Gneo Marcio Coriolano: differenze tra le versioni

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|Nome = Gneo Marcio
|Cognome = Coriolano
|PostCognomeVirgola = in latino ''Gnaeus Marcius Coriolanus''<ref>Per quanto il prenome ''Gnaeus'' sembra il più attendibile, le fonti sono discordanti: si trova talvolta appellato ''Gaius'', talaltra ''Quintus''. Verheijk,  Hendrik.  ''Eutropii Breviarium historiae romanae''.  Regno Unito,  A. J. Valpy,  1821; p. 289</ref>
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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Secondo [[Tito Livio]]<ref>Tito Livo, [[Ab Urbe condita libri]], Lib II, par. 33</ref> e [[Plutarco]]<ref>[[Plutarco]], [[Vite parallele]], 6. Gneo Marcio Coriolano e Alcibiade, XI, 1</ref> a Gneo Marcio fu attribuito il cognome a seguito della vittoria di Roma contro i Volsci di [[Corioli]], ottenuta anche grazie al valore del giovane patrizio; {{Citazione necessaria|secondo altri storici il cognome indica che la sua famiglia fosse originaria della città stessa}}
 
{{citazione|Quinto Marcio,<ref>Eutropio attribuisce a Coriolano il prenome ''Quintus''. Verheijk,  Hendrik.  ''Eutropii Breviarium historiae romanae''.  Regno Unito,  A. J. Valpy,  1821; p. 289</ref> comandante romano, che aveva conquistato Corioli, città dei Volsci, accecato dall'ira si recò presso i Volsci e ottenne aiuti contro i Romani. Sconfisse spesso i Romani, arrivando fino a cinque miglia da Roma, pronto a combattere anche contro la sua patria, respinti i legati inviati per chiedere la pace, vinto solamente dal pianto e dalle suppliche della madre [[Veturia]] e della moglie Volumnia, andate a lui da Roma, ritirò l'esercito. E questo fu il secondo capo, dopo Tarquinio, ad essersi opposto alla propria patria.
|[[Eutropio]], ''Breviarium ab Urbe condita'', I,15
|Q. Marcius, dux Romanus, qui Coriolos ceperat, Volscorum civitatem, ad ipsos Volscos contendit iratus et auxilia contra Romanos accepit. Romanos saepe vicit, usque ad quintum miliarium urbis accessit, oppugnaturus etiam patriam suam, legatis qui pacem petebant, repudiatis, nisi ad eum mater Veturia et uxor Volumnia ex urbe venissent, quarum fletu et deprecatione superatus removit exercitum. Atque hic secundus post Tarquinium fuit, qui dux contra patriam suam esset.|lingua=la}}
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==Note==
<references/>
Cicerone, Brutus XLIII