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{{Infobox nave
|Categoria = incrociatore
|Nome = ''Vladimir Monomach''
|Immagine = Vladimir_Monomakh_cruiser_01.jpg
|Didascalia = La ''Vladimir Monomakh'' dopo i lavori del 1892–93
|Bandiera = Naval ensign of Russia.svg
|Tipo = [[Incrociatore corazzato]]
|In_servizio_con = [[Marina Imperiale Russa]]
|Cantiere = Cantieri del Baltico, [[San Pietroburgo]], Russia
|Impostazione = 22 febbraio 1881
|Varo = 22 ottobre 1882
|Completamento = 13 luglio 1883
|Costo_originale = 3 348 847 [[rubli]]
|Radiazione = 28 settembre 1905
|Destino_finale = Autoaffondata durante la [[battaglia di Tsushima]]
|Dislocamento = 5 683 t
|Lunghezza = 90,3
|Larghezza = 15,85
|Pescaggio = 8
|Propulsione = '''Potenza installata''': 5 200 kW<br/>
6 caldaie cilindriche<br/>
2 motori a vapore compound<br/>
2 eliche
|Velocità = 15,2
|Autonomia_distanza = 6200
|Autonomia_velocità = 10
|Equipaggio = 591
|Armamento = 4 cannoni singoli da 203 mm <br/>
12 cannoni singoli da 152 mm<br/>
4 cannoni singoli da 9 lb<br/>
10 cannoni Hotchkiss singoli <br/>
3 tubi lanciasiluri da 381 mm (sopra il galleggiamento)
|Corazzatura = Corazza a strati<br/>
Cintura: 229–121 mm<br/>
Ponte: 76 mm<br/>
Batteria: 76–102 mm
}}
 
Il '''''Vladimir Monomach''''' (Russo: Владимир Мономах) fu un [[incrociatore corazzato]] costruito per la [[Rossijskij Imperatorskij Flot|Marina Imperiale Russa]] durante gli [[Anni 1880|anni 80 del XIX secolo]]. La nave fu battezzata col nome di [[Vladimir II di Kiev|Vladimir II Monomach]], [[Gran Principi di Kiev|Gran Principe di Kiev]]. Passò la maggior parte del suo servisio in [[Estremo Oriente]], anche se si trovava nel [[Mar Baltico]] allo scoppio della [[guerra russo-giapponese]], nel 1904. Il ''Vladimir Monomach'' fu assegnato alla [[Terza Squadra del Pacifico]] e partecipò alla [[battaglia di Tsushima]] nel maggio 1905. Aveva il compito di proteggere i trasporti russi e non fu ingaggiata pesantemente durante la porzione diurna della battaglia. La nave fu silurata nella notte e la mattina seguente fu autoaffondata dal capitano per evitarne la cattura.
 
== Progetto e descrizione ==
La ''Vladimir Monomach'' fu classificata come [[Fregata (nave)|fregata]] semicorazzata ed era una versione migliorata della precedente ''[[Minin (incrociatore)|Minin]]''. La nave fu progettata con una grande autonomia operativa e con un'alta velocità per facilitare il suo ruolo d'attacco del commercio, scappando dalle navi da guerra avversarie. Era organizzata come una [[Corazzata a ridotto|corazzata a ridotto centrale]], con l'armamento concentrato a mezza nave. La nave dallo scafo in ferro aveva un rostro ed era ricoperta di legno e di rame per ridurre le incostrazioni. Lo scafo era diviso da 10 paratie stagne trasversali e aveva un doppio fondo profondo 1. 73 m. L'equipaggio era composto da 550 tra ufficiali e marinai. Aveva una lunghezza fuori tutto di 93.8 m, una larghezza di 15.8 m e un'immersione di progetto di 7.6 m. Il dislocamento era di 5683 t a pieno carico.
 
La nave aveva due [[Motore a vapore|motori a vapore]] compound verticali, ognuno collegato ad un'elica a quattro pale in bronzo-manganese da 5.5 m. Il vapore era prodotto da sei [[Generatore di vapore|caldaie cilindriche]] alla pressione di 70 [[Psi (unità di misura)|psi]]. I motori produssero una potenza indicata di 5253 kW durante le prove in mare, che permettevano alla nave una velocità massima di 15.8 [[Nodo (unità di misura)|nodi]]. La nave trasportava 910 t di [[carbone]] che gli permettevano un'autonomia di 6200 [[Miglio nautico|miglia nautiche]] alla velocità di 10 nodi. Era armata a nave, con tre alberi, e aveva un'area velica totale di 2400 m<sup>2</sup>. Per ridurre la resistenza durante la navigazione a vela i [[Fumaiolo|fumaioli]] erano retrattili.
 
Il ''Vladimir Monomach'' era armato con quattro cannoni da 203 mm, uno su ogni angolo della batteria che sporgevano dai lati dello scafo. Tra questi cannoni erano montati otto dei dodici [[Cannone navale 152/35 1877|cannoni 152/35]], nella batteria centrale, mentre i restanti quattro erano al difuori della batteria alle estremità della nave. La difesa anti [[torpediniera]] consisteva in quattro cannoni da 9 libbre e 10 [[Hotchkiss 47 mm|cannoni Hotchkiss]]. La nave aveva anche tre [[Tubo lanciasiluri|tubi lanciasiluri]] da 381 mm.
 
La [[cintura corazzata]] al galleggiamento era composta da una corazzatura composita e si estendeva per tutta la lunghezza della nave. Era spessa 152 mm a mezza nave ma si riduceva a 114 mm alle estremità. Si estendeva per o,6 m sopra il galleggiamento e 1.2 m sotto. Paratie trasversali da 76-102 mm proteggevano i cannoni nella batteria. Le sporgenze dei cannoni da 203 mm avevano lo stesso spessore. Il ponte protetto era spesso 13 mm.
 
== Servizio ==
La costruzione del ''Vladimir Monomach'' iniziò il 22 febbraio 1881 al cantiere navale del Baltico a [[San Pietroburgo]], anche se la cerimonia formale per la posa della chiglia non fu tenuta fino al 21 maggio. Fu varata il 22 ottobre 1882 e completata il 13 luglio 1883. Il costo totale della nave fu di 3348847 [[Rublo|rubli]]. Anche se fu il secondo incrociatore della [[Classe Dmitrij Donskoj|classe ''Dmitrij Donskoj'']] ad essere impostato, il ''Vladimir Monomach'' fu completato per primo. A causa di costanti cambi durante la costruzione il progetto di entrambe le navi divergeva considerabilmente al momento del completamento. La nave fu chiamata così in onore di Vladimir II Monomach, Gran Principe di Kiev.
 
L'11 ottobre 1884 il ''Vladimir Monomach'' iniziò un viaggio tranquillo dal [[Mar Baltico|Baltico]] all'[[Estremo Oriente]]. Fece visita ai porti di [[Kristiansand]], in [[Norvegia]], e [[Isola di Portland|Portland]], in [[Inghilterra]], prima di raggiungere [[Malta]] il 25 novembre. La nave spese la maggior parte delle seguenti sei settimane in acque greche, prima di arrvare a [[Porto Said]], in [[Egitto]], il 12 gennaio 1885 per attraversare il [[canale di Suez]]. Il ''Vladimir Monomach'' incontrò lì la [[Nave da battaglia|corazzata]] britannica [[HMS Agamemnon (1879)|HMS ''Agamemnon'']] e fu scortata fino in Giappone, dato che quell'anno le tensioni stavano aumentando tra Regno Unito e Russia. La nave arrivò a Nagasaki nel marzo 1885 e fu nominata ammiraglia della flotta russa del Pacifico sotto il [[retroammiraglio]] A.E. Kroun. Basata a [[Vladivostok]], normalmente passò l'inverno in acque più calde. Per esempio, tra il novembre 1885 e il marzo 1886 il ''Vladimir Monomach'' visitò [[Manila]], [[Singapore]], [[Hong Kong]], [[Batavia (Indie orientali olandesi)|Batavia]] e [[Penang]]. Nel 1887 tornò a [[Kronštadt|Kronstadt]] e nel 1888 fu raddobbata.
 
Il ''Vladimir Monomach'' lasciò Kronstadt il 6 novembre 1889 alla volta del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], dove rimase l'anno successivo. Prese parte alla scorta ufficiale per il viaggio dello [[zarevic]] [[Nicola II di Russia|Nicola]] in Estremo Oriente. Lo zaveric viaggiò a bordo del ''[[Pamjat' Azova (incrociatore)|Pamiat Azova]],'' mentre il ''Vladimir Monomach'' si occupava della protezione. Le due navi raggiunsero Singapore il 2 marzo 1891 e Vladivostok il 23 maggio. Una volta lì il capitano [[Oskar Stark]] fu nominato comandante della nave e il ''Vladimir Monomach'' fu in riparazione fino ad agosto. Passò l'inverno a [[Nagasaki]], partendo per l'Europa nell'aprile successivo e raggiungendo Kronstadt in agosto, dove fu minuziosamente rimodernata, iniziando il 22 settembre. Il pesante armo velico fu rimpiazzato da tre alberi di segnalazione, i fumaioli furono fissati e le caldaie migliorate. Il 13 febbraio 1892 il ''Vladimir Monomach'' fu riclassificato come incrociatore di prima classe.
 
Il 2 ottobre 1894 la nave, ora sotto il comando del capitano [[Zinovij Petrovič Rožestvenskij|Zinovij Rozhestvenskyij]], fece ritorno nel Mediterraneo. In vista della [[prima guerra sino-giapponese]] del 1894-95, il consiglio dei ministri russo ordinò il 1 febbraio 1895 che la squadra del Mediterraneo rinforzasse la seconda squadra del Pacifico. La nave raggiunse il [[Treaty ports|treaty port]] cinese di [[Yantai|Chihfu]] il 16 aprile e il 13 maggio divenne l'ammiraglia del retroammiraglio [[Evgenij Ivanovič Alekseev|Evgenij Ivanovich Alekseev]], secondo in comando della [[Flotta del Pacifico]]. Il ''Vladimir Monomach'' rimase a Chihfu fino alla fine dell'anno, prima di partire per Vladivostok e poi per [[Kōbe|Kobe]] nel gennaio 1896.
 
La nave rimase lì solo per breve tempo prima che le venisse ordinato di tornare a Kronstadt per un riammodernamento radicale. I suoi obsoleti cannoni da 203 e 152 mm furono rimpiazzati da 5 nuovi cannoni 152/45 e da 6 [[Cannone Canet|cannoni Canet]] da 120 mm. Le sei caldaie originali della nave furono rimpiazzate da una dozzina di caldaie cilindriche.
 
Il ''Vladimir Monomach'' fu ritrasferito alla Flotta del Pacifico nel novembre 1897 e raggiunse Nagasaki nel febbraio 1898. Dopo che il [[Triplice Intervento]] espulse i giapponesi da [[Lüshunkou|Port Arthur]], il ''Vladimir Monomach'' fu parte delle forza russa che in seguito occupò il porto strategico. Nel giugno 1900 trasportò le truppe per la soppressione della [[rivolta dei Boxer]]. Nel settembre 1900, al suo ritorno a Port Arthur, speronò accidentalmente e affonsò il mercantile ''Crown of Aragon''. Nel dicembre 1901 si ritrovò con il ''Dmitrij Donskoj'' a Hong Kong e le due navi tornarono nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez. Il ''Vladimir Monomach'' rimase nel Mediterraneo fino all'agosto 1902 e raggiunse Kronstadt in ottobre. Tra il 1903 e il 1904 alcuni dei suoi cannoni Hotchkiss da 47 mm furono rimpiazzati da cannoni da 75 mm.
 
=== Guerra russo giapponese ===
Nel febbraio 1905 il ''Vladimir Monomach'' fu assegnato alla [[terza squadra del Pacifico]], che fu mandata a rinforzare la [[Seconda squadra del Pacifico|seconda squadra]] dell'ammiraglio Zinovij Rozhestvenskij. La formazione transitò attraverso il canale di Suez e si unì alla seconda squadra nella [[baia di Cam Ranh]], nell'[[Indocina francese]], il 14 maggio 1905, dove fu assegnata alla divisione incrociatori del retroammiraglio [[Oskar Enkvist]].
 
Durante la decisiva battaglia di Tsushima del 27 maggio 1905 il ''Vladimir Monomach'' era posizionato sul lato destro della linea di battaglia russa, a guardia dei trasportie quindi evitò la merea di colpì che si riversò su altre navi russe, anche se ingaggiò l'incrociatore giapponese [[Izumi (incrociatore)|''Izumi'']]. La nave giapponese fu colpita diverse volte e allontanata, pur abendo perso solo tre marinai e avendone 7 feriti. Il ''Vladimir Monomach'' fu anche colpito più volte e uno dei cannoni da 120 mm fu distrutto insieme ai suoi serventi. Il colpo più pericoloso fu quello di un proietto che esplose sopra il paranco per i colpi da 152 mm, appiccando un incendio alle munizioni. Il pronto allagamento della polveriera evitò l'esplosione.
 
Quando scese la notte le [[Torpediniera|torpediniere]] giapponesi ingaggiarono le navi russe sopravvissute e l'incrociatore dichiarò di averne affondata una alle 20:25. Il ''Vladimir Monomach'', confondendo uno degli attaccanti per un cacciatorpediniere russo, fu colpito attorno alle 20:40 da un singlo siluro che trapassò lo scafo vicino al carbonile numero 2. La torpediniera fu poi affondata. Il danno era severo ma l'equipaggio riuscì a tenere la nave a galla e i motori operativi, anche se continuava a prendere acqua. La mattina dopo, comunque, il ''Vladimir Monomach'' si diresse verso l'[[Tsushima (isola)|Isola di Tsushima]] ed iniziò a scaricare i feriti sulle lance di salvataggio. Il capitano Vladimir Aleksandrovich Popov diede l'ordine di abbandonare la nave e ordinò di aprire tutte le prese a mare per autoaffondare la nave piuttosto che arrendersi ai giapponesi. La nave affondò alla 10:20 e l'equipaggio fu catturato dagli incrociatori ausiliari giapponesi [[SS Sado Maru|SS ''Sado Maru'']] e [[SS Manchu Maru|SS ''Manchu Maru'']]. Il ''Vladimir Monomach'' fu ufficialmente rimosso dalla lista della marina il 28 settembre 1905.
 
== Bibliografia ==
*Alliluev, A. A. (2006). ''Polubronenosnye fregaty tipa "Dmitriĭ Donskoĭ", 1881–1905'' (in Russo). San Pietroburgo: Izdatelʹ R.R. Munirov.
*Campbell, N. J. M. (1979). "Russia". In Chesneau, Roger & Kolesnik, Eugene M. ''Conway's All the World's Fighting Ships 1860–1905''. New York: Mayflower Books. pp. 170–217. <nowiki>ISBN 0-8317-0302-4</nowiki>.
*Silverstone, Paul H. (1984). ''Directory of the World's Capital Ships''. New York: Hippocrene Books. <nowiki>ISBN 0-88254-979-0</nowiki>.
*Watts, Anthony J. (1990). ''The Imperial Russian Navy''. Londra: Arms and Armour. <nowiki>ISBN 0-85368-912-1</nowiki>.
*Wright, Christopher C. (1976). "Imperial Russian Cruisers, Part 3". ''Warship International''. Toledo, Ohio: International Naval Research Organization. '''XIII''' (2): 123–47.
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|Categoria = incrociatore