Giuseppe Di Matteo: differenze tra le versioni

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Il casolare, confiscato alle mafie, è oggi un centro di valorizzazione del territorio e un luogo della memoria e dell’impegno contro le mafie e reca il nome di [[Giardino della Memoria]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ilnuovogiardinodellamemoria.it/esplora/il-nuovo-giardino-della-memoria/|titolo=Il nuovo Giardino della Memoria|sito=Il nuovo giardino della memoria|lingua=it-IT|accesso=2022-04-11}}</ref> A Giuseppe Di Matteo sono dedicati inoltre due presidi antimafia della [[Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie|rete associativa antimafia Libera]] (il primo a [[Saluggia]], in provincia di [[Vercelli]], e il secondo nella [[Valle dello Jato]], in Sicilia)<ref name=":1">{{Cita web|url=https://vivi.libera.it/storie-745-giuseppe_di_matteo|titolo=Giuseppe Di Matteo|sito=vivi.libera.it|accesso=2022-04-11}}</ref> e, in ricordo della sua grande passione per l’equitazione, due centri ippici, uno nel [[Parco dei Nebrodi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.cavallomagazine.it/notizie/dedicato-al-piccolo-giuseppe-di-matteo-il-nuovo-centro-per-il-cavallo-sanfratellano-1-3659392|titolo=Dedicato al piccolo Giuseppe Di Matteo il nuovo centro per il Cavallo Sanfratellano|sito=Cavallo Magazine|data=2018-01-12|lingua=it-IT|accesso=2022-04-11}}</ref> e uno a [[Portella della Ginestra]], anch’esso “sorto sui terreni confiscati”<ref name=":1" /> alla mafia.
 
== :)L’impatto sociale e l’influenza culturale ==
Il sequestro, l’omicidio e lo scioglimento nell’acido del piccolo Giuseppe Di Matteo sono tra i crimini mafiosi ad aver avuto uno dei maggiori impatti sulla società civile, la cultura popolare e la stessa [[Criminalità organizzata|organizzazione criminale]]. Molti sono gli elementi che hanno pesato in tal senso: l’innocenza e la tenera età della vittima, le modalità del rapimento (con il crudele inganno di far credere al bambino di essere stato prelevato per incontrare il padre) e della detenzione (779 giorni in regime di pressoché totale isolamento, in condizioni ambientali, igieniche e alimentari totalmente incompatibili con la vita di un ragazzino nella primissima adolescenza), le manipolazioni e le violenze psicologiche subite dal bambino, la brutalità dello strangolamento, la barbarie della distruzione del corpo e la pochezza morale dimostrata dagli assassini nell’eseguire il delitto.