Utente:Matilde Cioni/Sandbox: differenze tra le versioni

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I cambiamenti maggiori apportati all'ospedale riguardano l'assetto degli spazi del manicomio. L'interesse principale per Tobino è quello verso la quotidianità dei malati, del decoro e dell'apertura nei confronti della comunità circostante, gli abitanti della campagna lucchese. Il volume, per il sguardo inedito e per la quasi totale veridicità biografica, segna una tappa importante per comprendere la maturazione del pensiero psichiatrico di Tobino, sistematizzato anche attraverso la pagina letteraria.
 
La psichiatria di Tobino e l'operazione da lui compiuta soprattutto nei volumi ''Le libere donne di Magliano'' e ''Il manicomio di Pechino'' deve essere ascritta alla branca [[Psichiatria fenomenologica|fenomenologica]]. Pur non essendosi mai dichiarato afferente a nessuna scuola medica, Tobino ha una visione originale e precisa nell'approccio alla malattia e soprattutto al malato, dichiarato nella sua tesi di specializzazione, nel diario e nei romanzi "manicomiali". A partire dai più recenti studi sulla sua biografia e sulla sua opera <ref name=":0" />, [[Eugenio Borgna]] ha per primo dichiarato Mario Tobino uno psichiatra "fenomenologo"<ref> Eugenio Borgna, A tu per tu con la follia, in Mario Tobino, Opere scelte, Milano, Mondadori, 2007, pp. XI-XXIV.</ref>:
{{Citazione|Fra le due psichiatrie possibili, quella biologica e quella
ermeneutica, è stata quest’ultima a sigillare il suo modo di