Processo di Norimberga: differenze tra le versioni
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Il metodo con il quale si è sviluppato il processo e la scelta degli uomini chiamati a giudicare i crimini di guerra sono stati messi in dubbio da alcune importanti personalità, tra cui il giurista [[Hans Kelsen]], il quale, favorevole comunque ad un processo per punire i crimini nazisti, sollevò perplessità sulla composizione della Corte:
{{Citazione|Possono esserci pochi dubbi che una corte internazionale sia molto più adatta per questo compito che una corte nazionale civile o militare. Solo una corte costituita da un trattato internazionale del quale non solo i vincitori ma anche gli stati sconfitti siano parti contraenti non incontrerà quelle difficoltà con cui dovrà confrontarsi una corte nazionale.|H. Kelsen, ''Peace through Law'', Chapel Hill, 1944, p. 111}}
Il Giudice capo della Corte suprema degli Stati Uniti [[Harlan Fiske Stone]] definì il processo "una frode", asserendo che il rappresentante statunitense della pubblica accusa, [[Robert Houghwout Jackson]], non stava procedendo secondo i dettami della legge.<ref>'Harlan Fiske Stone: Pillar of the Law', Alpheus T. Mason, (New York: Viking, 1956)</ref> Lo stesso Jackson in una lettera dell'ottobre [[1945]] al presidente [[Harry S. Truman]] affermò riguardo agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]:<ref>David Luban, "Legal Modernism", Univ of Michigan Press, 1994. ISBN 978-0-472-10380-5 pp. 360,361</ref><ref>{{Cita web
{{Citazione|Hanno fatto o stanno facendo alcune delle cose per cui stiamo condannando i tedeschi. I francesi stanno decisamente violando la convenzione di Ginevra nel trattamento dei prigionieri di guerra, tanto che il nostro comando sta riprendendosi i prigionieri inviati a loro. Stiamo condannando il saccheggio e i nostri Alleati lo stanno praticando. Diciamo che la guerra aggressiva è un crimine e uno dei nostri alleati proclama la sovranità sui [[Paesi baltici]] basandosi su nessun diritto eccetto quello di conquista.}}▼
{{Citazione|Anche se questo argomento può suonare attraente in teoria, esso ignora il fatto che va contro l'amministrazione della legge di qualsiasi nazione. Se fosse vero, nessuna spia potrebbe avere un processo legittimo, perché il suo caso è sempre trattato da giudici che rappresentano la nazione nemica. Eppure nessuno in questi casi ha mai sostenuto che era necessario chiamare una giuria neutrale. I prigionieri avevano il diritto di chiedere che i loro giudici fossero equi, ma non che fossero neutrali. Come fece notare Lord Writ, lo stesso principio è applicabile alla legge criminale ordinaria perché "un ladro non può lamentarsi per essere giudicato da una giuria di cittadini onesti".|''The Legality of the Nuremberg Trials'', Juridical Review, aprile 1946}}▼
A compromettere ancora la credibilità del processo fu il fatto che il principale giudice sovietico, [[Iona Timofeevič Nikitčenko|Iona Nikitchenko]], anni prima aveva partecipato ai processi sommari delle [[Grandi purghe]]. Uno dei capi d'accusa riguardava la firma del [[patto Molotov-Ribbentrop]], giudicato un progetto di guerra aggressiva, ma l'[[Unione Sovietica]] non venne processata al pari della Germania per l'adesione al patto.<ref>Bauer, Eddy, ''The Marshall Cavendish Illustrated Encyclopedia of World War II, Volume 22'', New York: Marshall Cavendish Corporation, 1972, p. 3071.</ref>
Seppur con minore risonanza, anche nel corso del processo qualcuno contestò la legittimità dello stesso: l'avvocato difensore di Göring, [[Otto Stahmer]], invocò il principio ''[[nullum crimen, nulla poena sine praevia lege poenali]]'', il quale non ammette l'emanazione di leggi retroattive, negando inoltre ai vincitori il diritto di processare i vinti. L'obiezione fu respinta, poiché i giudici considerarono i [[crimine di guerra|crimini di guerra]], i [[crimine contro l'umanità|crimini contro l'umanità]] e i [[crimini contro la pace]] come violazione di leggi internazionali già esistenti ([[Convenzioni dell'Aia del 1899 e del 1907|convenzioni dell'Aia]], [[convenzioni di Ginevra]] e [[patto Briand-Kellogg]]). L'obiezione che alcuni di questi trattati non vincolavano le [[potenze dell'Asse]] perché costoro non li avevano ratificati<ref>[http://www.yale.edu/lawweb/avalon/imt/proc/judlawre.htm Judgement: The Law Relating to War Crimes and Crimes Against Humanity] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160908231902/http://www.yale.edu/lawweb/avalon/imt/proc/judlawre.htm |date=8 settembre 2016 }} in the [[Avalon Project]] archive at [[Yale Law School]]</ref> fu respinta con la motivazione che se una convenzione internazionale viene ratificata da un dato numero di Stati per un periodo ragionevolmente lungo, detta convenzione può considerarsi vincolante per ogni nazione e non solo per coloro che l'hanno ratificata (tale assunto divide ancora oggi sostenitori e critici).▼
▲Il Giudice capo della Corte suprema degli Stati Uniti [[Harlan Fiske Stone]] definì il processo "una frode", asserendo che il rappresentante statunitense della pubblica accusa, [[Robert Houghwout Jackson]], non stava procedendo secondo i dettami della legge.<ref>'Harlan Fiske Stone: Pillar of the Law', Alpheus T. Mason, (New York: Viking, 1956)</ref> Lo stesso Jackson in una lettera dell'ottobre [[1945]] al presidente [[Harry S. Truman]] affermò riguardo agli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]:<ref>David Luban, "Legal Modernism", Univ of Michigan Press, 1994. ISBN 978-0-472-10380-5 pp. 360,361</ref><ref>{{Cita web|titolo=The Legacy of Nuremberg|url=http://www.pbs.org/wgbh/amex/nuremberg/peopleevents/e_warcrimes.html|editore=PBS Online / WGBH|accesso=23 novembre 2011|data=1º marzo 2006}}</ref>
Circa la necessità di una composizione comprensiva di giudici nominati dagli stati sconfitti il professor Al Goodheart dell'[[Università di Oxford]] obiettò:
▲{{Citazione|Hanno fatto o stanno facendo alcune delle cose per cui stiamo condannando i tedeschi. I francesi stanno decisamente violando la convenzione di Ginevra nel trattamento dei prigionieri di guerra, tanto che il nostro comando sta riprendendosi i prigionieri inviati a loro. Stiamo condannando il saccheggio e i nostri Alleati lo stanno praticando. Diciamo che la guerra aggressiva è un crimine e uno dei nostri alleati proclama la sovranità sui [[Paesi baltici]] basandosi su nessun diritto eccetto quello di conquista.}}
▲{{Citazione|Anche se questo argomento può suonare attraente in teoria, esso ignora il fatto che va contro l'amministrazione della legge di qualsiasi nazione. Se fosse vero, nessuna spia potrebbe avere un processo legittimo, perché il suo caso è sempre trattato da giudici che rappresentano la nazione nemica. Eppure nessuno in questi casi ha mai sostenuto che era necessario chiamare una giuria neutrale. I prigionieri avevano il diritto di chiedere che i loro giudici fossero equi, ma non che fossero neutrali. Come fece notare Lord Writ, lo stesso principio è applicabile alla legge criminale ordinaria perché "un ladro non può lamentarsi per essere giudicato da una giuria di cittadini onesti".|''The Legality of the Nuremberg Trials'', Juridical Review, aprile 1946}}
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▲A compromettere ancora la credibilità del processo fu il fatto che il principale giudice sovietico, [[Iona Timofeevič Nikitčenko|Iona Nikitchenko]], anni prima aveva partecipato ai processi sommari delle [[Grandi purghe]]. Uno dei capi d'accusa riguardava la firma del [[patto Molotov-Ribbentrop]], giudicato un progetto di guerra aggressiva, ma l'[[Unione Sovietica]] non venne processata al pari della Germania per l'adesione al patto.<ref>Bauer, Eddy, ''The Marshall Cavendish Illustrated Encyclopedia of World War II, Volume 22'', New York: Marshall Cavendish Corporation, 1972, p. 3071.</ref> Inoltre, i processi vennero condotti in base a delle proprie regole di prova; gli atti d'accusa vennero creati ''[[Ex post|ex post facto]]'' e non erano basati sulle leggi di nessuna nazione,<ref>{{cita libro|titolo=Paper of Jonathan Graubart|nome=Jonathan|cognome=Graubart|editore=San Diego State University, Political Science Department|url=http://www.allacademic.com//meta/p_mla_apa_research_citation/2/5/1/1/4/pages251148/p251148-1.php|anno=2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110430153120/http://www.allacademic.com//meta/p_mla_apa_research_citation/2/5/1/1/4/pages251148/p251148-1.php|dataarchivio=30 aprile 2011}}</ref> non veniva accettata la difesa ''[[tu quoque]]'' e prevalse la "giustizia dei vincitori"<ref>{{cita libro|url=http://www.versobooks.com/books/tuvwxyz/xyz-titles/zolo_d_victors_justice.shtml|titolo=Victors' Justice|anno=2009|nome=Danilo|cognome=Zolo|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100813121422/http://www.versobooks.com/books/tuvwxyz/xyz-titles/zolo_d_victors_justice.shtml|dataarchivio=13 agosto 2010}}</ref>.
== Influenza sullo sviluppo del diritto penale internazionale ==
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