Mátyás Rákosi: differenze tra le versioni

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Il 21 giugno [[1941]] l'Ungheria entrò come alleata dei [[nazismo|nazisti]] nella [[seconda guerra mondiale]]. Quando, nel settembre [[1944]], l'[[Armata Rossa]] entrò in Ungheria Rákosi tornò nuovamente nel suo paese; il 21 dicembre i sovietici stabilirono un governo alternativo a [[Debrecen]]. Tuttavia, le elezioni del novembre [[1945]] diedero la maggioranza assoluta agli agrari e solo un sesto dei voti al Partito Comunista Ungherese, per cui i sovietici imposero un governo di coalizione, in cui Rákosi era vice primo ministro e [[László Rajk]], suo compagno di partito, ministro dell'interno.
 
Già nel [[1947]] nuove elezioni diedero ai social-comunisti la maggioranza relativa e ai comunisti il controllo del governo: la [[Repubblica Popolare d'Ungheria]] fu ufficialmente costituita il 18 agosto [[1949]], sancendo l'ingresso del paese nell'orbita dell'Unione Sovietica. Con l'avvento del comunismosistema sovietico del partito unico in Ungheria, Rákosi fu nominato segretario generale del Partito Comunista Ungherese.
 
Rákosi si definiva ''il miglior discepolo ungherese di [[Stalin]]''. Mise in atto un regime autoritario, consolidando il suo potere personale. Inventò anche il termine "tattica del salame", a significare che eliminava ogni opposizione quasi fetta dopo fetta. Fra gli altri, già nel febbraio 1947 fece iniziare gli arresti dei politici agrari e contadini, il 26 dicembre [[1948]] incarcerò e in cinque settimane fece condannare all'ergastolo il cardinale [[József Mindszenty]] e nell'ottobre 1949 fece impiccare per "titoismo" il rivale Rajk.