immanuel-kant/|lettura tedesca a librivox.org}}