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Questa parte è composta da tre sketch distinti non consecutivi; Aldo e Giacomo interpretano due ladri complici che tentano una truffa ai danni di Caterina, anziana e ricchissima signora che vive sola in casa (interpretata da Giovanni con un seno finto), usando il tipico sistema di fingersi emissari di enti vari.
Nel primo spezzone Giacomo si presenta come un dipendente dell'azienda municipale del gas, chiamato ad evacuare il palazzo in cui Caterina abita per una fuga di gas inodore e letale. Caterina non si convince e non lo lascia entrare, allora Giacomo la fa parlare per telefono (usando quello che descrive come un cellulare [[General Packet Radio Service|GPRS]] a comando vocale, in cui è chi chiama a dover fare gli squilli) con il suo capo (Aldo), geometra promosso al ruolo di ingegnere in quell'istante, il quale però commette un grande errore: anziché parlarle della fuga di gas le dice che le è stata avvelenata la falda acquifera. Caterina capisce la truffa e, infuriata, prende un [[fucile]] e spara a
Nel secondo atto Giacomo impersona Padre Alfredo, nuovo sacerdote della [[parrocchia]] locale ed ex missionario a [[Kuala Lampur]], che per superare la reticenza di Caterina la fa parlare al telefono (ancora con il GPRS a comando vocale) con Aldo spacciandolo per don Luigi, il parroco, nominato prima vescovo e poi cardinale nel giro di un minuto. I due lestofanti tuttavia commettono per la seconda volta un grosso errore: mentre Giacomo dice di voler entrare per la benedizione [[Natale|natalizia]] (anche se è quasi [[Pasqua]]), Aldo dichiara che "''l'abdepto''" è un esorcista venuto perché nel [[Sifone (elemento idraulico)|sifone]] del lavandino della signora si sarebbe annidato il [[demonio]]. Caterina capisce l'inganno ed inizia a sparare con il fucile al finto prete.
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