Bruno Fanciullacci: differenze tra le versioni
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|Didascalia = Bruno Fanciullacci nel 1943
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È una delle figure di ''partigiano operativo'' più note e discusse della [[Resistenza italiana]] per la complicità nell'assassinio di [[Giovanni Gentile]]. Fu questo un episodio che divise lo stesso fronte [[antifascismo|antifascista]] e che ancora oggi è al centro di polemiche non sopite venendo infatti già all'epoca disapprovato dal [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] toscano con la sola esclusione del Partito Comunista.<ref>Carioti Antonio, "Sanguinetti venne a dirmi che Gentile doveva morire", sul Corriere della Sera del 6 agosto 2004, pag. 29:"L'omicidio di Gentile, anziano e inerme, suscitò una forte impressione e fu disapprovato dal Cln toscano, con l'astensione dei comunisti. Tristano Codignola, esponente del Partito d'Azione, scrisse un articolo per dissociarsi." Va comunque ricordato che l'articolo di Codignola si dissociava dall'azione ma non dall'individuazione delle gravi responsabilità politiche e morali di Gentile, ribadite con durezza per tutto l'articolo, cfr. il dossier di Francesco Mandarano, [http://www.anpi.it/libri/mandarano.htm "Dalla parte di Bruno Fanciullacci"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100528221423/http://www.anpi.it/libri/mandarano.htm |data=28 maggio 2010 }}, disponibile in pdf sul sito dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani.</ref>
Gli è stata conferita la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria e i comuni di [[Pontassieve]] ([[Firenze]]) e Pieve a Nievole (Pistoia) gli hanno intitolato una via, così come quello di Firenze gli ha dedicato lo slargo di [[via Bolognese]], posto davanti a [[Villa Triste]], il luogo dove egli trovò la morte. Il suo paese natale, [[Pieve a Nievole]], gli ha intitolato la palestra comunale.
== Biografia ==
Nato in una famiglia di tradizioni socialiste che si trasferì a Firenze nel [[1934
Dopo [[Armistizio di Cassibile|l'8 settembre]], il [[Partito Comunista Italiano]] promosse i [[Gruppi di azione patriottica|GAP]] (Gruppi d'Azione Patriottica), formazioni ristrette di combattenti irregolari, con compiti di
Partecipò a numerose azioni contro installazioni e uomini della [[Repubblica Sociale Italiana|Repubblica di Salò]] o ritenuti collaborazionisti, fino all'eclatante, quanto discussa, [[Uccisione di Giovanni Gentile|uccisione del filosofo Giovanni Gentile]], avvenuta il 15 aprile [[1944]] nel quartiere [[Salviatino]]. Per compiere quell'azione, Bruno Fanciullacci e Antonio Ignesti si appostarono verso le 13,30 nei pressi della villa dove era ospite il filosofo; allorché questi giunse in auto, gli si avvicinarono tenendo sotto braccio dei libri per camuffarsi da studenti; [[Giovanni Gentile]] abbassò il vetro per prestare ascolto e fu colpito da una raffica. Dopo appena sei giorni (21 aprile), in via Santa Maria, due gappisti ferirono Bruno Landi, un noto esponente fascista fiorentino<ref>{{cita|Francesco Perfetti, Assassinio di un filosofo|p. 88}}.</ref> conosciuto come il "Pollastra", soprannome probabilmente dovuto al suo luogo di provenienza, sito nei pressi del torrente Pollastra-Nocella.
Gli autori dell'agguato sono rimasti ignoti, ma la ''vox populi'' del tempo indicava l'esecutore in Fanciullacci, probabilmente per il fatto che il ferimento era avvenuto nella stessa via ove abitava "Maurizio". Il 23 aprile, mentre passeggiava in [[Piazza Santo Spirito]], Fanciullacci venne affrontato da alcuni parenti del "Pollastra", capeggiati da un certo Lisi, intenzionati a chiedergli conto dell'atto a lui attribuito. Dopo un'animata discussione, Fanciullacci cercò di fuggire, ma venne raggiunto. Arrestato e condotto a [[Villa Triste]], fu sottoposto ad interrogatorio, dal quale uscì con numerose ferite di pugnale alla mano sinistra, alle natiche e ai testicoli.
Sommariamente medicato nell'infermeria di Villa Triste, il gappista fu ricoverato all'[[Ospedale Bonifacio|ospedale "San Gallo"]] e poi trasferito al "[[Ospedale di Santa Maria Nuova|Santa Maria Nuova]]", piantonato dai fascisti; i suoi compagni del "Gruppo B", con un colpo di mano, riuscirono a prelevarlo, trasferendolo in casa del pittore [[Ottone Rosai]], per la convalescenza. Bruno tornò presto in azione e il 9 luglio partecipò, con una decina di compagni, all'irruzione nel [[Ex monastero di Santa Verdiana|carcere femminile di Santa Verdiana]] che porterà alla liberazione di 17 detenute.
▲Dopo [[Armistizio di Cassibile|l'8 settembre]], il [[Partito Comunista Italiano]] promosse i [[Gruppi di azione patriottica|GAP]] (Gruppi d'Azione Patriottica), formazioni ristrette di combattenti irregolari, con compiti di guerriglia urbana e sabotaggio nei confronti delle forze nazi-fasciste. Fanciullacci si unì ad una di queste formazioni, con il nome di battaglia "Massimo"<ref>[http://www.laltralombardia.it/public/docs/antifa22.html BRUNO FANCIULLACCI nome di battaglia Massimo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, distinguendosi subito per animosità e coraggio. Ben presto gli venne affidato il comando del "gruppo B", uno dei quattro che formavano la struttura operativa dei [[Gruppi di Azione Patriottica#Firenze|GAP di Firenze]].
Il clamoroso ''[[blitz]]'' suscitò una grande impressione in tutta Firenze e le forze nazifasciste intensificarono le operazioni di repressione, riuscendo a infliggere una serie di colpi durissimi ai partigiani fiorentini, tanto da comprometterne seriamente l'organizzazione. Fanciullacci, ormai braccato,
▲Il clamoroso ''[[blitz]]'' suscitò una grande impressione in tutta Firenze e le forze nazifasciste intensificarono le operazioni di repressione, riuscendo a infliggere una serie di colpi durissimi ai partigiani fiorentini, tanto da comprometterne seriamente l'organizzazione. Fanciullacci, ormai braccato, fu arrestato in [[piazza Santa Croce]], il 14 luglio; le modalità della cattura, avvenuta ad opera di alcuni militi improvvisamente sbucati da un'ambulanza, fanno pensare a una trappola ordita in seguito a delazione.
Solo in seguito, verso la metà di luglio, la polizia della RSI riuscì a identificare gli autori dell'uccisione di Gentile in [[Elio Chianesi]] e Fanciullacci<ref>{{cita|Francesco Perfetti, Assassinio di un filosofo|p. 87}}.</ref>; tanto che, il 16 agosto 1944, fu proposta la ripartizione del premio promesso a chi avesse facilitato le indagini tra i locali [[Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza|agenti di Pubblica Sicurezza]] e la moglie di uno degli arrestati<ref>{{cita|Francesco Perfetti, Assassinio di un filosofo|pp. 87-88}}.</ref>.
▲Condotto a Villa Triste per essere interrogato dai membri della [[Banda Carità]], Fanciullacci fu sottoposto per due giorni consecutivi a torture e violenze tra le più efferate, ma non parlò; anzi tentò di fuggire durante una pausa dell'interrogatorio che si stava svolgendo ai piani superiori della villa. Lanciatosi da una finestra con le mani legate dietro la schiena e inseguito dai colpi sparati dai suoi carnefici, cadde rovinosamente al suolo; venne trasportato al comando cittadino delle [[SS]] e assistito dal dottor Italo Pizziolo, che ne certificò il decesso, avvenuto il 17 luglio 1944, citando la frattura mortale alla base cranica e le fratture a polso e femore, oltre a una ferita per arma da fuoco.<ref>Cesare Massai, ''Autobiografia di un gappista fiorentino'', CdP, Pistoia, 2007, pag. 27</ref>
In suo onore fu denominata la [[Brigate Garibaldi|Brigata Garibaldi "Bruno Fanciullacci"]], operante sul [[Monte Morello]], che
== Onorificenze ==
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