Federico Zappino: differenze tra le versioni

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Ispirandosi alla categoria marxiana di [[modo di produzione]], con la quale Marx fa riferimento alla razionalità sociale che presiede all’insieme delle relazioni produttive e all’organizzazione dei mezzi di produzione volti a trasformare le materie naturali in [[Bene|beni]], Federico Zappino sostiene che anche la materia corporea subisce un costante processo di trasformazione in un [[Genere (scienze sociali)|genere]]. Se la razionalità che presiede alla trasformazione delle materie in beni, secondo Marx, è la razionalità capitalistica, per Zappino, la razionalità che presiede alla trasformazione dei corpi in generi è invece la razionalità eterosessuale. Il modo di produzione eterosessuale si esplica dunque attraverso la trasformazione di determinate [[Anatomia|differenze anatomiche]] in principi di [[classificazione]] e [[Gerarchia|gerarchizzazione]] sociale. In base a questa teoria, così come il fine del modo di produzione capitalistico è la riproduzione della società come capitalistica, il "fine" del modo di produzione eterosessuale è la riproduzione della società come eterosessuale, ossia, fondata tanto sul [[binarismo di genere]] quanto sulla disuguaglianza di genere. Di conseguenza, il fine del modo di produzione eterosessuale è la riproduzione della società come ontologicamente diseguale: la produzione costante di uomini e donne dà infatti luogo alla riproduzione costante di rapporti sociali improntati alla disuguaglianza<ref>{{Cita libro|titolo=Federico Zappino, Il modo di produzione eterosessuale. Elementi per una teoria generale, cit., p. 196}}</ref>. E' dunque dal modo di produzione eterosessuale che, in base a questa teoria, dipende la disuguaglianza sociale in quanto tale<ref>{{Cita libro|titolo=Ivi, p. 208}}</ref>.
 
Così inteso, il modo di produzione eterosessuale precede storicamente il [[Capitalismo|modo di produzione capitalistico]], costituendo "il modo di produzione delle risorse simboliche, materiali, soggettive e relazionali da cui il capitalismo necessariamente attinge per dispiegare il proprio dominio"<ref>{{Cita libro|titolo=Federico Zappino, Comunismo queer. Note per una sovversione dell'eterosessualità, Meltemi, 2019}}</ref>. La specificazione della preminenza del modo di produzione eterosessuale su quello capitalistico ha una precisa funzione sia per la teoria politica marxista e per i movimenti [[Anticapitalismo|anticapitalisti]], sia per i [[LGBT|movimenti Lgbt+ e queer]]<ref>{{Cita libro|titolo=Federico Zappino, Un materialismo queer è possibile e altri scritti politici, Mimesis, Milano 2024}}</ref>. Secondo Zappino, infatti, entrambi sarebbero accomunati dal rischio di occultare, naturalizzandola, la posizione strutturale del modo di produzione eterosessuale. I primi, auspicando un superamento del [[capitalismo]] improntato a una concezione delle classi e del rapporto tra [[Struttura del capitale|struttura]] e [[sovrastruttura]] che declassa a questioni "sovrastrutturali" (intese come "culturali", contrapposte in senso deteriore a quelle "economiche") le gerarchie e le diseguaglianze ingenerate dal modo di produzione eterosessuale. I secondi, auspicando invece una trasformazione delle relazioni di genere e sessuali improntata a una concezione liberale e al suo corredo di correttivi formali ([[uguaglianza formale]]; [[Discriminazione|leggi antidiscriminatorie]]), occultandoche cosìelude il carattere sistemico del modo di produzione eterosessuale<ref>{{Cita web|url=https://www.machina-deriveapprodi.com/post/sul-modo-di-produzione-eterosessuale|titolo=Sul modo di produzione eterosessuale|autore=|sito=Machina|data=2020-11-20|lingua=it|accesso=2023-09-21}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.dinamopress.it/news/un-libro-scomodo-fortuna/|titolo=Un libro scomodo, per fortuna|sito=DINAMOpress|data=2019-08-25|lingua=it-IT|accesso=2023-09-21}}</ref>.
 
== Produzione editoriale ==