Locomotiva FS D.345: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Dopo l'esperienza positiva maturata con le [[Locomotiva FS D.343|D.343]] e la valutazione dei problemi evidenziatisi con l'esperienza pratica, nel [[1970]] le [[Ferrovie dello Stato]] emisero una nuova ordinazione di 70 locomotive D.345 all'industria privata, la cui costruzione tenesse conto di alcune modifiche ed aggiornamenti, al fine di soddisfare i requisiti di esercizio sulle linee non elettrificate ad armamento leggero. Venne riconfermata la potenza installata tipo di 1350 [[Cavallo vapore|CV]] e scelta la motorizzazione tipo SSF218 della [[Fiat Ferroviaria|Fiat]], mentre venne abbandonata la motorizzazione Breda-Paxman attraverso l'installazione di un nuovo sistema di raffreddamento più affidabile del tipo ''Behr'' a comando e motore oleodinamico azionato termostaticamente. Nel [[1973]] fu perfezionato un ulteriore ordine di 40 locomotive e due anni dopo di altre 35. Le industrie commissionarie furono la Fiat, la [[Breda Costruzioni Ferroviarie|Breda]], e la [[Sofer (azienda)|SOFER]], con gli equipaggiamenti elettrici di [[Ercole Marelli (azienda)|Marelli]], [[Tecnomasio Italiano Brown Boveri|TIBB]] e [[Italtrafo]]. L'ultimo esemplare della serie venne consegnato alle FS a metà del [[1979]].
Nel [[1992]] la D.345.1013 rimase coinvolta nell'incidente di [[Caluso]] e per questo ritirata dal servizio e demolita, stessa sorte toccò alla 1111 danneggiata nel deragliamento di [[Trento]] [[Roncafort]].<ref>Ferrovie: locomotive D.345, facciamo il punto della situazione, Ferrovie.info, 9 gennaio 2024.</ref>
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