Strategia della tensione: differenze tra le versioni
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''"Lo Stefano Delle Chiaie dovrebbe aver avuto ordini per gli attentati del Serac ed avrebbe disposto che l'esecuzione fosse effettuata dal Merlino. Questi, infatti, prima militava nel MSI come il Delle Chiaie, poi, sotto copertura, fu infiltrato dapprima nel gruppo dei filo-cinesi (divenendone, infine, il capo), costituendo poi il gruppo anarchico "22 marzo" con sede in via dei Coronari. Il Delle Chiaie fu espulso dal MSI per il suo carattere oltranzista ed il Merlino è ora su posizioni anarcoidi. Merlino e Delle Chiaie avrebbero commesso gli attentati nella speranza che la responsabilità ricadesse su altri movimenti politici (...) Gli attentati all'Altare della Patria sono stati compiuti come ripiego: gli ordigni erano diretti alle Banche della zona, ma essendo queste già chiuse, gli attentatori se ne sarebbero disfatti collocandoli sul monumento. L'ordigno esploso presso la Banca di Milano non doveva causare vittime.."''</ref>. I legami operativi tra la struttura di Guérin-Sérac e i neofascisti italiani sono stati confermati dalle testimonianze degli ex terroristi neri [[Vincenzo Vinciguerra]] e [[Carlo Digilio]]<ref name=":1" />;
* Da documenti pubblicati sul sito [[
* Altri documenti dello stesso sito riguardano un possibile coinvolgimento dell'aviazione statunitense nella [[strage di Ustica]] (cablogrammi inviati dall'ambasciatore nel 1992 e nel 2003); in uno l'ambasciatore ribadisce che sosterrebbe l'ipotesi della bomba a bordo, proposta da [[Carlo Giovanardi]], in quanto negherebbe le responsabilità della NATO, se non ci fossero le prove del missile ormai rese pubbliche; l'ambasciatore rivela inoltre del timore americano di una nuova "fuga di notizie".<ref>{{cita testo|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/06/wikileaks-giovanardi-chiese-aiuto-agli-usa-su-ustica-dovete-supportare-la-mia-tesi/|titolo=''Wikileaks, Giovanardi chiese aiuto agli Usa. “Dovete supportare la mia tesi”''}}</ref>
* [[Vincenzo Vinciguerra]], terrorista neofascista di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]] e poi di [[Avanguardia Nazionale]], condannato e reo confesso per la [[strage di Peteano]], ha reso dichiarazioni spontanee ai magistrati (non motivate dall'avere sconti di pena come quelle di altri «pentiti» neofascisti sulle stragi, per questo ritenute più attendibili) sui coinvolgimenti dell'estrema destra nella strategia della tensione e, riguardo alla [[strage di Bologna]], ha fatto riferimento alla struttura clandestina anticomunista della NATO in Italia, nota poi come [[Organizzazione Gladio]], e ai suoi settori deviati; queste allusioni e rivelazioni furono da lui ripetute in varie interviste successive. Ha inoltre paragonato la dinamica a quella di una tentata strage, fallita, il 28 agosto 1970 alla stazione di [[Verona]] (oltre che a quella del 30 luglio 1980). Ha poi affermato la colpevolezza di Mambro e Fioravanti nella strage del 2 agosto (e quindi il fatto che anche i NAR furono spinti a partecipare alla strategia della tensione, come era accaduto agli altri gruppi di estrema destra, in cambio di protezione), e che, a suo parere, avrebbero avuto coperture politiche anche da parte del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]] e dei suoi eredi diretti. Queste pressioni – di persone che poi avrebbero avuto importanti ruoli governativi e amministrativi negli anni novanta e [[Anni 2000|duemila]] – attribuì, sempre secondo il suo personale parere, i benefici di legge a loro concessi, nonostante i numerosi ergastoli comminati. Vinciguerra non sarà testimone diretto nel processo di Bologna<ref>{{cita web|autore=Gigi Marcucci|autore2=Paola Minoliti|url=http://www.ecn.org/antifa/article/446/LeveritadiVincenzoVinciguerrasullestragi|titolo=Le verità di Vincenzo Vinciguerra sulle stragi|editore=''ecn.org''|data=1º agosto 2005|accesso=4 maggio 2014}}</ref><ref name="VinciguerraGanser">{{cita web|autore=Daniele Ganser|url=http://www.danieleganser.ch/assets/files/Inhalte/Publikationen/Fachzeitschriften/DanieleGanser_Terrorism_in_Western_Europe.pdf|titolo=Terrorism in Western Europe: An Approach to NATO's Secret Stay-Behind Armies|editore=''danieleganser.ch''|data=2005|accesso=4 giugno 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110714125910/http://danieleganser.ch/assets/files/Inhalte/Publikationen/Fachzeitschriften/DanieleGanser_Terrorism_in_Western_Europe.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Ed Vulliamy|url=http://www.cambridgeclarion.org/press_cuttings/vinciguerra.p2.etc_graun_5dec1990.html|titolo=Secret agents, freemasons, fascists... and a top-level campaign of political 'destabilisation'|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=5 dicembre 1990|accesso=15 dicembre 2005}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Giuliano Gallo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/luglio/04/Gladio_assoluzione_per_vertice_Sismi_co_0_0107043178.shtml|titolo=Gladio, assoluzione per l'ex vertice Sismi: «Non hanno mentito»|pubblicazione=Corriere della Sera|data=4 luglio 2001|accesso=7 luglio 2012}}</ref>. Nel 1991 un documento cercò di attribuire la strage del 2 agosto ai «gladiatori»: il testo, datato 19 maggio 1982, era catalogato con un semplice «numero 18», riferiva che l'esplosivo usato proveniva da un deposito di Gladio, e apparivano le firme di [[Paolo Inzerilli]] (capo di stato maggiore del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza militare|SISMI]] nel 1991) e dell'ammiraglio [[Fulvio Martini]]. In seguito si scoprì che il documento era falso, scritto su carta intestata dei servizi segreti e arrivato per vie anonime, poiché nel 1982 Martini non era ancora arrivato ai vertici del controspionaggio militare (era vicesegretario generale della Difesa), mentre Inzerilli non poteva siglare i documenti in quanto era direttore di divisione del SISMI. Un'altra incongruenza riguardava l'uso del materiale esplosivo per Bologna, poiché quello di Gladio era stato ritirato completamente nel [[1972]]<ref>''Strage di Bologna, Gladio non c'entra il documento è un falso clamoroso'', ''[[il Giornale]]'', 16 gennaio 1991.</ref>.
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