Basilio Leto: differenze tra le versioni

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Celebrò il secondo sinodo diocesano nel 1882, in cui fra gli altri provvedimenti approvò un'associazione di preti diocesani che si dedicavano alla predicazione di missioni nelle parrocchie.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Uomini tempi e ambienti operai che hanno preparato Oreste Fontanella'', Biella, 1985, p. 368-378</ref>
 
Pur pastore di una diocesi che per via dell'industrializzazione era attraversata dal [[movimento operaio]], dimostrò una certa ostilità, soprattutto con la proibizione per le bandiere operaie di entrare in chiesa.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Giovanni Pietro Losana (1789-1873)'', Biella, 2006, p. 213</ref> Quest'atto segnerà la rottura fra i cattolici e la grande maggioranza del movimento operaio, che espresse tendenze [[Giuseppe Mazzini|mazziniane]], [[Socialismo|socialiste]] e anche apertamente [[Anticlericalismo|anticlericali]]. ''Biella Cattolica'', il giornale diocesano, sospettava le società operaie di essere inclini alla [[massoneria]] e le considerava in contrapposizione con le antiche confraternite religiose, che avevano anche scopi di mutuo soccorso. Secondo il diritto canonico potevano entrare in chiesa soltanto le bandiere e gli stendardi che erano stati benedetti e si potevano benedire solo quelle insegne che avevano simboli religiosi o appartenevano a confraternite erette canonicamente. Gli operai reclamano la benedizione, facendo leva sulla bontà dei fini civili delle loro società, in una testimonianza della crescente secolarizzazione e nel contempo di una volontà di non essere esclusi dalla chiesa, ai cui precetti e soprattutto alla carità e al soccorso fraterno si richiamano.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Giovanni Pietro Losana (1789-1873)'', Biella, 2006, pp. 272, 378</ref><ref>Angelo Stefano Bessone, ''Uomini tempi e ambienti operai che hanno preparato Oreste Fontanella'', Biella, 1985, pp. 237-240, 368-370</ref><ref>Angelo Stefano Bessone, ''Il giansenismo nel Biellese'', Biella, 1978, pp. 282-283</ref> La questione delle bandiere si trascinò a lungo: nel 1895 sarà indetto a [[Mosso (Valdilana)|Mosso]] un congresso per le bandiere, in cui gli interventi saranno ispirati a un anticlericalismo lampante. Al congresso seguiranno l'astensione dalla partecipazione ai funerali religiosi e le prime sepolture civili, in cui gli operai accompagneranno al cimitero le salme dei soci, con le bandiere e le bande musicali, ma senza l'intervento del clero.<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Uomini tempi e ambienti operai che hanno preparato Oreste Fontanella'', Biella, 1985, pp. 246-253</ref>
 
Promosse l'attività sociale dell'[[Opera dei congressi e dei comitati cattolici|Opera dei Congressi]], la cui delegazione diocesana biellese fu costituita nel 1878,<ref>{{Cita web|url=https://www.tesionline.it/tesi/preview/occupanti-tedeschi-fascisti-repubblicani-e-movimento-partigiano-una-mediazione-cattolica-a-biella-il-caso-di-radio-baita/53107/7|titolo=Occupanti tedeschi, fascisti repubblicani e movimento partigiano: una mediazione cattolica a Biella. Il caso di radio Baita.}}</ref> con cui volle rilanciare l'associazionismo cattolico, per contrastare l'ascendente delle società operaie di ispirazione laica e anticlericale: durante il suo episcopato furono fondate la Società operaia di mutuo soccorso di Santo Stefano di Biella e la Società operaia di Sant'Anna del [[Piazzo (Biella)|Piazzo]].<ref>Angelo Stefano Bessone, ''Il giansenismo nel Biellese'', Biella, 1978, p. 285</ref>