Basilio Grillo Miceli: differenze tra le versioni
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Nel 1985 ha aderito alla Metropolia<ref>{{Cita web|url=http://atlasofchurch.altervista.org/chiesaortodossa/orto2/italia.htm|titolo=Torna a Chiese Ortodosse|sito=atlasofchurch.altervista.org|accesso=2020-11-25}}</ref> di Aquileia dove, dopo alcuni anni di ministero come ieromonaco, è stato ordinato [[vescovo]] col titolo di Ostia il 26 febbraio 1995 per il Patriarcato di Kiev (decr.143/1995). La volontà del patriarca Sua Santità Vladimiro Romaniuk di Kiev e la chirotonia sono state eseguite da Euloghios Hessler di Milano, assistito da Vigile Morales di Parigi. Nell'ottobre successivo fa parte della delegazione del metropolita Euloghios all'elezione del patriarca ortodosso ucraino [[Filarete di Kiev|Filarete Denysenko di Kiev]]. Il 22 settembre del 1996 viene elevato alla dignità di [[arcivescovo]] di ''Ostia'' e dell'Italia Centro Meridionale.
Nel 2008 ha chiesto l'[[incardinazione]] nella [[Chiesa ortodossa in Italia|Chiesa ortodossa d'Italia]], Patriarcato ortodosso di Bulgaria (giurisdizione costituita da Antonio de Rosso 8 nov. 1991, Atto notarile n. 2972, 21 nov. 1991, recensito negli Archivi Pubblici di Latina), riconosciuta canonicamente dal Patriarcato di Bulgaria (Atto n. 255/A, 23 dic. 1993 della Metropolia per l'Europa centrale e occidentale ; Atto n. 264, 6 ott. 1995 del Santo Sinodo sotto la presidenza del patr. Sua Santità Massimo, che mette sotto la sua protezione l'Eparchia autonoma d'Italia ; Tomos d'autonomia n.190 del 1° luglio 1997 da parte di uno dei due rami del Patriarcato di Bulgaria sotto la presidenza del patr. Sua Santità Pimen, col quale Antonio de Rosso diventa membro del Santo Sinodo).
L' 11 maggio è stato trasferito alla sede arcivescovile di [[Firenze]] e di tutta la [[Toscana]], diventando vicario di [[Antonio De Rosso]]. Il 16 marzo 2009, dopo la morte di De Rosso (20 febbr. 2009), i membri dell'Eparchia riconoscono Sua Beat. Basilio Grillo Miceli come loro vescovo locum tenens, il quale ha amministrato de facto e legittimamente la Chiesa ortodossa d'Italia per quasi 13 anni su 30 anni di esistenza. Su richiesta scritta di Sua Beat. Basilio I°, di cui si dovrebbe custodire memoria d'archivio, il Patriarcato di Bulgaria non ha né smentito formalmente né riconosciuto tale luogotenenza de facto.
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