Utente:Enrica De Francesco/Sandbox: differenze tra le versioni
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La prima dichiarazione di voler creare una biblioteca pubblica a Brescia fu espressa dal Querini in una lettera indirizzata a papa Benedetto XIV datata 17 giugno 1745. Nel 1750 la biblioteca venne donata all'amministrazione cittadina e venne aperta al pubblico, diventando così una delle prime biblioteche pubbliche della Lombardia. Nel 1797 venne dichiarata Biblioteca nazionale della [[Repubblica Cisalpina]]e, in pochi anni, grazie alle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi, la biblioteca si arricchì di vari fondi provenienti da conventi e monasteri.
La notizia dell’apertura della Biblioteca Queriniana arrivò in tutt’Europa diventando, in poco tempo, meta di letterati e cultori dell’arte durante i [[Grand Tour]]. Nella Biblioteca infatti non erano presenti solo i 15000 volumi lasciati dal Querini, ma anche avori antichi, dittici , stampe, quadri, medaglie e globi.
Le stanze al piano terra erano sede delle più alte Accademie della città: l’Accademia di belle arti, di fisica sperimentale, di storia naturale e di Agricoltura.
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Le sfarzose decorazioni dell'atrio storico hanno come scopo quello di esaltare e raccontare la figura del cardinale Querini.
[[File:Salone Biblioteca Queriniana.jpg|sinistra|miniatura|Salone storico della Biblioteca Queriniana]]
L’apparato pittorico è dovuto all’[[Albrizzi]]. Di notevole interesse è la figura di donna rappresentata come una statua tramite la tecnica del trompe l’oeil. Molto probabilmente si tratta della personificazione della sapienza del Querini, infatti con una mano sorregge il “De brixiana Literatura” (opera del Querini); con l’altra un cartiglio con un motto che riconosce Apollo come padre dei bresciani. Dietro alla figura sono raffigurati vari volumi scritti dallo stesso Cardinale.
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