Onnipotenza: differenze tra le versioni

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=== Definizione della Scolastica ===
[[Tommaso d'Aquino]] riconobbe le difficoltà nella comprensione del potere [[Dio|divino]]. Infatti scrisse che "Tutti sono d'accordo nel riconoscere che Dio è onnipotente. Ma il difficile sta nell'assegnare la ragione dell'onnipotenza".<ref>''Somma Teologica'', I, quaestio 25, articolo 3.</ref> Nella Scolastica, l'onnipotenza viene considerata come limitata ai [[Potere|poteri]] del Dio stesso, opposta all'idea delle infinite capacità. Ci sono sicuramente delle cose che un Dio non è in grado di fare. I [[Teologia|teologi medievali]] diedero particolare attenzione ad alcuni triviali esempi di restrizione del potere divino. L'asserzione "Dio può fare qualunque cosa" è valida soltanto con una condizione preliminare "che implica la perfezione del vero potere". Questa soluzione della Scolastica sostiene che azioni come il camminare possano essere compiute dagli uomini ma non da [[Dio]]. Piuttosto che una prerogativa del potere, atti di questo genere, sono possibili solamente in quanto essi sono difetti del potere umano. L'abilità di [[Peccato|peccare]], per esempio, non è un potere bensì un difetto o un'infermità di poco conto. Per rispondere alle domande se Dio fosse in grado di realizzare l'impossibile (come creare dei cerchi quadrati) [[Tommaso d'Aquino]] afferma che "Nulla che implichi contraddizioni rientri all'interno del potere di Dio".<ref name="tommaso"/>:
{{citazione|[egli] può fare tutte le cose che non implicano negazione dell'essere. Queste però sono quelle soltanto che implicano contraddizione. La sua potenza attiva si estende a tutte le cose le quali non siano incompatibili con la sua natura, che è quella di essere in [[Actus purus|atto]]. Ma questo è solo di quanto implica [[contraddizione]]. Quindi, all'infuori di questo, Dio può fare ogni cosa. Dunque, la potenza di Dio non è determinata a un effetto, ma in modo assoluto si estende a tutte le cose: egli cioè è onnipotente|''[[Summa contra Gentiles]]'' II, 22}}
 
Come per la volontà e l'intelletto, Dio si identifica anche con la sua potenza. Potenza e essenza di Dio coincidono.
Dio è Atto puro privo di potenza: la sua potenza esiste in lui perché subito, istantaneamente si traduce nell'operare il relativo atto:
{{citazione| in Dio la sua azione non si distingue né dalla sua essenza né dalla sua potenza|''SCG'' II, 9}}
[[Clive Staples Lewis|C.S. Lewis]] ha adottato una posizione convenzionale all'interno della sua opera ''The Problem of Pain'' ([[Il Dilemma del Dolore]]). Lewis seguì la visione di d'Aquino sulla contraddizione: