Mario Tedeschi: differenze tra le versioni
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Nel giugno del [[1950]] passò a ''[[Il Borghese]]'', fondato da [[Leo Longanesi]] nello stesso anno. Nel [[1954]] fu nominato direttore dell'ufficio romano del settimanale. In quegli anni Tedeschi pubblicò anche un paio di libri di denuncia del malcostume politico e amministrativo: ''Il petrolio sporco'' (Milano, 1955) e ''Roma democristiana'' (Milano, 1956). Alla morte di Longanesi, avvenuta nel settembre [[1957]], Tedeschi rilevò la proprietà del settimanale e ne assunse la direzione.
Attraverso le inchieste de ''Il Borghese'', Tedeschi fu il primo a denunciare la [[corruzione]] del mondo politico e
Nei primi anni sessanta fondò i [[Gruppi di Azione Nazionale]] di ispirazione neofascista e vicini ad [[Avanguardia Nazionale]]. Nel [[1966]] partecipò all'[[operazione manifesti cinesi]], una campagna di disinformazione contro il Partito Comunista Italiano per conto di [[Federico Umberto D'Amato]], capo dell'[[Ufficio Affari Riservati]] (UAR) del [[Ministero dell'interno]], facendo stampare dei manifesti inneggianti all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]]. I manifesti erano a firma di fantomatici gruppi [[comunisti]] italiani [[stalinisti]]. Furono scritti dal giornalista Giuseppe Bonanni, de ''Il Borghese''. Tedeschi diede l'incarico della loro diffusione ai militanti di [[Avanguardia Nazionale]] di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]].
Nel [[1972]], aderì al [[Movimento Sociale Italiano|Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]] (MSI-DN), venendo così eletto [[Senato della Repubblica|senatore della Repubblica]] nel [[1972]] e nel [[1976]]. L'anno successivo fu tra i fondatori di [[Democrazia Nazionale - Costituente di Destra|Democrazia Nazionale]] (CD-DN), partito nato dalla scissione dell'ala più moderata dell'MSI.
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