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Hitler inviò un ultimatum a Schuschnigg l'11 marzo, chiedendogli di cedere tutto il potere ai nazisti austriaci o di affrontare un'invasione. L'ultimatum doveva scadere a mezzogiorno, ma venne prorogato di due ore. Senza attendere risposta, Hitler aveva già firmato l'ordine di inviare truppe in Austria all'1.00.<ref name=":02">{{cita libro|titolo=Hitler Triumphant: Early Diplomatic Triumphs|url=http://hitlertriumphant.wordpress.com/primi-trionfi-diplomatici/|data=12 novembre 2010|urlmorto=sì}}</ref> Tuttavia, il ''Führer'' tedesco sottovalutò la sua opposizione.
 
Come ha osservato il giornalista vincitore del [[premio Pulitzer]] [[Edgar Ansel Mowrer]], in un reportage da [[Parigi]] per [[CBS News]]: "Non c'è nessuno in tutta la Francia che non creda che Hitler abbia invaso l'Austria per non tenere un vero plebiscito, ma per evitare che il plebiscito pianificato da Schuschnigg dimostrasse al mondo intero quanto poco il nazionalsocialismo avesse realmente avuto su quel piccolo paese".<ref name="otr.com">''CBS World Roundup Broadcast'' 13 marzo 1938 Columbia Broadcasting System consultato su http://otr.com/ra/news/CBS_Roundup_3-13-1938.mp3 {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160303224658/http://otr.com/ra/news/CBS_Roundup_3-13-1938.mp3 |date=3 marzo 2016 }}</ref>
 
Schuschnigg cercò disperatamente sostegno per l'indipendenza austriaca nelle ore successive all'ultimatum. Rendendosi conto che né la Francia né la Gran Bretagna erano disposte a offrire assistenza, Schuschnigg si dimise la sera dell'11 marzo, ma il presidente [[Wilhelm Miklas]] rifiutò di nominare Seyss-Inquart cancelliere. Alle 20:45, Hitler, stanco di aspettare, ordinò che l'invasione iniziasse comunque all'alba del 12 marzo.<ref>''Nazis Take Austria, The History Place'', consultato su http://www.historyplace.com/worldwar2/triumph/tr-austria.htm</ref> Verso le 22:00 venne inviato un falso telegramma a nome di Seyss-Inquart che chiedeva l'arrivo di truppe tedesche, poiché non era ancora cancelliere e non poteva farlo lui stesso. Seyss-Inquart non venne insediato come cancelliere fino a dopo mezzanotte, quando Miklas si rassegnò all'inevitabile.<ref name=":6" /><ref name=":02" /> Nella trasmissione radiofonica in cui Schuschnigg annunciava le sue dimissioni, sostenne di aver accettato i cambiamenti e permise ai nazisti di assumere il governo "per evitare lo spargimento di sangue fraterno [''Bruderblut'']'.<ref>Vedi ''Vienna, 1938'', in Hans Keller, ''1975: 1984 minus 9'', Dennis Dobson, 1977, p. 28 {{cita web|url=http://www.wienerzeitung.at/linkmap/personen/miklaspopup.htm|titolo=Österreichs Weg zum Anschluss im März 1938|cognome=Mayerhofer|editore=Wiener Zeitung Online|data=1998|lingua=de|accesso=11 marzo 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110514002725/http://www.wienerzeitung.at/linkmap/personen/miklaspopup.htm}} Articolo dettagliato sugli eventi dell{{'}}''Anschluss'', in tedesco.</ref> Seyss-Inquart venne nominato cancelliere dopo la mezzanotte del 12 marzo.