Carlo Rosselli: differenze tra le versioni
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Tornato in Italia in ottobre, grazie anche ai buoni uffici di Salvemini, si impiegò come assistente volontario nella Facoltà di economia dell'[[Università commerciale Luigi Bocconi|Università Bocconi]] a [[Milano]], dove trasferì il suo domicilio. Proseguì la sua collaborazione alla «''Critica Sociale''» di Turati: in novembre vi pubblicò un articolo, invitando il Partito socialista a rompere con il marxismo, che egli giudicava espressione di «cieco e tortuoso dogmatismo», per mettersi piuttosto sulla linea di un «sano empirismo all'inglese».
Nel febbraio del [[1924]], inaugurò la sua collaborazione con la rivista della Federazione giovanile del PSU, «Libertà», scrivendo proprio un articolo sul movimento laburista inglese. Pochi mesi dopo il [[
Rosselli sperava invano che in Italia si costituisse una seria opposizione antifascista moderata in grado di offrire un'alternativa politica alla borghesia che guarda con simpatia al fascismo: una di queste avrebbe potuto essere l'[[Unione Nazionale (Italia)|Unione democratica nazionale]] di [[Giovanni Amendola]], alla quale aderì il fratello Nello.
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