Monastero di Lispida: differenze tra le versioni

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|Nome = Monastero di Santa Maria di Lispida
|SiglaStato = Italia
|NomeFrazione = Monticelli
|NomeComune = Monselice
|Religione = Cattolica
|DedicatoA = Maria (madre di Gesù)
|Ordine = Agostino, Benedettino, Eremiti Gerolimini
}}
 
Il '''Monastero di Santa Maria di Lispida''' era un complesso religioso che sorgeva nelle immediate vicinanze della località Monticelli, nel comune di [[Monselice]]. Dell'antico complesso rimangono solo alcune murature inglobate nella torre posta vicina all'edificio principale. Conosciuto anche come Villa Italia per aver ospitato il quartier generale del re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]] durante le ultime fasi della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], oggi è denominato Castello di Lispida ed è conosciuto per la sua vocazione vitivinicola, oltre ad offrire spazi per la ricettività turistica, eventi e feste.<ref>{{Cita web|url=https://www.collieuganei.it/castelli/castello-di-lispida/|titolo=Castello di Lispida a Monselice|sito=Colli Euganei|lingua=IT|accesso=2024-05-20}}</ref>
Antico monastero di origini medievali, sorge ai piedi dell'omonimo colle ed è conosciuto anche come Castello di Lispida e Villa Italia.
 
== Storia ==
Abbandonato nel Settecento, venne in seguito acquistato a fine secolo dai conti Corinaldi, i quali lo trasformarono in una vera e propria villa. Durante l'ultimo anno della prima guerra mondiale il castello ospitò il quartier generale del re Vittorio Emanuele III. Restò di proprietà della famiglia Corinaldi fino al 1930, anno in cui venne venduto alla famiglia Sgaravatti dal conte Leopoldo e dalla contessa Maria Nazle, di origini armene scampata dal genocidio.
 
=== La prima fase ===
Il monastero di Santa Maria di Lispida (nella documentazione medievale detto di “Ispida”) ha avuto una lunga e articolata storia durata sei secoli, durante i quali si sono susseguiti diverse comunità religiose.<ref>{{Cita libro|autore=Giannino Carraro|titolo=Insediamenti monastici della riviera euganea (in territorio monselicense) nel Medioevo: S. Giovanni Evangelista di Montericco, S. Michele di Bagnarolo, S. Maria di Lispida, S. Maria di Monte delle Croci|anno=1995|editore=Benedictina|città=Roma|p=26}}</ref>
 
La scarsità di documentazione scritta non permette di individuare con certezza la data e le circostanze della sua fondazione; tuttavia, è possibile far risalire la presenza dei [[Canonici regolari di Sant'Agostino confederati|canonici di Sant' Agostino]] a Lispida fin dall’inizio del [[XII secolo]] quando il vescovo Sinibaldo fece insediare l’ordine dei regolari in molte diocesi di [[Padova]], contribuendo così alla sua diffusione e rinascita.
 
La prima testimonianza documentaria è una bolla di papa [[Papa Eugenio III|Eugenio III]], datata 15 giugno 1150 e indirizzata al [[priore]] Marco e ai suoi frati “ecclesie sancte Marie de Ispida”<ref>{{Cita libro|curatore=Andrea Gloria|titolo=Codice diplomatico padovano: dall'anno 1101 alla pace di Costanza, (25 giugno 1183)|anno=1879|città=Venezia|pp=390-392}}</ref>, un gruppo di canonici regolari che faceva vita comune secondo il regolamento monastico diffuso fra il clero nel XII secolo. La bolla poneva il luogo sotto la speciale protezione della [[Santa Sede]], confermava l’osservanza della regola Agostiniana e il controllo di tutti i beni di cui disponevano, includendo possedimenti della loro chiesa, ma anche donazioni, largizioni o concessioni ricevute. Il papa, inoltre, concesse loro dieci appezzamenti di terra situati sul monte Lispida (di proprietà della Curia romana) in cambio di un solo bisanzio l’anno
 
== Note ==
 
== Bibliografia ==
 
== Voci correlate ==
 
== Collegamenti esterni ==