Isaac Newton: differenze tra le versioni

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Ottica: Modello corpuscolare di Newton ed evoluzioni successive
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Newton analizzò anche quelli che oggi sono detti [[anelli di Newton]] (descritti anche da [[Robert Hooke]] nella sua ''Micrographia'' del [[1664]]) e concluse che gli aloni colorati che si vedevano nei telescopi di allora fossero dovuti alla [[rifrazione]] della luce bianca (fenomeno chiamato [[aberrazione cromatica]]). Per ovviare a questo problema Newton costruì un [[telescopio riflettore]] che usa un grande specchio concavo per far convergere i raggi luminosi in un altro specchietto più piccolo inclinato di 45° così che esso li diriga nell'oculare. Per via dello [[specchio]] concavo l'immagine dell'oggetto è notevolmente ingrandita senza la benché minima aberrazione cromatica. Newton stesso costruì degli esemplari di questo [[telescopio]] che risultarono più piccoli e potenti degli altri telescopi di allora.
 
Più complesse furono le teorie che azzardò perPer spiegare i fenomeni luminosi secondosuppose le qualiche nello spazio erafosse diffusa una sostanza "finissima", chiamata l'[[Etere (fisica)|etere]]. Secondo Newton la luce avrebbe riscaldato l'etere facendolo vibrare mentre esso avrebbe rifratto la luce. Aggiunse che la luce avrebbe subito accelerazioni e decelerazioni per via delle variazioni di densità di questo mezzo. Alle variazioni di densità di questo presunto etere Newton attribuiva anche la gravità. Tuttavia, non essendo sicuro di questa supposizione, non si espresse mai pubblicamente in proposito. I riferimenti all'etere sono però sporadici e Newton non vi fece mai riferimento come ad un componente della struttura dell'universo.
 
Secondo Newton la luce era formata da corpuscoli di dimensioni diverse, a cui corrispondevano i diversi colori della luce. La tesi corpuscolare newtoniana fu prevalente per tutto il '700, ma venne progressivamente abbandonata nel corso dell'800 in favore della teoria ondulatoria, originariamente formulata da [[Christiaan Huygens|Huygens]]. L'[[Interazione elettromagnetica |elettromagnetismo]] di [[James Clerk Maxwell|Maxwell]] segnò la definitiva affermazione del modello ondulatorio nell'ambito della [[fisica classica]]. Einstein introdusse nel 1905 il quanto di luce, una particella priva di massa oggi nota in [[meccanica quantistica]] col nome di [[fotoni|fotone]], come costituente microscopico della luce. Le sue proprietà, che si discostano notevolmente da quelle di una particella classica, sono descritte dall'[[elettrodinamica quantistica]]. A seconda delle condizioni specifiche, nel contesto del [[dualismo onda-particella]], la luce viene oggi descritta o come una [[radiazione elettromagnetica]] o come un fascio di fotoni.
Secondo Newton, la luce era formata da corpuscoli. Dopo che vari esperimenti ne accertarono la natura ondulatoria, le sue ipotesi furono abbandonate e si preferirono quelle di Hooke e [[Christiaan Huygens|Huygens]]. Oggi tuttavia la [[meccanica quantistica]] parla di [[dualismo onda-particella]], anche se il modello di [[fotoni|fotone]] accettato dalla scienza moderna si discosta notevolmente dal modello corpuscolare di Newton.
 
== Pensiero filosofico ==