Almè: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Ponte di Lemine}}
 
Questa favorì notevolmente la trasformazione del sito da postazione militare a centro demico, rinominato quindi ''pagus Lemennis''. Altri sono i resti del periodo romano, tra cui spicca un'incisione su pietra, attualmente conservata presso il [[Museo archeologico di Bergamo]], recante la seguente iscrizione:
{{Citazione|''Martia lis reburri V.S.L.M. – P.F. et hygia Silvano''}}
 
Con il termine dell'impero romano il territorio visse un periodo di scarsa antropizzazione, terminato con l'arrivo della popolazione dei [[Longobardi]] nel [[VI secolo]], che diede vita alla ''curtis lemennis'', inserita nel [[ducato di Bergamo]].
 
A questa popolazione subentrarono, a partire dall'[[VIII secolo]], i [[Franchi]], con i quali Lemine diventò un [[beneficium]] entrando nell'ordinamento e nel [[Feudalesimo|costume feudale]]. Inizialmente i territori vennero dati in feudo ai conti [[Gisalbertini di Bergamo]], a cui subentrò il vescovo di Bergamo, il quale in seguito li diede in gestione ai monaci della [[valle di Astino]], come citato in documenti del [[1234]].
 
Il toponimo ebbe a formarsi in questi anni derivante dal nome della zona, ''Lemine'', poi diventato ''Lemen in Plano'' e successivamente abbreviato in ''Almè''.
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In quegli anni il borgo di Almè vide un progressivo ma inesorabile declino, e la sua importanza andò scemando già nel [[XIV secolo]], dovuta al sempre minore utilizzo della strada per Lecco, favorita dal crollo del ponte della regina, avvenuto nel [[1493]].
 
Poco interessato dai regimi che si susseguirono nella provincia di Bergamo, passò alla [[Repubblica di Venezia]] nel [[XV secolo]], con la quale terminarono gli scontri tra fazioni avverse, alla [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]], al [[Regno Lombardo-Veneto]] nel [[1815]] ed infine al [[Regno d'Italia]] nel [[1859]], durante i quali venne più volte unito amministrativamente al vicino paese di [[Villa d'Almè]], l'ultima delle quali avvenuta nel [[1927]], con la definitiva autonomia sopraggiunta soltanto nel [[1948]].
 
[[File:Almè railway station.jpg|thumb|La vecchia stazione di Almè]]
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Infine degne di nota sono Villa Carnazzi e Villa Odoni-Mismetti, costruzioni signorili risalenti al [[XVIII secolo]].
 
Il progetto della Piazza San Fermo è stato reallizzatorealizzato nel 2006 in lastre di serpentino con nove tonalità di verde.
 
==Società==