Cappella Sassetti: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica Etichetta: Link a pagina di disambiguazione |
||
Riga 19:
|Sito =
}}
La '''cappella Sassetti''' è l'ultima cappella del transetto destro della [[Chiesa di Santa Trinita (Firenze)|chiesa di Santa Trinita]] a [[Firenze]]. Conserva un importante ciclo di affreschi con le ''Storie di [[san Francesco d'Assisi]]'' (
==Storia==
Riga 25:
[[File:Ghirlandaio a-pucci-lorenzo-de-medici-f-sassetti 1.jpg|thumb|Francesco Sassetti accanto a Lorenzo de' Medici, affreschi di Domenico Ghirlandaio]]
[[Francesco Sassetti]] era un ricco banchiere, uomo di fiducia della [[famiglia Medici]], per i quali dirigeva il [[Banco Medici]]. Acquistò nel
Sassetti affidò la decorazione all'artista di maggior fama del momento in città, il Ghirlandaio, che realizzò il ciclo di affreschi tra il
La cappella è stata restaurata nel
==Architettura==
La cappella, con l'arco a sesto acuto e le [[Volta a crociera|volte a crociera]], è in stile tipicamente [[gotico]], come tutta la chiesa di Santa Trinita, ma
Alle due pareti laterali, sopra uno zoccolo all'altezza dell'altare, si trovano i sarcofagi in [[pietra di paragone]] di Francesco Sassetti e di sua moglie Nera Corsi, sotto un arco in [[pietra serena]] decorato da bassorilievi e dorature, opera di creazione di [[Giuliano da Sangallo]]. Alle due tombe corrispondono i ritratti dei committenti inginocchiati sulla parete centrale attorno all'altare, che sono ritratti mentre pregano rivolti verso la pala centrale con l{{'}}''[[Adorazione dei pastori (Ghirlandaio)|Adorazione dei pastori]]'', sempre di Ghirlandaio.
Riga 39:
Il ciclo affrescato si dispiega su tre pareti incorniciate da elementi architettonici fittizi. Anche la [[pala d'altare]] su tavola, l{{'}}''[[Adorazione dei pastori (Ghirlandaio)|Adorazione dei pastori]]'', è circondata da un rivestimento marmoreo.
Il tema della decorazione è essenzialmente duplice, ma assimilabile poi, in ultima analisi, a una medesima riflessione sulla vita, la morte e la rinascita.
Ghirlandaio fuse inoltre il tema filosofico-religioso con uno più prettamente storico, cioè immortalare i committenti e la società fiorentina dell'epoca con i ritratti personificati nei vari personaggi delle scene.
Riga 51:
#''Esequie di san Francesco''.
Dal punto di vista dell'iconografia in genere si ritiene che il Ghirlandaio non conoscesse le ''Storie'' della [[Basilica di San Francesco di Assisi]], ma certamente aveva visto quelle della
▲Dal punto di vista dell'iconografia in genere si ritiene che il Ghirlandaio non conoscesse le ''Storie'' della [[Basilica di San Francesco di Assisi]], ma certamente aveva visto quelle della Cappella Bardi in [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]]. Non tutte le scene sono di uguale livello artistico: evidentemente Ghirlandaio curò maggiormente quelle più vicini agli occhi dello spettatore e quelle della parete centrale, maggiormente visibile, lasciando maggiore libertà agli aiuti nelle scene laterali e superiori<ref>Micheletti, cit. pag. 33.</ref>.
===Scene esterne===
[[File:Sassetti chapel august sybil.jpg|thumb|''Augusto e la Sibilla Tiburtina'']]
Sulla parete esterna, sopra l'arco della cappella, si trovano due affreschi facenti parte del ciclo. Le condizioni di conservazione di queste scene è peggiore perché furono scialbate
[[File:Domenico Ghirlandaio - David - WGA08793.jpg|thumb|upright|left|''David'']]
Sopra la continuazione pittorica del pilastro che separa la cappella da quella contigua, con un'iscrizione latina, si trova una figura a monocromo con dorature del ''David'', realizzato con la tecnica della [[grisaille]] e con dorature sui calzari, sulla corazza e sull'armatura, fatta per assomigliare a una statua. L'eroe biblico è armato di spada e della fionda con una pietra, mentre con la mano sinistra regge uno scudo con lo stemma Sassetti. La posa in contrappunto e ai suoi piedi si trova la testa del gigante Golia decapitato. La sua funzione è triplice: oltre a presentare l'ingresso del mausoleo con lo scudo araldico, annuncia, in quanto profeta, la ''Natività'' della pala d'altare, come evidenzia anche l'iscrizione sul piedistallo ("''Saluti patriae et christianae gloriae e[x] s[ententia] s[enatus] p[opulique]''"), e incarna il ruolo del ''defensor civitatis'', avendo egli protetto il suo popolo dalla minaccia del gigante Golia: infatti ha una lunga tradizione nell'iconografia cittadina di Firenze, in quanto simbolo delle libertà cittadine contro le minacce esterne: celebri sono le versioni scultoree [[David (Donatello, bronzo)|di Donatello]] (1440 circa), [[David (Verrocchio)|di Verrocchio]] (1472-1475) e [[David (Michelangelo)|di Michelangelo]] (1501-1504).
L'affresco a forma di [[lunetta]] che si trova sulla cappella ha invece come tema ''Augusto e la Sibilla Tiburtina che annunciano la nascita del
===Volta===
|