Via Vandelli: differenze tra le versioni

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== Costruzione ==
[[File:Via Vandelli Finestra Vandelli.jpg|upright=1.4|thumb|sinistra|Panorama della via Vandelli con lo sfondo delle Alpi Apuane]]
La costruzione iniziò nel [[1738]] e nel [[1751]] la strada si poteva considerare conclusa.<ref>{{Cita web|url=https://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/ViaVandelli.html|titolo=Via Vandelli|autore=Elena Fani|sito=Istituto e Museo di Storia della Scienza|editore=Itinerari Scientifici in Toscana|data=12 febbraio 2008|accesso=7 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081209120321/https://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/ViaVandelli.html|urlmorto=no}}</ref> Tuttavia, nel seguito, per completare l'opera, lungo la strada vennero costruite stazioni di manutenzione e stazioni di sosta per il cambio e l'abbeveraggio dei cavalli, ostelli, piazzole per lo scarico ed il carico delle merci, guardine per i militi addetti al presidio ed al pagamento dei [[pedaggio|pedaggi]], ecc.: si era di fatto giunti ad avere la prima strada italiana carrozzabile logisticamente gestita che si inerpicava lungo i fianchi scoscesi delle montagne.
 
La strada aveva numerose diramazioni che servivano per collegare piccole località, fabbriche, cave di pietra e di marmo e miniere di ferro. Una ampia piazzola ottenuta dall'intaglio della roccia, utile per la gestione logistica delle merci in transito e ubicata lungo il tratto massese del percorso, prende ancora il nome di ''Finestra Vandelli''. Gli sbancamenti vennero realizzati facendo ampio uso di [[esplosivo|esplosivi]], ed i tratti montani più difficoltosi o ripidi furono realizzati con murate di sassi posti a secco impiegando le tecniche innovative del Vandelli e la perizia delle maestranze specializzate piemontesi. I materiali da costruzione erano quindi riconducibili a quelli reperibili negli stessi luoghi, [[pietra|pietre]] e [[legname]], a cui vennero aggiunte reti di ferro.