Titoli di studio in Italia: differenze tra le versioni
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Il possesso di questo titolo di studio consente l'accesso a corsi di [[laurea magistrale]], a corsi di [[master (università)|master]] di primo livello o l'iscrizione, per le professioni che lo richiedono, a specifici [[albo professionale|albi professionali]]. I corsi di laurea sono completamente separati da quelli di laurea magistrale ai quali si accede in genere, ma a discrezione dell'università, previo superamento di un esame di ammissione o secondo alcune condizioni riguardo il numero di anni impiegato al raggiungimento della laurea, del voto finale e simili.
Durate il corso di laurea di primo livello, lo [[studente]] frequenta una serie di insegnamenti tipici della disciplina del suo corso, ma è generalmente previsto un consistente monte-ore di laboratori a frequenza obbligatoria. Al fine di essere promosso nello specifico insegnamento lo studente può dover sostenere un [[esame universitario|esame]] finale (che può essere condotto oralmente con il [[docente]] o per iscritto) o aver sostenuto con successo prove intermedie che suddividono l'esame nel tentativo di spingere gli studenti a studiare durante l'anno e maturare
È attualmente in corso un dibattito in merito alla qualità della preparazione degli studenti post-riforma: secondo alcuni gli studenti riceverebbero una preparazione più mirata e riuscirebbero a superare più agevolmente i corsi per la presenza di frequenti prove intermedie che li obbligano a studiare in maniera costante durante i corsi. Secondo altri semplicemente
Al termine del corso di laurea, lo studente deve sostenere una prova finale, di fronte ad una commissione di laurea; le università determinano in maniera autonoma le modalità, ma la più frequente è la discussione di una [[tesi di laurea|
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