Utente:Matilde Cioni/Sandbox: differenze tra le versioni

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romanzo, “La Nazione”, 19 maggio 1990</ref>.
 
La prima accoglienza critica del volume vede molteplici voci note nel panorama italiano, su testate famose. Le prime [[Recensione|recensioni]] si concentrano soprattutto sui temi della critica alla politica e alla dislocazione a Pechino del diario lucchese<ref>Pardini,Manlio Cancogni, I soli “matti” che Tobino non può amare, 1990</ref>.“Il
Giornale”, 2 marzo 1990.</ref>.
 
Nei mesi successivi all'uscita, invece, la critica si rivolge ad asplorare tematiche più ampie, come quella della [[psicofarmacologia]], il tema più importante e attuale del libro, e quello della "comunità", un filo rosso di interesse fondamentale per comprendere tutti i contenuti della scrittura di [[Mario Tobino]]<ref> Magrini, Nava 1990</ref>. Lo "stile della comunità", messo in luce dalla critica successiva proprio a questo volume, si riflette nelle opere di Tobino con la narrazione delle comunità di cui è stato parte e dei loro protagonisti, lo scorcio da cui dichiarare la propria visione dei rapporti e della società. La sua è una "comunità" non idilliaca ma necessaria ai bisogni umani concreti.